Lettera inviata ai giornali italiani il 5 ottobre 2012. Nello stesso giorno, cortei studenteschi e duri scontri con la Polizia in molte città italiane.
Mi chiamo Erika Lanoni, sono una ragazza di 28 anni che lavora (fortunatamente!) come educatrice presso una Cooperativa Sociale romana. Ho un compagno di 36 anni, Daniele, ed è per lui che sono qui a scriverLe.
Nel febbraio del 2012 ha preso la coraggiosa decisione di dimettersi da un contratto a tempo indeterminato (dimissioni per giusta causa, dato il reteirato ritardo nei pagamenti degli stipendi) che aveva presso una società in sub-appalto a Trenitalia, che di lì a 3 mesi ha poi dichiarato “fallimento” mettendo oltre 250 dipendenti in cassa integrazione (la società è la Format Contact Center Srl, qualora vogliate fare dei “controlli” sulla veridicità delle mie affermazioni).
All’epoca io scrissi a diverse testate giornalistiche, al programma di Striscia la Notizia e al programma Le Iene, senza ovviamente ottenere un riscontro, in quanto molto probabilmente, trattandosi di una società importante (Trenitalia, appunto) nessuno aveva voglia di “macchiare” la propria carriera per 250 misere persone comuni.
Il nostro caro Bel Paese, in fondo, permette alle società di attuare questi magnifici “giochini”, creando mini-società con capitale di 10.000 €, con 200/300 dipendenti e con una sola commessa lavorativa, commessa che, una volta “persa” fornisce alle suddette società un “alibi” per mandare a casa tutti i dipendenti, senza nessuna conseguenza.
Ma questo è un altro discorso che, qualora Lei voglia, sarei disponibile ad intraprendere ed approfondire.
Ad oggi sono qui a “denunciare” il fatto che, da aprile 2012 il mio compagno ha inviato circa 316 curriculae (purtroppo sono dimostrabili solo le candidature degli ultimi 2 mesi, posso fornirne prova) ed è stato contattato da una sola società, la quale ha fatto un colloquio conoscitivo e non ha mai più richiamato.
Ha 36 anni ed è quindi considerato “vecchio” per il mondo del lavoro, perchè infondo le leggi agevolano esclusivamente le assunzioni degli under 30 (ovviamente sempre a favore delle società, che “risparmiamo” facendo contratti di apprendistato).
E quindi ci ritroviamo, ad oggi, con il mio unico stipendio, che non ci permette ovviamente di andare avanti.. Saremo a breve costretti a dare disdetta del contratto di affitto, il mio compagno dovrà tornare a casa dei suoi genitori ed io.. Non lo so, forse prenderò una stanza in affitto da qualche parte.. Abbiamo anche due cagnolini trovati qualche mese fa abbandonati per la strada, che non sappiamo a chi dare, forse a qualche amico..
E’ davvero questo quello che ha da offrire il nostro Paese a due giovani innamorati disposti a qualsiasi sacrificio, pur di stare insieme? A due giovani persone che l’unica cosa che chiedono è il diritto al lavoro?
Le sto scrivendo per capire se, in qualche modo, sia possibile avere un piccolo spazio in qualche articolo di giornale o in qualche trasmissione televisiva per tutti quegli italiani, “disperati ed esasperati” come noi, che non riescono, per quanto si sforzino, a trovare una via d’uscita..
Sarebbe fattibile un piccolo programma che usi la grande forza comunicativa dei Media per cercare lavoro per tutte queste persone? Abbiamo bisogno, noi due e tutti gli italiani, di qualcuno che sia disposto a darci voce, facendoci uscire dall’anonimato e dalla crisi che ci circonda…
Sperando vivamente in un Suo riscontro, Le porgo i miei
più cordiali saluti,
Erika Lanoni
una 28enne italiana con le lacrime agli occhi
delusa, consumata, e sfruttata dal suo Paese