Bersani ribadisce: organizza il campo dei riformisti, ma dialoga con i moderati. Ma il dialogo si fa in due. E Casini con Vendola e Di Pietro non ha alcuna intenzione di avere a che fare. Perché, certo, le primarie su cui il Partito democratico si sta confrontando “sono un fattore di democrazia interna che non ci riguarda direttamente”. Bisogna capire, però, “quale sia la linea per far cosa e con quali programmi, come si vuole governare l’Italia. Il punto decisivo è connesso all’idea di Italia che emergerà da queste votazioni. Quale sarà il programma su cui si vuole governare l’Italia”.
Se Di Pietro, per dire il vero, non è stato finora in cima ai pensieri di Bersani (anzi), il leader dell’Udc non nasconde però “la grande” sorpresa nel vedere che nel Lazio Zingaretti dalla sera alla mattina è diventato il candidato del Pd alla Regione ed ha inaugurato la sua campagna elettorale abbracciando Di Pietro. “E’ chiaro – spiega fuori dai denti Casini – che non si può conciliare l’alleanza con Vendola e Di Pietro con l’idea di fare un patto con i moderati”.
E sulla convivenza (politica) con Vendola manda un messaggio chiaro: “Rispetto l’affettività di Nichi Vendola, ma sono convinto che i rapporti omosessuali non possano dar vita ad un matrimonio e tantomeno ad una famiglia”. “Comprendo, ma non condivido, le ragioni di Nichi Vendola – ha proseguito il leader dell’Udc – ma non ritengo che queste possano sfociare in provvedimento legislativo. Un bambino ha diritto ad una affettività naturale, con un papà e con una mamma”.
Quanto a Silvio Berlusconi che cerca di incamerare la candidatura di Montezemolo come premier per il Pdl l’ex presidente della Camera dice di non commentare le illazioni. “Credo che l’ipotesi che Montezemolo si allei con il centrodestra sia una boutade. Sono certo che noi centristi siamo molto più credibili, come punto di riferimento per il presidente della Ferrari”.