Potrebbe essere un record, anche se viene registrato in Italia in tempi di scandali senza fine. Il sostituto procuratore di Catanzaro Gerardo Dominijanni ha iscritto nel registro degli indagati tutti i componenti della giunta regionale della Calabria per abuso d’ufficio. Sta andando avanti l’inchiesta sulla nomina di Alessandra Sarlo a dirigente esterno del dipartimento “Controlli” della Regione.
Un fascicolo che si intreccia con l’indagine della Dda di Milano sulla famiglia Lampada che ha portato all’arresto, nel novembre scorso, del consigliere regionale Franco Morelli e del magistrato reggino Vincenzo Giglio. Proprio quest’ultimo è il marito della Sarlo, ex commissario dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia, sciolta pochi mesi prima per infiltrazioni mafiose. Stando a quanto emerso dalle indagini in Lombardia, Giglio avrebbe avuto un ruolo nell’ipotesi di reato di corruzione contestato alla moglie. Essendo il marito presidente della Corte d’Assise di Reggio Calabria, il filone “amministrativo” dell’inchiesta è stato trasmesso di competenza alla procura catanzarese.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, grazie alle notizie riservate “passate” al consigliere regionale Franco Morelli la Sarlo avrebbe ottenuto la nomina da parte della Regione. A confermare le intercettazioni telefoniche è stato un sms partito il 10 aprile 2010 dal cellulare del magistrato poco dopo l’elezione di Morelli. Un messaggino che ha indirizzato i magistrati sulle piste delle nomine regionali.“Ti confesso un piccolo segreto – aveva scritto Giglio al politico del Popolo della libertà –: mia moglie fa parte della piccola cerchia di persone a cui piace lavorare molto. Perciò, quale che sia la destinazione, per favore, che sia un posto fortemente operativo e non di mera rappresentanza. Questo per la sua serenità e per il mio equilibrio interiore per cui invoco la solidarietà maschile. Grazie”. Detto fatto: la moglie del magistrato venne nominata dalla giunta regionale, su proposta del governatore Giuseppe Scopelliti.
È nel secondo sms il magistrato, arrestato e detenuto nel carcere di Opera a Milano, tira in ballo il presidente della Regione: “Per il resto grande novità: pare che Ale sarà nominata commissario dell’Asp di Vibo Valentia. È un impegno preso direttamente e inaspettatamente dal governatore. Ovviamente appena avrò novità te le comunicherò”. Una nomina che la giunta regionale ha assunto in maniera collegiale. Ecco perché il pm Dominijanni ha prima indagato l’assessore regionale al Personale, Domenico Tallini, e il governatore Scopelliti (che sono stati già interrogati) e poi ha esteso l’indagine anche agli altri componenti della giunta di centrodestra.