Il presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna noleggiò l'auto per andare al Quirinale, ma al rientro deviò per Ancona dove aveva una riunione del suo partito. Costo del viaggio oltre mille euro. "Era una regolarmente autorizzata". Da sé stesso. Sul fascicolo dei suoi spostamenti lavora la guardia di finanza
In auto blu, pagata dalla Regione, per parlare di costi della politica e tagli agli sprechi a un convegno di partito. Protagonista è Matteo Richetti, presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, quota Pd, e numero due della corrente dei rottamatori guidata da Matteo Renzi.
È il 13 settembre del 2011. Quel giorno l’agenda del presidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna è particolarmente fitta di impegni: in programma c’è prima una visita al Quirinale, per incontrare Giorgio Napolitano, e poi altri due appuntamenti. Richetti decide di partire per Roma con l’auto a noleggio: viene prelevato a casa sua, in provincia di Modena, alle 6,30, e riaccompagnato a notte fonda. Risultato: 16 ore e 15 minuti di viaggio, 1090 chilometri percorsi e una ricevuta da 1024,12 euro.
È lo stesso presidente dell’aula, in una nota stampa diffusa ieri, a scandire, ora per ora, il programma di quella giornata. “Alle 12 dovevo essere al Quirinale per un incontro con il Presidente della Repubblica con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative”. Impossibile, secondo Richetti, organizzare tutto prevedendo spostamenti in treno, dato che alle 14 “era poi in programma una assemblea plenaria della Conferenza stessa”. Mentre alle 18 “dovevo essere ad Ancona per una iniziativa pubblica sui costi della politica alla quale ero stato invitato”.
Ma se la trasferta al Quirinale, non c’è dubbio, è una missione istituzionale, non si può dire la stessa cosa dell’appuntamento di Ancona, citato dallo stesso Richetti. L’incontro pubblico, al quale il presidente dell’assemblea partecipa dopo la visita a Napolitano, infatti, è di altra natura. Si chiama “Meno costi, meno casta” ed è un dibattito organizzato dal gruppo consiliare del Pd di Ancona, per discutere “le proposte nel Partito Democratico per una politica più sobria, trasparente e al servizio dei cittadini”. Richetti, di ritorno da Roma, arriva nel capoluogo marchigiano con l’auto noleggiata usando soldi pubblici. Lì, interviene al convegno insieme agli altri ospiti, tutti esponenti Pd. “Mi avevano invitato in qualità di presidente dell’assemblea – spiega – La missione era autorizzata, non c’è niente di irregolare”. Autorizzata dal presidente dell’assemblea, cioè da sé stesso.
Il rottamatore, poi, rivendica una serie di tagli. Ricorda di aver rinunciato all’auto blu, nonostante ne avesse diritto 24 ore su 24. “L’ho eliminata una volta diventato presidente. Costava 80 mila euro l’anno: ora ci sono solo i costi per l’auto da noleggiare in caso di spostamento per motivi istituzionali e siamo così passati da un costo annuo di 130.000 euro a 50.000. E quest’anno la voce servizio automobilistico è scesa ulteriormente a 25 mila euro”.
Ieri, il Fatto Quotidiano aveva elencato una serie di spostamenti da centinaia di euro a viaggio. Tutte missioni istituzionali, alle quali il presidente dell’assemblea decide di andare noleggiando un’auto con l’autista. Di esempi ce ne sono a decine. Tra costi per missione e varie ed eventuali si arriva a cifre per decine di migliaia di euro. La mattina del 10 gennaio del 2011, ad esempio, Richetti ha un impegno a Casalecchio di Reno. Dalla sede della Regione, in viale Aldo Moro, al teatro Testoni di Casalecchio di Reno. Il percorso è di 7 km e 800 metri chilometri e settecento metri. In taxi una spesa di 15 euro. Ma Richetti con l’auto blu ne spende 103,12. Anche perché l’autista lo attende fuori dal teatro per 3 ore e 45 minuti.
“Si trattava di un incontro con Liana Segre, ex-deportata ad Auschwitz, e alcuni studenti del liceo” chiarisce Richetti. “Incontri pubblici, appuntamenti di rilievo: è l’attività istituzionale alla quale sono chiamato come presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna – si difende – Per me un onore; quella sì, una passione. Quella per le auto blu, invece, non l’ho mai avuta”.
di Emiliano Liuzzi e Giulia Zaccariello