Sei milioni d’italiani a letto con l’influenza a causa di tre virus, di cui due nuovi di zecca. Un problema non solo di salute pubblica, ma anche economico. Questa l’allarmante previsione lanciata nei giorni scorsi dall’Anifa, l’Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione. La diffusione dei dati coincide con l’avvio della campagna autunnale di vaccinazione antinfluenzale, che partirà il 15 ottobre (con l’obiettivo di “coprire” il 95% della popolazione a rischio sopra i 65 anni), mentre l’Istituto superiore di sanità (Iss) si appresta ad attivare Influnet, la rete sentinella per il monitoraggio epidemiologico dell’influenza stagionale, cui aderiscono un migliaio di dottori di medicina generale e pediatri di base. Negli stessi giorni la rivista Nature annuncia la scoperta di una molecola, utilizzata da ceppi diversi di virus influenzali per ancorarsi alle cellule da infettare, che potrebbe aprire la strada alla realizzazione di vaccini universali. Ma come funzionano e quanto sono efficaci i vaccini antinfluenzali? Su quali dati si fondano le previsioni epidemiologiche annuali? Dobbiamo davvero allarmarci e correre tutti a vaccinarci? Lo abbiamo chiesto a due esperti, che hanno opinioni differenti sull’efficacia delle politiche di vaccinazione di massa. Fabrizio Pregliasco, virologo del dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli studi di Milano e Tom Jefferson, epidemiologo responsabile del gruppo vaccini della Cochrane Collaboration, una iniziativa internazionale no-profit nata per raccogliere, valutare e diffondere le informazioni relative alla efficacia degli interventi sanitari.
Anifa stima in sei milioni il numero d’italiani che saranno costretti a letto. Condivide queste stime? Su quali dati si fondano?
Pregliasco – Non sono dati allarmanti. Si tratta di una valutazione basata sul trend storico su cui possiamo basare la dimensione delle stagioni influenzali mediante la rete Influnet. Una rete di sorveglianza che dal 1994, grazie ad un campione di medici di famiglia e, conseguentemente, di pazienti, ci fornisce la stima dei casi totali.
Jefferson – Previsioni di questo tipo sono fatte di anno in anno a scopo esclusivamente commerciale. Non si capisce mai su cosa siano basate e nell’ultima decade si sono sempre rivelate sbagliate.
La vaccinazione è sempre da consigliare o esistono delle controindicazioni, per esempio per i bambini? Quali sono le possibili alternative?
P – La vaccinazione antinfluenzale è un opportunità per tutti. Diventa una raccomandazione forte per i soggetti fragili (anziani e persone di ogni età, bambini compresi, con problemi cardiaci e respiratori cronici). In alternativa oggi c’è anche la possibilità di usare probiotici, ovvero lattobacilli o immunostimolanti da assumere a cicli. Per quanto riguarda i bambini, diciamo che a oggi il vaccino può essere usato perché sicuro ed efficace. Non c’è, invece, accordo sull’opportunità per il sistema sanitario nazionale di pagarlo per tutti.
J – Le campagne vaccinali non si basano su evidenze scientifiche. Per esempio, non esistono prove di efficacia convincenti dei vaccini inattivati nei bambini. Le alternative, che sono efficaci per tutte le sindromi influenzali, sono l’igiene personale e le barriere (come guanti e maschere) usate in situazioni epidemiche.
Che caratteristiche avranno i ceppi influenzali quest’anno? Come nasce un vaccino antinfluenzale? Come funziona?
P – Quest’anno avremo a che fare con tre virus, ancora quello pandemico degli ultimi anni e due nuove varianti. Il vaccino viene prodotto a partire da ceppi decisi dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla base dei dati di una rete mondiale di laboratori. Agisce aumentando le difese e producendo anticorpi neutralizzanti per i virus. Si tratta di un vaccino ucciso e purificato.
J – Non saprei rispondere. Più dei virus m’interessa ciò che avviene nella popolazione.
Contro quali virus proteggono questi vaccini? Quanto sono efficaci?
P – I vaccini forniscono protezione contro i virus influenzali di cui contengono gli antigeni. Riducono dal 70 all’80 per cento la probabilità di malattia e del 50 per cento quella di decessi e complicanze. È difficile a volte stimarne l’efficacia, perché sintomi simili a quelli influenzali sono dovuti anche ad altri virus.
J – La cosiddetta influenza stagionale è una sindrome acuta e benigna, dovuta ad un calderone di cause note, come i virus, e ignote, che rappresentano il carico maggiore. Il vaccino c’immunizza da certi virus contro cui è mirato, che si presuppone circoleranno. Ma non ci protegge dalla miriade di agenti infettivi, circa 300, responsabili delle sindromi influenzali, che sono di gran lunga la fetta più grande. Agitare lo spauracchio della pandemia influenzale, giocando sull’equivoco che vaccinandosi ci si protegga da tutti i virus dell’influenza, serve solo a vendere più vaccini.
È possibile che il virus stagionale sia diverso rispetto a quello adoperato per i vaccini e che ci si ammali anche se si è vaccinati?
P – Qualcuno si ammala lo stesso, ma con meno intensità. Se il virus muta durante la stagione, la protezione è inferiore: negli ultimi vent’anni è successo tre volte.
J – Certo, è una delle ragioni principali della loro inefficacia.
Esistono componenti chimiche potenzialmente tossiche nei vaccini? Quali conseguenze possono comportare per la salute?
P – No. Nessuna componente tossica. Purtroppo una pesante campagna di disinformazione via internet di gruppi antivaccinatori è stata capace d’instillare dubbi atroci sulla sicurezza. Oggi ci sono tifoserie opposte ed è difficile contrastare questa campagna con argomentazioni scientifiche.
J – Alcuni dei più noti vaccini pandemici – pagati profumatamente dai contribuenti italiani – sono legati a rare sindromi neurologiche. In generale, la qualità della letteratura sui vaccini antinfluenzali è pessima e, personalmente, starei attento prima di prendere qualsiasi decisione.
Quando un virus influenzale rischia di diventare “pandemico” e provocare un’epidemia su scala mondiale? Quali sono le sue caratteristiche?
P – Accade quando è un virus molto diverso da quello che è circolato nel passato e quindi può colpire potenzialmente sino al 40 per cento della popolazione. Inoltre può essere anche più aggressivo.
J – Non si sa, anche perché non esiste una definizione comunemente accettata di pandemia.
Quali sono attualmente i ceppi più pericolosi da questo punto di vista? In che modo l’Italia è attrezzata per far fronte a un’eventuale emergenza di questo tipo?
P – Esistono alcune varianti (A/H1N1v, A/H1N2v e A/H3N2v) che ci impensieriscono. Ma oggi, come nel 2009, siamo tuttavia in grado di prevedere possibili situazioni di rischio. Personalmente ritengo che i piani pandemici messi a punto e testati nel 2009 ci possano garantire un’adeguata reazione in presenza di un’epidemia.
J – Non so quali possano essere. Ma ribadisco che sono in ballo interessi commerciali molto forti.
Cosa pensa della trasparenza nella pubblicazione degli studi sui virus modificati in laboratorio? Quali i potenziali rischi per la sicurezza?
P – Non è così immediato riuscire a riprodurre quello che i ricercatori riescono a fare in laboratorio. Le informazioni ricavate dagli studi sono, tuttavia, indispensabili per far procedere la ricerca.
J – Questi esperimenti sono probabilmente dissennati e seguono logiche non sempre chiare. I pericoli, infatti, sono spesso superiori ai benefici. Pertanto, i risultati di questi studi non andrebbero pubblicati, se non in forma incompleta.
Scienza
Influenza, via alle vaccinazioni: “Utili per tutti”. “No, è strategia commerciale”
Pareri contrapposti nell'intervista de ilfattoquotidiano.it. L'epidemiologo Tom Jefferson: “Epidemie? Spauracchio per aumentarne le vendite”. Il virologo Fabrizio Pregliasco: “Sicuri ed efficaci. Nessun allarmismo. Dubbi frutto della disinformazione”
Sei milioni d’italiani a letto con l’influenza a causa di tre virus, di cui due nuovi di zecca. Un problema non solo di salute pubblica, ma anche economico. Questa l’allarmante previsione lanciata nei giorni scorsi dall’Anifa, l’Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione. La diffusione dei dati coincide con l’avvio della campagna autunnale di vaccinazione antinfluenzale, che partirà il 15 ottobre (con l’obiettivo di “coprire” il 95% della popolazione a rischio sopra i 65 anni), mentre l’Istituto superiore di sanità (Iss) si appresta ad attivare Influnet, la rete sentinella per il monitoraggio epidemiologico dell’influenza stagionale, cui aderiscono un migliaio di dottori di medicina generale e pediatri di base. Negli stessi giorni la rivista Nature annuncia la scoperta di una molecola, utilizzata da ceppi diversi di virus influenzali per ancorarsi alle cellule da infettare, che potrebbe aprire la strada alla realizzazione di vaccini universali. Ma come funzionano e quanto sono efficaci i vaccini antinfluenzali? Su quali dati si fondano le previsioni epidemiologiche annuali? Dobbiamo davvero allarmarci e correre tutti a vaccinarci? Lo abbiamo chiesto a due esperti, che hanno opinioni differenti sull’efficacia delle politiche di vaccinazione di massa. Fabrizio Pregliasco, virologo del dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli studi di Milano e Tom Jefferson, epidemiologo responsabile del gruppo vaccini della Cochrane Collaboration, una iniziativa internazionale no-profit nata per raccogliere, valutare e diffondere le informazioni relative alla efficacia degli interventi sanitari.
Anifa stima in sei milioni il numero d’italiani che saranno costretti a letto. Condivide queste stime? Su quali dati si fondano?
Pregliasco – Non sono dati allarmanti. Si tratta di una valutazione basata sul trend storico su cui possiamo basare la dimensione delle stagioni influenzali mediante la rete Influnet. Una rete di sorveglianza che dal 1994, grazie ad un campione di medici di famiglia e, conseguentemente, di pazienti, ci fornisce la stima dei casi totali.
Jefferson – Previsioni di questo tipo sono fatte di anno in anno a scopo esclusivamente commerciale. Non si capisce mai su cosa siano basate e nell’ultima decade si sono sempre rivelate sbagliate.
La vaccinazione è sempre da consigliare o esistono delle controindicazioni, per esempio per i bambini? Quali sono le possibili alternative?
P – La vaccinazione antinfluenzale è un opportunità per tutti. Diventa una raccomandazione forte per i soggetti fragili (anziani e persone di ogni età, bambini compresi, con problemi cardiaci e respiratori cronici). In alternativa oggi c’è anche la possibilità di usare probiotici, ovvero lattobacilli o immunostimolanti da assumere a cicli. Per quanto riguarda i bambini, diciamo che a oggi il vaccino può essere usato perché sicuro ed efficace. Non c’è, invece, accordo sull’opportunità per il sistema sanitario nazionale di pagarlo per tutti.
J – Le campagne vaccinali non si basano su evidenze scientifiche. Per esempio, non esistono prove di efficacia convincenti dei vaccini inattivati nei bambini. Le alternative, che sono efficaci per tutte le sindromi influenzali, sono l’igiene personale e le barriere (come guanti e maschere) usate in situazioni epidemiche.
Che caratteristiche avranno i ceppi influenzali quest’anno? Come nasce un vaccino antinfluenzale? Come funziona?
P – Quest’anno avremo a che fare con tre virus, ancora quello pandemico degli ultimi anni e due nuove varianti. Il vaccino viene prodotto a partire da ceppi decisi dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla base dei dati di una rete mondiale di laboratori. Agisce aumentando le difese e producendo anticorpi neutralizzanti per i virus. Si tratta di un vaccino ucciso e purificato.
J – Non saprei rispondere. Più dei virus m’interessa ciò che avviene nella popolazione.
Contro quali virus proteggono questi vaccini? Quanto sono efficaci?
P – I vaccini forniscono protezione contro i virus influenzali di cui contengono gli antigeni. Riducono dal 70 all’80 per cento la probabilità di malattia e del 50 per cento quella di decessi e complicanze. È difficile a volte stimarne l’efficacia, perché sintomi simili a quelli influenzali sono dovuti anche ad altri virus.
J – La cosiddetta influenza stagionale è una sindrome acuta e benigna, dovuta ad un calderone di cause note, come i virus, e ignote, che rappresentano il carico maggiore. Il vaccino c’immunizza da certi virus contro cui è mirato, che si presuppone circoleranno. Ma non ci protegge dalla miriade di agenti infettivi, circa 300, responsabili delle sindromi influenzali, che sono di gran lunga la fetta più grande. Agitare lo spauracchio della pandemia influenzale, giocando sull’equivoco che vaccinandosi ci si protegga da tutti i virus dell’influenza, serve solo a vendere più vaccini.
È possibile che il virus stagionale sia diverso rispetto a quello adoperato per i vaccini e che ci si ammali anche se si è vaccinati?
P – Qualcuno si ammala lo stesso, ma con meno intensità. Se il virus muta durante la stagione, la protezione è inferiore: negli ultimi vent’anni è successo tre volte.
J – Certo, è una delle ragioni principali della loro inefficacia.
Esistono componenti chimiche potenzialmente tossiche nei vaccini? Quali conseguenze possono comportare per la salute?
P – No. Nessuna componente tossica. Purtroppo una pesante campagna di disinformazione via internet di gruppi antivaccinatori è stata capace d’instillare dubbi atroci sulla sicurezza. Oggi ci sono tifoserie opposte ed è difficile contrastare questa campagna con argomentazioni scientifiche.
J – Alcuni dei più noti vaccini pandemici – pagati profumatamente dai contribuenti italiani – sono legati a rare sindromi neurologiche. In generale, la qualità della letteratura sui vaccini antinfluenzali è pessima e, personalmente, starei attento prima di prendere qualsiasi decisione.
Quando un virus influenzale rischia di diventare “pandemico” e provocare un’epidemia su scala mondiale? Quali sono le sue caratteristiche?
P – Accade quando è un virus molto diverso da quello che è circolato nel passato e quindi può colpire potenzialmente sino al 40 per cento della popolazione. Inoltre può essere anche più aggressivo.
J – Non si sa, anche perché non esiste una definizione comunemente accettata di pandemia.
Quali sono attualmente i ceppi più pericolosi da questo punto di vista? In che modo l’Italia è attrezzata per far fronte a un’eventuale emergenza di questo tipo?
P – Esistono alcune varianti (A/H1N1v, A/H1N2v e A/H3N2v) che ci impensieriscono. Ma oggi, come nel 2009, siamo tuttavia in grado di prevedere possibili situazioni di rischio. Personalmente ritengo che i piani pandemici messi a punto e testati nel 2009 ci possano garantire un’adeguata reazione in presenza di un’epidemia.
J – Non so quali possano essere. Ma ribadisco che sono in ballo interessi commerciali molto forti.
Cosa pensa della trasparenza nella pubblicazione degli studi sui virus modificati in laboratorio? Quali i potenziali rischi per la sicurezza?
P – Non è così immediato riuscire a riprodurre quello che i ricercatori riescono a fare in laboratorio. Le informazioni ricavate dagli studi sono, tuttavia, indispensabili per far procedere la ricerca.
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Amsterdam, 3 feb. –(Adnkronos) - E' nell'ottica di una semplificazione "in linea con i cambiamenti comunicati" a dicembre al momento dell'uscita di Carlos Tavares, la riorganizzazione annunciata questa mattina da Stellantis. Un 'aggiornamento' che rafforza il ruolo delle singole regioni, accorpa ingegneria e software, rilancia su qualità e marketing e vede l'uscita di scena di alcuni top manager. Decisioni - si spiega in una nota - che "consentono il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione" e "rafforzano ulteriormente l’impegno di Stellantis nell’ascoltare i propri clienti" ponendo "le basi per una rinnovata crescita".
A livello di management, Linda Jackson lascia il gruppo e al vertice del brand Peugeot è sostituita da Alain Favey. Abbandona anche Yves Bonnefont, Chief Software Office, visto che "le attività software sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente". Nuovo responsabile anche per Jeep, con la nomina di Bob Broderdorf, dal momento che Antonio Filosa - che mantiene il suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America - assume la leadership globale dell’ente Quality, definito "fulcro della promessa dell’azienda ai clienti".
Nuovo capo anche per DS, dal momento che Olivier François - che mantiene la responsabilità di Fiat e Abarth - guiderà un nuovo Marketing Office, per seguire meglio le attività di promozione dei singoli brand e "supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni". Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz e Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One.
Come sottolinea il Chairman di Stellantis John Elkann "gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”. Confermata la linea sul processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer che "è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025".
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.