E' la riflessione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in riferimento alla decisione presa il 1 ottobre dalla Procura di Stoccarda a proposito dell'inchiesta per la strage nazista. Nella località toscana il 12 agosto 1944 furono massacrati 560 civili dai soldati tedeschi
“Registriamo con profondo rammarico le sconcertanti motivazioni con le quali è stata disposta, in Germania, l’archiviazione di procedimenti giudiziari contro soggetti accusati di partecipazione diretta a efferate stragi naziste“. E’ la riflessione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in riferimento alla decisione presa il 1 ottobre dalla Procura di Stoccarda a proposito dell’inchiesta per la strage nazista di Sant’Anna di Stazzema che si legge nel messaggio che il capo dello Stato ha inviato, in occasione del 69esimo anniversario dell’eccidio di Bellona, al sindaco Filippo Abbate. Nella località toscana il 12 agosto 1944 furono massacrati 560 civili dai soldati tedeschi.
Il Presidente ha voluto rivolgere un “pensiero commosso alle 54 vittime innocenti di Bellona travolte, insieme a tantissime altre, dall’inumana barbarie del nazifascismo che funestò l’Italia in quel tragico periodo della nostra storia. La memoria della strage deve essere perpetuata, affinché quelle vite così tristemente e assurdamente spezzate, siano sempre di monito e insegnamento per le nuove generazioni e le inducano a profondere ogni possibile sforzo per la costruzione di un mondo fondato sui valori di libertà, pace e dignità della persona, sanciti dalla Carta costituzionale. Nello stesso tempo – scrive il Capo dello Stato nel messaggio – registriamo con profondo rammarico le sconcertanti motivazioni con le quali è stata disposta, in Germania, l’archiviazione di procedimenti giudiziari contro soggetti accusati di partecipazione diretta a efferate stragi naziste. Idealmente presente, formulo a lei, signor Sindaco, ai familiari delle vittime e alla cittadinanza tutta, i sentimenti della mia partecipe vicinanza”.
Una decisione quella dell’autorità giudiziaria tedesca che ha indignato molti. Ieri anche un gruppo di turisti tedeschi, in visita al Museo della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema, ha inscenato una protesta.“Siamo indignati per questa decisione, che non ha nessuna argomentazione sensata. Vogliamo che i soldati siano processati come è successo al Tribunale Militare di La Spezia” hanno detto innalzando anche cartelli di protesta. Il gruppo in visita a Sant’Anna è composto da studenti dell’Università Popolare di Berlino e da alcuni iscritti alla sezione di Berlino del Pd. Presente anche il sindaco di Stazzema, Michele Silicani, che ha detto di confidare che il governo tedesco, dopo le varie interpellanze presentate in questi giorni da parlamentari italiani, possa riaprire l’inchiesta e il processo dei soldati delle Ss. Gli studenti, dopo aver ascoltato la testimonianza di uno dei superstiti, Enrico Pieri, hanno depositato rose bianche al Monumento dell’Ossario.
”Il governo federale continuerà ad assumersi la responsabilità storica” dei crimini commessi per mano dei tedeschi, “la legge non può rendere come non accaduto quanto è accaduto” aveva detto il ministro tedesco Michael Georg Link a Palazzo Chigi. “‘Faremo tutto il possibile affinché i crimini compiuti per mano dei tedeschi non vengano dimenticati” aveva aggiunto affrontando per primo l’argomento in una conferenza stampa mercoledì dopo l’incontro con il ministro per gli affari europei, Enzo Moavero. “Da un lato ci sono gli aspetti giuridici, dall’altro la sofferenza e il dolore” aveva proseguito il ministro tedesco ribadendo che la magistratura tedesca ha agito in base alle leggi e ammettendo che “68 anni dopo l’eccidio è difficile chiarire gli eventi e fare giustizia”. Il ministro degli esteri aveva espresso sconcerto: “Pur nel rispetto dell’indipendenza della magistratura tedesca” l’archiviazione è “motivo di profondo sconcerto e rinnovata sofferenza” aveva dichiarato il segretario generale della Farnesina Michele Valensise.