E’ stata liberata dopo 30 ore di detenzione la blogger e dissidente cubana Yoani Sanchez , fondatrice del sito Generacion Y, arrestata ieri a Cuba (leggi l’articolo). A dare l’annuncio è stata la donna, su Twitter, ringraziando “tutti quelli che hanno alzato al loro voce e i loro tweet”. La dissidente era stata arrestata giovedì insieme al marito, il giornalista Reinaldo Escobar, a Bayamo, 750 km a sudest dell’Avana, dove voleva assistere al processo contro un giovane politico spagnolo accusato di omicidio colposo per la morte di un dissidente.

“Avevo intenzioni unicamente giornalistiche”, ha ricordato via twitter la blogger, specificando che durante la detenzione non ha “mangiato né preso liquidi” e di aver bevuto il primo bicchiere d’acqua solo una volta rientrata a casa. “Volevo assistere al processo di Angel Carromero e raccontare il processo di Bayamo su twitter”, ha sottolineato, riferendosi al procedimento giudiziario su Carromero, accusato dalle autorità cubane per l’incidente automobilistico nel quale, lo scorso luglio, hanno perso la vita Oswaldo Payà e un altro dissidente dell’Avana. Riferendosi sempre al processo Carromero, la blogger sottolinea che Granma, quotidiano del Pc cubano, “dice bugie quando afferma che il processo a Carromero era pubblico… non lo era”. Angel Carromero, giovane militantedel Partito Popolare spagnolo (PP), era alla guida dell’auto nella quale lo scorso 22 luglio viaggiavano anche Payà e un altro dissidente e che ha avuto l’incidente. Payà era premio Sakharov per i diritti umani del Parlamento Europeo e uno dei volti più noti dell’opposizione cubana. Carromero, accusato di omicidio colposo, rischia cinque anni di prigione.

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