C’è di nuovo tensione tra Siria e Turchia. Cinque colpi di mortaio lanciati da territorio siriano hanno colpito di nuovo Akcakale, il villaggio frontaliero turco, in cui sono morti nei giorni scorsi cinque civili: una madre con le sue tre figlie e un’altra donna. Un attacco che aveva provocato l’immediata reazione dell’artiglieria turca e la decisione del Parlamento di autorizzare operazioni militari per un anno.
La notizia del nuovo assalto è stata riferita data dalla tv turca NTV: stavolta le granate sono atterrate nel giardino di un edificio pubblico, senza fare vittime. L’esercito turco ha risposto immediatamente con colpi d’artiglieria, secondo l’agenzia Dogan News. Da mercoledì, giorno della strage di Akcakale, Ankara risponde colpo su colpo ad ogni tiro che dalla Siria finisce in Turchia.
Intanto il generale Hossam al-Assad, cugino del presidente siriano, Bashar al-Assad, è stato catturato dall’Esercito Libero Siriano, Els, il principale gruppo ribelle che tenta di spodestare il regime di Damasco. Lo ha reso noto il numero due dell’Els, Malek Kurdim. Raggiunto telefonicamente, Kurdi ha spiegato che Hossam è stato catturato tre giorni fa nella provincia centrale di Homs (dove nei mesi scorsi sono stati registrati numerosi episodi di violenza contro la popolazione civile). L’ufficiale era alla guida delle truppe governative e degli shabiha, le famigerate milizie legate al regime, nella città di al-Kuseir, una delle principali roccaforti dell’opposizione nella zona. Kurdi ha inoltre confermato che i suoi uomini hanno conquistato nel fine settimana il controllo di varie postazioni militari vicine alla frontiera con la Turchia.
Questa mattina i lealisti siriani hanno bombardato Aleppo e in città sono stati registrati violenti scontri in strada con i ribelli. Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani ad Hameh, una città vicino Damasco, sono stati trovati dieci cadaveri di rivoltosi dopo un’offensiva dell’esercito regolare durata diversi giorni. I ribelli siriani avrebbero assunto il controllo di un avamposto militare vicino al confine con la Turchia nella provincia di Hatay. Secondo alcuni testimoni la bandiera dell’esercito libero siriano sventola sull’edificio a tre piani ad un chilometro dal confine con la Turchia su una collina che sovrasta il villaggio turco di Guvecci.