A 32 anni diventa così il più giovane segretario di un sindacato in Italia. Una scelta, quella operata dalla Camera del lavoro trevigiana, che mira ad intercettare i nuovi bisogni dei lavoratori e in particolare delle giovani generazioni, “oppresse dal problema della precarietà”
Da segretario del sindacato dei precari, il Nidil, a numero uno della Camera del lavoro di Treviso. Tutto questo a 32 anni, diventando così il più giovane segretario di un sindacato in Italia. Giacomo Vendrame, laurea in Economia a Venezia e insegnate precario, raccoglie il testimone dallo storico leader del sindacato di sinistra Paolino Barbiero e si appresta ad affrontare il periodo più difficile dell’economia trevigiana. Sono oltre settemila i licenziamenti nell’ultimo anno, centinaia le crisi aziendali aperte e 300 i fallimenti negli ultimi dodici mesi. Si è passati in pochi anni da una disoccupazione fisiologica (intorno al 2-3%) a superare quota 7%. Un dramma da queste parti.
“Una situazione del genere non l’abbiamo mai conosciuta prima in provincia di Treviso”, spiega al ilfattoquotidiano.it Vendrame, una compagna e una figlia di 14 mesi. “E’ indispensabile rafforzare gli strumenti di tutela individuale e collettiva dei lavoratori, rilanciare nel territorio la contrattazione di secondo livello nelle aziende e quella sociale con gli enti territoriali e le multiutilities, con sconti sulle tariffe”.
Una scelta quella operata dalla Cgil trevigiana che mira ad intercettare i nuovi bisogni dei lavoratori e in particolare delle giovani generazioni, “oppresse dal problema della precarietà, dalla complessità del mondo del lavoro di oggi e dalla sfiducia nel futuro”. Vendrame va a capo di un sindacato che in provincia conta 72.000 iscritti, che ha saputo allargare la base grazie proprio all’opera svolta dalle rappresentanze dei precari. “Bisogna poi ritrovare la capacità di svolgere e riscoprire il ruolo “pedagogico” delle Camere del Lavoro – ha aggiunto Vendrame, che questa mattina ha raccolto l’88% dei consensi – Oggi non dobbiamo più aiutare, come un tempo, a imparare a leggere e a scrivere, ma a interpretare i processi economici e sociali sempre più rapidi”.
L’obiettivo di Vendrame nelle contrattazioni con gli industriali trevigiani sarà quello di “creare un sistema di distribuzione della ricchezza prodotta più equo”. I rapporti con gli imprenditori sono stati anche tesi in passato, ma sempre di rispetto e collaborazione. E chiede subito di “portare a compimento il “piano per lo sviluppo” sottoscritto tempo fa con le organizzazioni sindacali”.
Non ha problemi il giovane segretario della Cgil trevigiana ad affermare che alcune soluzioni adottate nella Riforma Fornero sono positive (“Come ad esempio aver reso più difficile l’utilizzo del contratto a progetto”), ma che tutto viene vanificato offrendo “altre forme di precariato, come le “false” partite Iva”.
Intanto i dati raccontano la crisi nella Marca trevigiana: sono 4882 le persone attualmente in mobilità, solo un terzo ha diritto all’indennità di disoccupazione. E oltre 3000 sono senza alcun paracadute sociale. Sul tavolo Giacomo Vendrame troverà già domani mattina le numerose crisi aziendali aperte nella Marca, che ogni giorno aumentano e cercano una soluzione. Ma non dategli del “rottamatore”: “La parola non mi piace, rinnovamento è una cosa ben diversa da rottamazione”.
di Nicola Brillo