Capolavoro Virtus. 67 a 64 dopo quaranta minuti di battaglia sul parquet dell’Unipol Arena per la prima casalinga di campionato. I bianconeri del presidente Claudio Sabatini la spuntano sulla favorita per lo scudetto EA7 Milano grazie a quello che una volta si definiva gioco di squadra. Sempre in testa alla fine di ogni quarto, la Virtus formato operaio ricaccia indietro Milano, calata a Bologna con l’intento di passeggiare.
Subito avanti i ragazzi di coach Finelli (7 a 6 dopo cinque minuti, 20 a 13 dopo dieci) con l’apporto decisivo di un centro leggero come Gigli (6 punti imperiosi) e il solito mattoncino da tre del giovanissimo Matteo Imbrò. Milano cede di schianto, e inaspettatamente, sul basket da corsa.
Tempo di assorbire il colpo che la Virtus rientra nel secondo quarto con intenti bellicosi dalla panchina. Il ventenne svedese, Viktor Gaddefors ne fa cinque (con tripla) in un amen e sembra, con il doppio sigillo di Mason Rocca, chiudere i giochi a metà secondo quarto (30 a 20). Ma Milano si è solo appisolata cercando di venirne a capo prima di tutto difensivamente. Sistemate le bocche da fuoco colored dei bianconeri, inizia la sinfonia del texano Keith Langford che prima di Milano ha lasciato a Bologna traccia di sé. Sei punti di fila con un buon Hairston di riporto e l’Olimpia è di nuovo lì: 36 a 31 al thé.
L’inizio del terzo quarto è da sconforto per i bianconeri che in cinque minuti subiscono tredici punti (42 a 44 a 25 minuti) con Langford folletto imprendibile per la difesa bolognese (Minard chi l’ha visto?). Da qui comincia la partita vera, quella punto a punto e la Virtus la spunta ottenendo ancora qualche briciola da un altro giovane come Maraschini e dal risveglio dei nuovi acquisti: Smith e Hasbrouck.
Fine terzo quarto 51 a 50 e un inizio di quarto con Milano che in difesa sbaglia l’impossibile. Basile, ex Fortitudo, fischiato dal pubblico di casa inferocito, fa due falli in trenta secondi e l’Olimpia di Scariolo comincia a traballare. Finelli sceglie ancora Imbrò play al posto del play titolare Poeta (stanco dopo il match vincente di Cremona), punta ancora su Gaddefords che in difesa con Mason Rocca e Smith sembra diventare un terzo lungo. Milano non ci vede più, si aggrappa agli ultimi lampi di Langford (60 a 61 l’ultimo vantaggio a due minuti dal termine) poi il canestro di Gigli e la bomba di Hasbrouck mettono il sigillo al match.
“Non c’è niente da dire”, ha spiegato il coach milanese Scariolo, “bravi loro”. “La Virtus è un bambino che sta crescendo”, ha affermato Finelli, “grazie ai venti punti dalla panchina e all’orgoglio dell’intera squadra siamo usciti insieme dalle difficoltà di metà partita”
Virtus Bologna Saie 3 – Emporio Armani Milano 67 -64 (V. Gaddefors 5, Imbrò 3, Poeta 6, Moraschini 3, Rocca 9, Gigli 12, Minard 1, Smith 12, Hasbrouck 16 — M. Hairston 18, Fotsis 8, Cook 6, Bourousis 11, Langford 13, Hendrix 2, Basile 6)