Il mondo FQ

Le materie prime e l’inflazione invisibile della Fed

Commenti

L’oro cala dal massimo di dieci mesi in seguito all’inatteso aumento dell’occupazione negli Stati Uniti, si allenta la pressione su un potenziamento dello stimolo monetario della Federal Reserve. I prezzi del petrolio registrano la terza settimana di ribasso, gli investitori ritengono che i recenti guadagni siano esagerati in confronto al continuo aumento delle riserve. Il costo degli alimentari è destinato a rimanere alto, la siccità negli Stati Uniti e in Russia riduce le forniture di grano.

Lorenzo Paloscia – Trader e gestore di Etruria Capital Mgmt a Chicago: “L’aumento dei prezzi delle materie prime è assecondato dalla  continua svalutazione del dollaro, l’inflazione a lungo termine non viene assolutamente segnalata perché la Federal Reserve insiste nel distorcere le aspettative dei mercati finanziari”.

http://www.youtube.com/watch?v=TpGk_V7TaoE

Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano

L'amato strillone del Fatto

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione