Una cosa ho potuto capire da lunghi anni di esperienza e frequentazione in quella che posso definire “la cultura antimafia”: non devi stare attento al “silenzio degli innocenti” quanto, invece, a quello dei colpevoli.
Spesso invece ci si concentra inutilmente sul primo, ricavandone ben poco, poiché gli innocenti a volte tacciono per disperazione e depressione e non per paura. Il loro silenzio è quello di coloro i quali sono rassegnati, hanno provato in tutti i modi a cambiare le cose e alla fine, molto innocentemente finiscono a ballare il tango, a godersi l’opera o il teatro, sopraffatti dall’avanzare dell’età e dalla voglia di vita… di un’altra vita. Essi si proiettano nel chiuso della famiglia, della cultura, degli interessi di piccoli gruppi con la speranza di coloro i quali, costretti all’esilio civico, trattano con distacco ciò che gli accade intorno. Poi un giorno, qualcuno con la cattiveria e la vigliaccheria tipica dei mafiosi, fa esplodere una bomba nel portone a poca distanza da casa tua, o versa lattine di nafta o olio industriale sugli scogli più belli del tuo mare, chissà per quale motivo, e ci si accorge che la mafia esiste .. eccome.
E che oggi manda piccoli segnali ma domani potrebbe lasciare i morti per terra in piazza come già è successo nel recente passato. E allora ci si accorge che all’improvviso piomba il silenzio. Quello che minimizza, o che riconduce il fatto al gesto di un folle o di un contadino ignorante, o peggio a sacrilegi religiosi. Senza riflettere che la mafia in un territorio comincia o ritorna sempre così: in sordina con piccoli eventi ma con il solito linguaggio. Insomma è il silenzio dei colpevoli che torna protagonista. Sì, perché nel momento in cui si può anzi si deve parlare, molti tacciono improvvisamente. Tace l’assessore all’ambiente di turno, il sindaco o il consigliere di turno, il segretario di partito, il sindacato, l’associazione e quant’altro costituisce la pubblica opinione. Rimane la scogliera, un tempo fragrante di mare ed oggi sfregiata con quella enorme chiazza nella quale si muovono in agonia granchi gocciolanti di veleno nero. Fa lo stesso effetto, guardandola, dell’angoscia che ti prende nell’osservare una balena spiaggiata o un delfino o una tartaruga.
Il mare di fronte che con le sue onde sembra che pianga e gli scogli millenari intontiti dalla perdita di un fascino che non tornerà mai più. Le conche a Trani, uno spettacolo della natura, oggi sono lo scenario della mafia subdola e feroce che torna. Saranno costruttori, o pescatori di frodo, o proprietari terrieri, il film è lo stesso. Accadeva anni fa, potremo titolarlo, in una Trani che negli anni ’90 era sotto il dominio di clan mafiosi. Restano solo le parole eroiche di quelli di Legambiente che hanno scoperto e fotografato il gesto intenzionale. Ragazzi sempre attivi e vigili, gli unici a ricordare il sindaco Vassallo in Città. Per il resto silenzio… puro ed assordante silenzio. Eppure lo sfregio scoperto oggi è tanto devastante quanto quello perpetuato anni fa ai danni dei leoni della Cattedrale di Trani con un martello. Ma niente. Come se gli scogli, non fossero un patrimonio naturale da proteggere.
A Zurigo per episodi del genere sarebbe arrivato l’esercito, i reparti speciali, avrebbero preso le impronte sulle taniche, visionato tutte le telecamere dei benzinai o delle ditte, guardato le immagini satellitari e scoperto gli autori che avrebbero subito pene esemplari. Dopo pochi giorni l’area sarebbe stata bonificata con i mezzi più sofisticati. In questo modo si dimostra che ciò non può accadere, non c’è impunità per chi colloca bombe o devasta il territorio. A Trani, in Puglia invece, ti sembra di ascoltare in sottofondo un canto: “nessun parli…” una nuova aria si impone nell’indifferenza complice che non si ode, ma è maleodorante come il petrolio.
di Massimo Pillera
FQ Zurigo
Cittadini del mondo
Società - 2 Ottobre 2012
La mafia e il silenzio dei colpevoli
Una cosa ho potuto capire da lunghi anni di esperienza e frequentazione in quella che posso definire “la cultura antimafia”: non devi stare attento al “silenzio degli innocenti” quanto, invece, a quello dei colpevoli.
Spesso invece ci si concentra inutilmente sul primo, ricavandone ben poco, poiché gli innocenti a volte tacciono per disperazione e depressione e non per paura. Il loro silenzio è quello di coloro i quali sono rassegnati, hanno provato in tutti i modi a cambiare le cose e alla fine, molto innocentemente finiscono a ballare il tango, a godersi l’opera o il teatro, sopraffatti dall’avanzare dell’età e dalla voglia di vita… di un’altra vita. Essi si proiettano nel chiuso della famiglia, della cultura, degli interessi di piccoli gruppi con la speranza di coloro i quali, costretti all’esilio civico, trattano con distacco ciò che gli accade intorno. Poi un giorno, qualcuno con la cattiveria e la vigliaccheria tipica dei mafiosi, fa esplodere una bomba nel portone a poca distanza da casa tua, o versa lattine di nafta o olio industriale sugli scogli più belli del tuo mare, chissà per quale motivo, e ci si accorge che la mafia esiste .. eccome.
E che oggi manda piccoli segnali ma domani potrebbe lasciare i morti per terra in piazza come già è successo nel recente passato. E allora ci si accorge che all’improvviso piomba il silenzio. Quello che minimizza, o che riconduce il fatto al gesto di un folle o di un contadino ignorante, o peggio a sacrilegi religiosi. Senza riflettere che la mafia in un territorio comincia o ritorna sempre così: in sordina con piccoli eventi ma con il solito linguaggio. Insomma è il silenzio dei colpevoli che torna protagonista. Sì, perché nel momento in cui si può anzi si deve parlare, molti tacciono improvvisamente. Tace l’assessore all’ambiente di turno, il sindaco o il consigliere di turno, il segretario di partito, il sindacato, l’associazione e quant’altro costituisce la pubblica opinione. Rimane la scogliera, un tempo fragrante di mare ed oggi sfregiata con quella enorme chiazza nella quale si muovono in agonia granchi gocciolanti di veleno nero. Fa lo stesso effetto, guardandola, dell’angoscia che ti prende nell’osservare una balena spiaggiata o un delfino o una tartaruga.
Il mare di fronte che con le sue onde sembra che pianga e gli scogli millenari intontiti dalla perdita di un fascino che non tornerà mai più. Le conche a Trani, uno spettacolo della natura, oggi sono lo scenario della mafia subdola e feroce che torna. Saranno costruttori, o pescatori di frodo, o proprietari terrieri, il film è lo stesso. Accadeva anni fa, potremo titolarlo, in una Trani che negli anni ’90 era sotto il dominio di clan mafiosi. Restano solo le parole eroiche di quelli di Legambiente che hanno scoperto e fotografato il gesto intenzionale. Ragazzi sempre attivi e vigili, gli unici a ricordare il sindaco Vassallo in Città. Per il resto silenzio… puro ed assordante silenzio. Eppure lo sfregio scoperto oggi è tanto devastante quanto quello perpetuato anni fa ai danni dei leoni della Cattedrale di Trani con un martello. Ma niente. Come se gli scogli, non fossero un patrimonio naturale da proteggere.
A Zurigo per episodi del genere sarebbe arrivato l’esercito, i reparti speciali, avrebbero preso le impronte sulle taniche, visionato tutte le telecamere dei benzinai o delle ditte, guardato le immagini satellitari e scoperto gli autori che avrebbero subito pene esemplari. Dopo pochi giorni l’area sarebbe stata bonificata con i mezzi più sofisticati. In questo modo si dimostra che ciò non può accadere, non c’è impunità per chi colloca bombe o devasta il territorio. A Trani, in Puglia invece, ti sembra di ascoltare in sottofondo un canto: “nessun parli…” una nuova aria si impone nell’indifferenza complice che non si ode, ma è maleodorante come il petrolio.
di Massimo Pillera
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".