Alla fine spunta anche il nome di Nicola Zingaretti come candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio. Questa la sorpresa che potrebbe uscire dalla direzione regionale del partito che si riunisce nel pomeriggio. L’idea è quella di mettere subito in campo il candidato più forte visto che si voterà prima per la Regione e poi per il Campidoglio. Il Pd dunque non vuole rischiare e Zingaretti potrebbe fare da traino per le elezioni comunali. L’attuale presidente della Provincia insomma potrebbe lasciare la corsa per il Campidoglio contro Alemanno perché l’emergenza, al momento, è quella di vincere in Regione. A questo punto a Roma la partita potrebbe giocarsi tra il ministro Andrea Riccardi (che però aveva già declinato qualsiasi invito a incarichi politici) e il segretario del Pd Lazio Enrico Gasbarra. Entrambi sarebbero graditi anche all’Udc.
E proprio Gasbarra, che è segretario del Pd nel Lazio, ha lanciato oggi la candidatura di Zingaretti per la corsa alla Regione. “Chiedo il mandato per proporre alla coalizione di mettere a disposizione Zingaretti che può guidare il nuovo percorso e una nuova fase costituente”, ha detto aprendo la riunione della direzione. “L’emergenza Lazio è un’emergenza che il Pd nazionale sposa insieme a noi – ha aggiunto Gasbarra parlando alla direzione regionale – l’obiettivo per noi è il rinnovamento, un rinnovamento che si ponga anche nei confronti dei cittadini per ristabilire un codice etico”.
In ogni caso il centrosinistra sceglierà il suo candidato con le primarie: “Indipendentemente dalla data che verrà fissata per le elezioni regionali, e che ci auguriamo sia il più vicino possibile, faremo ricorso alle primarie”.
Intanto un altro circolo del Pd romano chiede di non ricandidare nessuno degli attuali consiglieri regionali del gruppo del Pd. Dopo il circolo di Trastevere anche quello di Roma centro, lo storico di via Giubbonari, chiede l’azzeramento del gruppo con lo stop alle ricandidature. La richiesta è stata inoltrata al segretario Bersani, al regionale Gasbarra e al segretario romano Marco Miccoli. “Nella certezza della piena onestà di comportamento del Gruppo consiliare Pd e di ciascuno dei suoi membri – si legge nella richiesta – ma per la ragione della oggettiva responsabilità politica di non avere contrastato, denunciato reso noto a tutti e discusso in sede di Partito quali fossero le decisioni e i comportamenti che il Consiglio Regionale Lazio andava prendendo e applicando in ordine al finanziamento dei gruppi politici il direttivo e l’Assemblea degli Iscritti del Circolo Pd “Centro storico” di Roma chiede che nessuno degli attuali consiglieri venga ricandidato alla prossime elezioni regionali”.
Politica
Lazio, pressing del partito su Zingaretti: “Corra per la guida della Regione”
Il Pd vuole convincere il presidente della Provincia (da anni candidato in pectore come rivale di Alemanno nella corsa al Campidoglio) a puntare alle elezioni per il successore di Renata Polverini. E per le comunali spuntano i nomi di Riccardi e Gasbarra
Alla fine spunta anche il nome di Nicola Zingaretti come candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio. Questa la sorpresa che potrebbe uscire dalla direzione regionale del partito che si riunisce nel pomeriggio. L’idea è quella di mettere subito in campo il candidato più forte visto che si voterà prima per la Regione e poi per il Campidoglio. Il Pd dunque non vuole rischiare e Zingaretti potrebbe fare da traino per le elezioni comunali. L’attuale presidente della Provincia insomma potrebbe lasciare la corsa per il Campidoglio contro Alemanno perché l’emergenza, al momento, è quella di vincere in Regione. A questo punto a Roma la partita potrebbe giocarsi tra il ministro Andrea Riccardi (che però aveva già declinato qualsiasi invito a incarichi politici) e il segretario del Pd Lazio Enrico Gasbarra. Entrambi sarebbero graditi anche all’Udc.
E proprio Gasbarra, che è segretario del Pd nel Lazio, ha lanciato oggi la candidatura di Zingaretti per la corsa alla Regione. “Chiedo il mandato per proporre alla coalizione di mettere a disposizione Zingaretti che può guidare il nuovo percorso e una nuova fase costituente”, ha detto aprendo la riunione della direzione. “L’emergenza Lazio è un’emergenza che il Pd nazionale sposa insieme a noi – ha aggiunto Gasbarra parlando alla direzione regionale – l’obiettivo per noi è il rinnovamento, un rinnovamento che si ponga anche nei confronti dei cittadini per ristabilire un codice etico”.
In ogni caso il centrosinistra sceglierà il suo candidato con le primarie: “Indipendentemente dalla data che verrà fissata per le elezioni regionali, e che ci auguriamo sia il più vicino possibile, faremo ricorso alle primarie”.
Intanto un altro circolo del Pd romano chiede di non ricandidare nessuno degli attuali consiglieri regionali del gruppo del Pd. Dopo il circolo di Trastevere anche quello di Roma centro, lo storico di via Giubbonari, chiede l’azzeramento del gruppo con lo stop alle ricandidature. La richiesta è stata inoltrata al segretario Bersani, al regionale Gasbarra e al segretario romano Marco Miccoli. “Nella certezza della piena onestà di comportamento del Gruppo consiliare Pd e di ciascuno dei suoi membri – si legge nella richiesta – ma per la ragione della oggettiva responsabilità politica di non avere contrastato, denunciato reso noto a tutti e discusso in sede di Partito quali fossero le decisioni e i comportamenti che il Consiglio Regionale Lazio andava prendendo e applicando in ordine al finanziamento dei gruppi politici il direttivo e l’Assemblea degli Iscritti del Circolo Pd “Centro storico” di Roma chiede che nessuno degli attuali consiglieri venga ricandidato alla prossime elezioni regionali”.
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".