Dalle misure della prima emergenza, quelle del Salva Italia, a tutte le riforme messe in campo nei mesi successive, dal Cresci Italia alle semplificazioni, dal lavoro alla spending review, fino allo sviluppo. Palazzo Chigi dà i numeri sulle riforme e rende nota la sua versione della “mappa” delle misure operative e di quelle ancora da attuare. Approssimando, secondo il monitoraggio del governo, l’80% è già in vigore. Nessuna valutazione concreta, invece, sull’efficacia delle misure, su cui si è però espressa in modo molto chiaro questa mattina la Corte dei Conti che, per quanto riguarda il tentativo di risanamento dei conti, ha parlato di “cura costosa e inefficace”.
SALVA ITALIA. Ad oggi è operativo circa il 78% dei commi, esattamente 468 su 600. Le percentuali di attuazione sono maggiori per il comparto tributario (85%), per quello dello sviluppo industriale e infrastrutturale (84%), per il comparto bancario (84%). Nello specifico sono operative, tra le altre, le disposizioni in materia di Imu e Irpef, la riforma delle pensioni, i limiti alla tracciabilità del contante “per contrastare l’evasione fiscale“. Sono state definite inoltre le modalità per il pagamento della tassa sui beni di lusso.
In fase di attuazione: l’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Secondo Palazzo Chigi i lavori sarebbero in stato avanzato e si deve provvedere con DPCM su proposta del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero Economia e Finanze. Devono essere definite l’articolazione, nel Ministero dello Sviluppo economico, di alcune funzioni dell’Ice; le modalità di redazione dell’elenco-anagrafe delle opere incompiute e le norme per completare il processo di fusione Inps-Inpdap-Enpals.
CRESCI ITALIA. Operative: tribunale per le imprese e cancellazione della tariffe minime professionali, la gratuità dei conti correnti per i pensionati con basso reddito. Sono state attuate, inoltre, le disposizioni relative alla Srl semplificata per gli under 35, il decreto sulle terre e rocce da scavo. E’ invece in fase di attuazione il decreto per l’Imu sugli immobili non commerciali ovvero quello che dovrebbe estendere la tassa anche alla Chiesa. Secondo quanto riportato dal governo, il provvedimento sarebbe stato adottato dal ministero dell’Economia e attende il parere del Consiglio di Stato.
SEMPLIFICAZIONE. Operative: le norme relative per la semplificazione delle attività commerciali come la vendita di pane, prodotti agricoli, autoriparazioni e trasporti. In fase di attuazione: lo schema di regolamento per l’autorizzazione unica ambientale è stato già adottato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri e sta seguendo l’iter previsto.
SEMPLIFICAZIONE FISCALE. Operative: le norme antievasione e antielusione, riguardanti lo spesometro, le verifiche, i controlli sulle locazioni e gli affitti e le operazioni con Paesi presenti nelle black list internazionali.
LAVORO. Operative: le norme riguardanti la “flessibilità in uscita e in entrata”, mentre per quanto riguarda la parte di riforma disposta con la legge delega è richiesta l’adozione dei decreti legislativi per completare a pieno la riforma.
SPENDING REVIEW. Operative: le disposizioni sui prezzi dei farmaci, sui medicinali generici, sugli acquisti dei beni e servizi della pubblica amministrazione. In fase di attuazione: la procedura di riordino delle Province sarebbe in fase avanzata in seguito alla delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio sui criteri di riordino. Procede a rilento, invece, la riduzione delle piante organiche della pubblica amministrazione, visto che il governo comunica che è stata “in parte avviata con decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri che entro fine anno dovrà provvedere a riorganizzare i ministeri”.
SVILUPPO. Operative: il bonus energetico e il bonus ristrutturazioni, lo sportello unico per l’attività edilizia, le misure deflattive del contenzioso civile. In fase di attuazione: i provvedimenti relativi alla nomina del direttore dell’Agenzia per il Digitale.
Da notare, su quest’ultimo fronte, quello che dovrebbe compensare i tagli, che non più tardi del 26 settembre scorso il ministro Passera aveva promesso che il cosiddetto decreto Sviluppo bis sarebbe arrivato entro settembre (“Aveva detto che il decreto Sviluppo sarebbe arrivato entro settembre”, gli era stato chiesto all’uscita dal question time alla Camera. “Appunto”, aveva risposto per poi aggiungere: “entro settembre”). Il mese è finito poco dopo e il decreto non si è visto. Colpa di un “problema logistico”, secondo Passera che oggi ha detto che il decreto “è pronto, è questione di giorni: venerdì scorso c’è stato un problema logistico di viaggi dei ministri ora è questione di giorni. Lui è pronto, è lì che aspetta”. Nulla anche su un’altra misura poco complessa, ma utile ai fini dello sviluppo, cioè il recepimento anticipato della direttiva Ue che mette dei paletti molto rigidi sul ritardo dei pagamenti. Molte le promesse dall’insediamento del governo in poi, zero fatti.