È un musicista ma anche un discografico sgangherato. Dice di saper cucinare ma più che un cuoco provetto, è “un maître à penser”, una sorta di critico dei nostri e propri costumi. Ma di chi stiamo parlando? Di Alberto Scotti Naturalmente! Nel 1997, insieme a Cinzia La Fauci, ha creato Snowdonia, un’etichetta indipendente che si distingue per il totale disinteresse alle regole di mercato, seguendo un percorso in bilico tra pop e ardite cacofonie no wave (almeno questo è ciò che dice Wikydeep).
Lo abbiamo incontrato.
1 • Propongo sempre la stessa cosa, facciamo come i Gamberi, retrocediamo lentamente e quindi partiamo dal ”futuro”: Snowdonia rischia di scomparire, perché?
Secondo una normale logica di mercato, Snowdonia non dovrebbe esistere già da parecchi anni. Nessun disco vende tanto da permettere il recupero delle spese. Andiamo avanti perché a fare le cose quando rendono, sono buoni tutti. Noi preferiamo farle per autolesionismo, deve essere una specie di perversione sessuale, come la coprofilia o la fedeltà coniugale.
2 • Sarà pur vero quello che dici ma giusto a settembre sono uscite un paio di band degne di nota: gli A.S.O.B e Fargas, senza dimenticare che torneranno prestissimo anche i Maisie… insomma vi piegate ma non vi spezzate.
Io ho 41 anni e so solo cucinare, fare l’amore e scrivere canzoni, quest’ultimo è il mio unico atto pubblico. Il resto lo faccio in privato.
2 bis • Sicuro?
No, in effetti ho fatto diverse volte in pubblico anche le altre due cose.
3 • La sperimentazione è certamente un vostro tratto distintivo; tuttavia ti lancio una piccola provocazione: i consensi che in questi anni avete ricevuto sono direttamente proporzionali alle critiche.
Io credo che il nostro tratto distintivo non sia tanto la sperimentazione quanto la mancanza di un filo conduttore facilmente identificabile. La maggior parte delle etichette si specializza in un settore specifico. Noi invece pubblichiamo tutto ciò che ci piace.
3 bis • Eh ma così è troppo facile…
Non sarebbe divertente gestire un’etichetta se non potessimo pubblicare tutto ciò che ci piace. Il guaio è che ci piace tanto Toto Cutugno quanto i Throbbing Gristle, e così finiamo per stare sul cazzo un po’ a tutti, tranne a un pugno di eclettici, eccentrici, diversi, emarginati, non so bene come definirli.
4 • Dente e Marta sui Tubi sarebbero dovuti uscire per Snowdonia. Se questo è vero, la sperimentazione cui fate riferimento potrebbe soccombere sotto l’egida della coerenza?
Avremmo dovuto pubblicare i dischi di esordio di Dente e dei Marta sui tubi e volevamo farlo semplicemente perchè i demo che ci avevano spedito erano molto buoni. Però abbiamo cincischiato e se li sono accaparrati altre etichette. Beh, buon per loro, se fossero usciti per Snowdonia sarebbero rimasti degli sfigati.
5 • Chi sono Alberto Scotti e Cinzia La Fauci?
Due che si alzano verso le quattro del pomeriggio e si dicono cose come: “cazzo, dovremmo trovarci un lavoro, come facciamo con le bollette? Siamo nella merda…Ok, dai non angosciamoci, adesso andiamo a suonare e alle bollette penseremo domani”. Però con alcuni degli ufficiali giudiziari che hanno visitato casa nostra abbiamo stretto amicizia. Non tutto il male viene per nuocere.
6 • Il successo sta a Snowdonia come la qualità sta ad XFactor.
Non amo il termine “qualità”, preferisco “intensità”. Mi scoccerebbe non poco se qualcuno considerasse Snowdonia, un’etichetta di “qualità”. Quelli che parlano di qualità, di solito lo fanno in riferimento alle mummie del Tenco, a qualche musicista che suona “jazz raffinatissimo” o addirittura ai programmi della Dandini e ai libri di Baricco.
6 bis • Non ti perdere, dicevamo di Xfactor.
X Factor non ha nulla a che fare con la musica, e lo dico non in senso provocatorio. X Factor è tecnicamente un freak show. Giusy Ferreri è la donna barbuta, Morgan l’imbonitore, ecc..
7 • Parliamo del vostro catalogo, se ho ben capito è stato interamente digitalizzato.
Sì, è interamente disponibile. Sul nostro sito www.Snowdonia.it, ci sono tutti i link. Chiunque può ascoltare i nostri dischi ma se vuole scaricarli o avere il cd “fisico” deve mettere mano al portafogli. Regalare la propria musica è immorale. Lo è perché finchè siamo in un sistema capitalistico, non vedo perché io debba lavorare per regalare i cd a gente che spende soldi per cellulari, ipod, ipad, birre, mignotte ecc… ma quando si tratta di comprare un disco piange miseria.
7 bis • Stai attento, finisci per passare per un idealista…
Quando la Apple comincerà a regalare gli ipod e gli ipad e la wind le ricariche e le mignotte la daranno gratis, anche io comincerò a regalare la mia musica. L’idea che il lavoro di un musicista valga meno di quello di un operaio di una fabbrica d’armi non è ne anarchica, ne comunista-progressista, idealista o romantica; è un’idea fondamentalmente razzista e reazionaria. Alla fine, sotto sotto, la pensano tutti allo stesso modo, dall’alternativo alla vicina di casa leghista: il musicista è un idealista sfaticato, un buffone che deve lavorare gratuitamente per allietare la, peraltro – quasi sempre inutile – vita del prossimo.
8 • Snowdonia “in modalità orgoglio”; è vero che i figli son tutti belli ma ci sono sempre quelli “venuti meglio”. Qualche nome di cui andar fieri.
“Fobetore” dei Suono C, l’omonimo dei Magic Secret Room e “Cantina Tapes” di Gomma Workshop (Vittorio De Marin).
8 bis • Alberto, dammi nove canzoni per credere in Snowdonia
A questo punto sono così ubriaco che a malapena ricordo il mio nome. A proposito: tu chi sei? Cosa ci faccio qui? E soprattutto: dov’è il pantalone del mio pigiama?
9 • Alberto non fare il furbo, fuori le nove!
Eccotele, eccotele… in ordine sparso.
9 canzoni 9 … per credere in Snowdonia
LATO A
La centrale nucleare • Maisie
Fobetore • Suono C (Musical Laboratory)
Così l’uomo inventò la strad • FARGAS
Almanacco Moderno (episodio 4) • Gomma Workshop
LATO B
Se Dormi • Aidoru
Lo Spazio Contorto • Magic Crashed
Manichini • Allun
“n.f.o” (neurological flying objects) • Duozero
Orange • Ektroverde