Muro del governo contro il ddl bipartisan: "Occorre fare ogni sforzo per evitare il rischio di misure che compromettano gli sforzi di stabilizzazione finanziaria". L'ex ministro Damiano (Pd), primo firmatario del ddl: "La copertura di 5 miliardi si deve trovare"
Un appello del ministro al Parlamento, perché non venga snaturato lo spirito della riforma delle pensioni: “Occorre fare ogni sforzo per evitare anche il solo rischio di adottare misure che potrebbero avere l’effetto di compromettere gli sforzi di stabilizzazione finanziaria sin qui profusi dal Parlamento, dal governo e dal paese”. La lettera di Elsa Fornero, datata 7 agosto e indirizzata al presidente della Commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa sul tema degli esodati, è stata diffusa oggi, nel giorno in cui il ddl è approdato in aula alla Camera, con le richieste da parte di quasi tutti i partiti (a partire da quelli che sostengono la maggioranza, come il Pd) a modifiche proprio per risolvere il problema dei lavoratori rimasti nel limbo, incentivati ad abbandonare il mondo del lavoro, ma senza diritto alla pensione.
Lo stesso Moffa, a proposito del ddl che riscrive le misure sulla previdenza e che è all’esame dell’Aula di Montecitorio, ha dichiarato che si tratta di un provvedimento approvato in commissione Lavoro alla Camera da Pd, Pdl, Udc e opposizioni, che “corregge” la riforma Fornero, e ora “sta al Governo trovare una copertura adeguata. La Ragioneria generale dello Stato ci sta per questo”. Nella sua lettera, il ministro del Welfare sottolineava che “l’esecutivo è comunque consapevole del fatto” che si tratti di una questione per la quale è necessario effettuare sforzi ulteriori, ma sconsigliava “l’adozione in questa fase di scelte non adeguatamente ponderate”.
Il governo cerca quindi di evitare lo scontro in Parlamento e fa muro contro misure rischiose che, se non adeguatamente comprese in sede internazionale, compromettono gli sforzi di stabilizzazione finanziaria. Ma è muro contro muro con le forze politiche sulla copertura finanziaria. Ballano 5 miliardi. Dal Pd l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano ricorda come il ddl bipartisan sugli esodati, sia in realtà una scelta fatta non “per smontare la riforma del ministro Fornero”, ma solo la decisione di “volere delle correzioni, addolcire il salto”. “Se la copertura fissata per cinque miliardi non ci fosse – ha spiegato Damiano – sarebbe molto grave. C’è la spending review, c’è la legge di stabilità, questi soldi non devono essere destinati solo ad una diminuzione del debito, ma anche per correggere l’errore fatto”.
“Si vogliono trovare ora le risorse che servono da qui al 2019? E’ un modo per affossare non risolvere il problema degli esodati che invece deve essere affrontato come avvenuto in altre occasioni. E cioè definire le norme e modularle a seconda delle coperture finanziarie”. Così il leader Cgil Susanna Camusso sul nodo esodati per i quali domani i sindacati terranno unitariamente un presidio davanti alla Camera. Tiziano Treu, membro della commissione lavoro del Senato, ricorda che “bisogna salvare, innanzitutto,quelle persone non ancora garantite nell’immediato, dando quindi la priorità a chi, l’anno prossimo e magari a inizio 2014, perde il lavoro e non ha la garanzia delle pensioni”.
Intanto, il ministro Fornero interviene nuovamente sul tema della spesa pensionistica insostenibile: “E’ impensabile – ha detto intervenendo alla Bocconi di Milano – che la vita pensionistica sia piu’ lunga della vita lavorativa. E’ impensabile che si lavori trent’anni per poi stare in pensione 35-40 anni. La mia riforma è “la più grande operazione di equilibrio nei rapporti tra generazioni fatta in questo Paese negli ultimi decenni”