Nessuno ha dato voce ai ragazzi, nessuno ha azzardato paragoni con il ‘68, il ‘77, la Pantera. Va bene che sono passati secoli (chi ha fatto il ‘68, si avvia ai 70 anni, da non credere), ma sono fenomeni che andrebbero analizzati anche crudi. Per lo meno non schifarli, come ha fatto il Tg2: prima degli studenti, ha ripassato lo stato dell’arte fra berlusconiani puri, colonnelli aenne con tardive ambizioni prostatiche, giovani turchi alfaniani, le risse fra Bersani e Renzi, la catechesi di Rosy Bindi.
Dove è passato Napolitano, si è fatta terra bruciata. Il Presidente mònita da mesi, a intervalli regolari. Vista la proliferazione dei Fiorito, Lusi, Penati, Saggese, dei Comuni truffati – o poveri – a loro insaputa, dei beneficiati, dei complici, dei manutengoli di questo tsunami della corruttela, delle due l’una: o i moniti non servono o i corrotti accelerano il saccheggio perché, chi lo sa, magari qualcuno darà retta al monito.
Certo che Tg1, Tg2 e Tg5 si sono distinti nell’esaltazione del Quirinale e nell’inumazione degli studenti, piazzati nel fondo, mescolati alle cronache da strapazzo. Dal palcoscenico del Tg1, i moniti sono il pane di Andrea Montanari. Monita pure lui, microfono brandito come il Graal dei giusti e dei profeti, questa volta operando nei chiostri di Assisi, aiutato da due patroni d’Italia, Francesco e Giorgio. Ieri, l’ultimo spettacolo: studenti cancellati, Nicoletta Manzione in ansia non aspettava altro che la sentenza per Paolo Gabriele, il Corvo. Dio perdona, Ratzinger no.
Il Fatto Quotidiano, 7 Ottobre 2012