Le persone che smettono di cercare lavoro averci provato a lungo senza successo fanno aumentare il tasso di oltre il 4%, afferma uno studio della Banca centrale. Sono soprattutto uomini non più giovani, concentrati nel Sud e nelle Isole. Il fenomeno è rilevante anche in Spagna, Finlandia ed Estonia
Il tasso di disoccupazione in Italia arriva al 12,5% se si includono anche gli “scoraggiati“, cioè coloro che hanno smesso di cercare lavoro perché convinti di non trovarlo. La stima è contenuta in uno studio della Banca centrale europea. Il conteggio degli scoraggiati aumenta di 4,1 punti percentuali il tasso di disoccupazione ufficiale italiano, innalzandolo al sesto posto nella zona dell’euro.
Oltre che in Italia, gli scoraggiati hanno un peso importante anche in Estonia, Finlandia e Spagna. Gli scoraggiati sono più spesso uomini in Estonia, Finlandia e Italia, ma non in Spagna. La probabilità di scoraggiarsi aumenta dovunque con l’età e, salvo che in Estonia, è più alta tra gli immigrati. Gli scoraggiati tendono a essere più anziani in Estonia e in Italia, e più giovani in Spagna e Finlandia. In Italia sono principalmente concentrati nel Sud e nelle Isole, “riflettendo probabilmente le scarse prospettive di lavoro in quelle aree”.