Per la prima volta una seduta "dietro le sbarre" di San Vittore, per sollevare un tema sollecitato anche dal presidente della Repubblica. Sovraffollamento, carenze di personale, problemi su salute e diritti rendono non dignitosa la vita negli istituti di pena. Da qui la necessità di una figura di riferimento
Sarà una seduta speciale per il consiglio comunale di Milano, che questo pomeriggio si sposta dall’aula di Palazzo Marino al quarto raggio di San Vittore. Un’iniziativa senza precedenti in Italia, che vuole essere un segnale di attenzione per il mondo delle carceri. Non c’è solo il sovraffollamento a rendere difficile la vita dei detenuti, ma anche la carenza di medici, psicologi, agenti di polizia penitenziaria. E ci sono i problemi di omosessuali e transessuali. E poi le tante, troppe morti: quasi mille negli ultimi dieci anni, più della metà dovute a suicidi (guarda lo speciale interattivo “Patrie galere”). “Una realtà che non fa onore al nostro Paese”, ha denunciato pochi giorni fa il Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Parole che Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale, riprende: “Migliorare questa situazione è un dovere delle nostre istituzioni. E la seduta di oggi va in questa direzione. Noi vogliamo considerare San Vittore come un luogo della città, ci preoccupiamo delle condizioni di vita dei nostri detenuti”. La seduta, a partire dalle 15.30, sarà dedicata all’approvazione della delibera che istituisce il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, una figura già presente in diverse città che ancora mancava nel capoluogo lombardo. L’organo di garanzia, terzo rispetto agli istituti penitenziari, si occuperà di vigilare sul rispetto dei diritti dei detenuti, favorire le loro opportunità di partecipazione alla vita civile, promuovere iniziative che contribuiscano a migliorare le condizioni nelle carceri della città.
“Gli istituti di pena sul nostro territorio ospitano una popolazione carceraria che, a motivo del numero molto alto, corre sempre il rischio di non ricevere le adeguate garanzie previste dalla legge”, sostiene Lamberto Bertolè, presidente della Sottocommissione Carceri di Palazzo Marino, che ha licenziato il provvedimento con voto unanime. “Sarà compito del garante sorvegliare affinché questo non accada”. La nuova figura vigilerà sulle quattro carceri milanesi: oltre a San Vittore, Opera, Bollate e il minorile Beccaria. Strutture dove sono presenti gli stessi gravi problemi registrati in tutto il Paese. L’ultimo suicidio è di un detenuto di Opera, tre settimane fa: si è tolto la vita ad appena 26 anni, sarebbe uscito dal carcere a dicembre. Quindici giorni fa poi sulle pagine dei giornali è finita la rivolta al Beccaria, con incendio di materassi e cuscini: in questo caso sotto accusa sono state messe le carenze di organico.
“Sono certo che questo consiglio straordinario dietro le sbarre – sostiene il presidente della commissione Sicurezza di Palazzo Marino Mirko Mazzali – servirà per accendere la luce sui tanti problemi che, anche in Lombardia, affliggono la realtà dei penitenziari”. Il garante resterà in carica per tre anni e sarà nominata dal sindaco. Tra gli interventi oggi è previsto proprio quello di Giuliano Pisapia, che prenderà la parola insieme a Luigi Pagano, vice capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. Ad ascoltarli nel quarto raggio di San Vittore, oltre a consiglieri e giornalisti, anche una delegazione di detenuti.
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