L’altoforno 1 sarà fermato entro novembre. L’Ilva lo dice attraverso Adolfo Buffo, gestore dello aree a freddo dello stabilimento di Taranto. Un’azione che l’azienda aveva già in programma e che coincide con le richieste formulate dai custodi lo scorso 20 settembre. Il presidente del cda Ilva Bruno Ferrante, però, lancia un monito: “Con la fermata dell’Altoforno 1 e delle batterie 5-6, l’Ilva ha previsto un esubero di 942 unità lavorative che però saranno completamente ricollocate o utilizzate in maniera differente nello stesso stabilimento di Taranto”. Intanto sarebbero in fase di approfondimento, secondo il presidente dell’Ilva, “alcune ipotesi di lavoro riguardanti il fermo di altri impianti, di cui si darà tempestiva notizia appena in grado”. L’Ilva ha risposto così al provvedimento della procura della Repubblica che sabato sera ha intimato all’azienda di destinare entro cinque giorni il personale per l’avviamento dello spegnimento degli impianti come disposto dai custodi. Buffo ha spiegato che il personale è disponibile dal giorno de sequestro e ha elencato tutti gli interventi che l’Ilva dichiara di aver già fatto per ottemperare alle misure disposte dai custodi tecnici Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento.
PARCHI MINERALI “l’Ilva – ha spiegato Buffo – ha dato incarico alla Paul Wurth di effettuare entro il 31 dicembre prossimo uno studio preliminare delle copertura dei parchi”. Inoltre l’azienda ha spiegato di aver adeguato il sistema di monitoraggio delle condizioni meteo climatiche perché riconosca ed automaticamente attivi le procedure quando la velocità del vento superi i 5 m/s. Per il sistema di sorveglianza richiesto dai custodi che l’Ilva ha già acquistato, bisognerà comunque attendere almeno 8 mesi perché sia operativo. Fino alla copertura dei parchi, di cui però non si conosce il costo e nemmeno la volontà dell’azienda di sostenerne uno eventualmente elevato, la giacenza dei materiali sono stati ridotti del 20% con un abbassamento delle montagne del 10%. Inoltre l’azienda afferma di aver immediatamente effettuato la frequenza di filmatura dei cumuli, la bagnatura e umidificazione delle piste e dei cumuli quando la velocità del vento supera i 5 m/s, la riduzione del 50% della velocità massima consentita ai mezzi sulle piste.
ALTIFORNI. Buffo ha spiegato di aver dato il via alle procedure di spegnimento dell’altoforno 1, affidate alla ditta Paul Wurth, che dovrebbe terminare il primo novembre prossimo. Per quanto attiene invece l’Altoforno 5 – cuore produttivo del siderurgico tarantino – l’Ilva ha iniziato lo studio dello spegnimento a partire dall’acquisizione dei disegni che durerà 8 settimane. Nel cronoprogramma degli adeguamenti Aia, però, l’Ilva scrive che le operazioni sull’Altoforno 5 partiranno nel luglio 2015.
COKERIE. Per la Batteria n. 9 Ilva attende le offerte di ditte esterne per il rifacimento dei forni mentre per le Batterie 5 e 6 sono state definite le attività preliminari per lo svuotamento dei forni e la messa in sicurezza dell’impianto.
GESTIONE ROTTAMI FERROSI. Anche per la copertura dell’area GRF, l’Ilva ha dato mandato ad alcune società di ingegneria per eseguire uno studio preliminare per coprire l’area. Lo studio dovrebbe essere terminato entro il 31 dicembre e le operazioni di copertura dovrebbero terminare entro il 2013. Per la l’installazione del sistema di video-sorveglianza (supportato da un sistema di diagnostica foto-interpretativa e di un collegamento ad un sistema intelligente di controllo e allarme) l’Ilva sta valutando l’offerta della Project Automation. I tempi di realizzazione non saranno inferiori a 8 mesi.
ACCIAIERIA. Adolfo buffo ha descritto l’attività di chiusura del tetto dell’acciaieria 1 spiegando i lavori sono in corso e dovrebbero essere completati entro il 10 novembre prossimo. Poi l’Ilva provvederà alla copertura del tetto nella sezione del Convertitore n. 1 che sarà completata entro dicembre 2012. Inoltre l’azienda del Gruppo Riva sta al momento attendendo le offerte delle ditte appaltatrici per l’installazione del filtro a tessuto con capacità di aspirazione pari a 3,3 milioni di metricubi ogni ora.
SISTEMA DI MONITORAGGIO. Per quanto riguarda l’installazione di centraline di monitoraggio ambientale sul perimetro sia interno che esterno dello stabilimento, Ilva, anche in questo caso, attende le offerte tecniche ed economiche per acquistare i dispositivi. Resta tuttavia da predisporre l’ubicazione delle centraline. L’Ilva, inoltre, dovrà installare impianti di video-sorveglianza nelle aree parchi, cokeria e altiforni che sarà consegnata tra 8 mesi, mentre per i reparti agglomerato, acciaieria e GRF l’azienda ha inviato una richiesta d’acquisto alle ditte fornitrici.
CAMPIONAMENTO IN CONTINUO. L’azienda intende dare il via alla sperimentazione, con l’ok del Ministero atteso per i prossimi giorni, del sistema DECS con un laboratorio per l’analisi della diossina.
Ambiente & Veleni
Ilva: “Realizzate le prescrizioni”. Ferrante: “Rischio 942 esuberi, saranno ricollocati”
L’altoforno 1 sarà fermato entro novembre. L’Ilva lo dice attraverso Adolfo Buffo, gestore dello aree a freddo dello stabilimento di Taranto. Un’azione che l’azienda aveva già in programma e che coincide con le richieste formulate dai custodi lo scorso 20 settembre. Il presidente del cda Ilva Bruno Ferrante, però, lancia un monito: “Con la fermata dell’Altoforno 1 e delle batterie 5-6, l’Ilva ha previsto un esubero di 942 unità lavorative che però saranno completamente ricollocate o utilizzate in maniera differente nello stesso stabilimento di Taranto”. Intanto sarebbero in fase di approfondimento, secondo il presidente dell’Ilva, “alcune ipotesi di lavoro riguardanti il fermo di altri impianti, di cui si darà tempestiva notizia appena in grado”. L’Ilva ha risposto così al provvedimento della procura della Repubblica che sabato sera ha intimato all’azienda di destinare entro cinque giorni il personale per l’avviamento dello spegnimento degli impianti come disposto dai custodi. Buffo ha spiegato che il personale è disponibile dal giorno de sequestro e ha elencato tutti gli interventi che l’Ilva dichiara di aver già fatto per ottemperare alle misure disposte dai custodi tecnici Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento.
PARCHI MINERALI “l’Ilva – ha spiegato Buffo – ha dato incarico alla Paul Wurth di effettuare entro il 31 dicembre prossimo uno studio preliminare delle copertura dei parchi”. Inoltre l’azienda ha spiegato di aver adeguato il sistema di monitoraggio delle condizioni meteo climatiche perché riconosca ed automaticamente attivi le procedure quando la velocità del vento superi i 5 m/s. Per il sistema di sorveglianza richiesto dai custodi che l’Ilva ha già acquistato, bisognerà comunque attendere almeno 8 mesi perché sia operativo. Fino alla copertura dei parchi, di cui però non si conosce il costo e nemmeno la volontà dell’azienda di sostenerne uno eventualmente elevato, la giacenza dei materiali sono stati ridotti del 20% con un abbassamento delle montagne del 10%. Inoltre l’azienda afferma di aver immediatamente effettuato la frequenza di filmatura dei cumuli, la bagnatura e umidificazione delle piste e dei cumuli quando la velocità del vento supera i 5 m/s, la riduzione del 50% della velocità massima consentita ai mezzi sulle piste.
ALTIFORNI. Buffo ha spiegato di aver dato il via alle procedure di spegnimento dell’altoforno 1, affidate alla ditta Paul Wurth, che dovrebbe terminare il primo novembre prossimo. Per quanto attiene invece l’Altoforno 5 – cuore produttivo del siderurgico tarantino – l’Ilva ha iniziato lo studio dello spegnimento a partire dall’acquisizione dei disegni che durerà 8 settimane. Nel cronoprogramma degli adeguamenti Aia, però, l’Ilva scrive che le operazioni sull’Altoforno 5 partiranno nel luglio 2015.
COKERIE. Per la Batteria n. 9 Ilva attende le offerte di ditte esterne per il rifacimento dei forni mentre per le Batterie 5 e 6 sono state definite le attività preliminari per lo svuotamento dei forni e la messa in sicurezza dell’impianto.
GESTIONE ROTTAMI FERROSI. Anche per la copertura dell’area GRF, l’Ilva ha dato mandato ad alcune società di ingegneria per eseguire uno studio preliminare per coprire l’area. Lo studio dovrebbe essere terminato entro il 31 dicembre e le operazioni di copertura dovrebbero terminare entro il 2013. Per la l’installazione del sistema di video-sorveglianza (supportato da un sistema di diagnostica foto-interpretativa e di un collegamento ad un sistema intelligente di controllo e allarme) l’Ilva sta valutando l’offerta della Project Automation. I tempi di realizzazione non saranno inferiori a 8 mesi.
ACCIAIERIA. Adolfo buffo ha descritto l’attività di chiusura del tetto dell’acciaieria 1 spiegando i lavori sono in corso e dovrebbero essere completati entro il 10 novembre prossimo. Poi l’Ilva provvederà alla copertura del tetto nella sezione del Convertitore n. 1 che sarà completata entro dicembre 2012. Inoltre l’azienda del Gruppo Riva sta al momento attendendo le offerte delle ditte appaltatrici per l’installazione del filtro a tessuto con capacità di aspirazione pari a 3,3 milioni di metricubi ogni ora.
SISTEMA DI MONITORAGGIO. Per quanto riguarda l’installazione di centraline di monitoraggio ambientale sul perimetro sia interno che esterno dello stabilimento, Ilva, anche in questo caso, attende le offerte tecniche ed economiche per acquistare i dispositivi. Resta tuttavia da predisporre l’ubicazione delle centraline. L’Ilva, inoltre, dovrà installare impianti di video-sorveglianza nelle aree parchi, cokeria e altiforni che sarà consegnata tra 8 mesi, mentre per i reparti agglomerato, acciaieria e GRF l’azienda ha inviato una richiesta d’acquisto alle ditte fornitrici.
CAMPIONAMENTO IN CONTINUO. L’azienda intende dare il via alla sperimentazione, con l’ok del Ministero atteso per i prossimi giorni, del sistema DECS con un laboratorio per l’analisi della diossina.
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Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "La Lega, da sempre sincera sostenitrice della pace, confida che in Europa prevalga il buonsenso, anche grazie all’azione di un governo italiano forte e compatto. Incomprensibili gli attacchi di certa sinistra contro il Presidente Trump, che in poche settimane ha fatto - per la pace e la stabilità dell’intero Occidente - più di Biden in anni interi. Dopo troppi morti è l’ora di voltare pagina: il nemico non è Trump ma chi non vuole mettere fine ai conflitti". Così fonti della Lega.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Più di un sospetto. Non c'è solo una testimone, ma anche una telecamera dello stabile in cui è avvenuto il delitto che rischia di aggravare la posizione Raffaele Mascia, 21 anni, che sabato pomeriggio 15 febbraio avrebbe ucciso in una panetteria di piazza Gambara a Milano Ivan Disar e avrebbe ferito in modo grave un altro ucraino.
La telecamera posta sul retro del negozio lo mostra mentre si allontana con la pistola (non denunciata) presa, poco prima, sempre dal retro, per 'rispondere' a una banale discussione nata con i due clienti. Sono in quattro - la donna, i due amici e il presunto assassino - quando il 21enne avrebbe impugnato l'arma e sparato ripetutamente. Il padre del giovane era impegnato sul retro a scaldare delle pizze e non avrebbe visto nulla. Sull'omicidio, il fascicolo è affidato al pm Carlo Parodi, indaga la squadra Mobile.