Quattro persone sono state arrestate nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità nei finanziamenti concessi dal Comune di Milano per case vacanza per anziani e bambini. Tra i 4 figurano i nomi di un funzionario del Comune di Milano, Patrizio Mercadante, e quello del segretario dell’Istituto dei Ciechi, Antonio Picheca. I militari della Guardia di Finanza di Milano hanno effettuato 46 perquisizioni. Al centro delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo una corruzione da 100mila euro e finanziamenti per 32 milioni legati ad appalti per le case vacanza.
I reati al centro dell’inchiesta sono corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato, turbativa d’asta. L’inchiesta riguarda due filoni in particolare: uno legato a irregolarità sull’assegnazione degli appalti per le “case vacanza” (quelli per 32 milioni) e l’altro riguarda episodi corruttivi relativi a finanziamenti pubblici sospetti concessi da Mercadante il quale da funzionario aveva potere di firma per elargire i soldi pubblici. Il funzionario aveva infatti da solo il potere di firma relativo agli stanziamenti.
Ma c’è di più: c’è secondo i magistrati si era creato un contesto di relazioni personali secondo il quale era importare stare dentro una “cerchia” (così viene definita dagli stessi indagati) per vincere le gare. E c’è che con i soldi pubblici, elargiti per progetti apparentemente nobili, venivano pagate cene di un certo valore e di un certo prezzo (fino a 13mila euro). La verifica è in particolare su sei milioni di euro (pubblici).
L’inchiesta è partita da un fascicolo aperto a luglio del 2011 che riguarda la Borgunitour attraverso il suo legale rappresentante. La società, partecipata per il 100 per cento dalla Cisl Bergamo srl, secondo quanto sostiene l’accusa, ha falsificato alcuni certificati con l’obiettivo di aggiudicarsi l’appalto complessivo per la gestione delle strutture pubbliche. La Bourgonitour tra aprile e giugno del 2011 ha vinto la gara di appalto della Direzione servizi per minori e giovani per la gestione dei due lotti che compongono buona parte del patrimonio immobiliare.
Il funzionario comunale e gli altri arrestati
Mercadante lavorava, all’epoca dei fatti dell’indagine, come direttore dell’ufficio minori del Comune ed è stato a lungo uno dei principali collaboratori dell’assessore Pdl Mariolina Moioli. Suo braccio destro anche nel corso della campagna elettorale, a giudicare dalle carte dell’inchiesta e dalle testimonianze. Attualmente è direttore della Zona 6. E’ accusato, tra l’altro, di aver ricevuto tangenti per 100mila euro. Secondo gli inquirenti aveva un potere di firma “anomalo” per concedere finanziamenti pubblici di importi molto consistenti. Finanziamenti concessi anche in modo irregolare.
In carcere è finito anche Picheca, segretario generale dell’Istituto dei Ciechi di Milano e commissario straordinario della Fondazione Pini: è accusato di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato. Quest’ultima contestazione, precisa il gip nel provvedimento, riguarda il suo ruolo di commissario nella fondazione Pini e un finanziamento da 50mila euro ottenuto nel 2011 relativo al progetto “Uno sguardo sulla città”, ossia un concorso di disegno per gli studenti dei licei milanesi.
Gli altri destinatari delle ordinanze di custodia cautelare sono l’imprenditore bergamasco Dario Zambelli, titolare di due agenzie di viaggi, e Giulia Pezzoli, collaboratrice del funzionario comunale, che è ai domiciliari.
Il gip: “L’obiettivo di Mercadante: dare il monopolio a Zambelli”
Il giudice parla di “fattispecie delittuose che hanno visto come principale protagonista” Mercadante il quale “ha approfittato dell’incarico a lui affidato (per il quale gli veniva corrisposta una retribuzione annua di euro 102.051) per favorire indebitamente diversi soggetti”, in particolare Zambelli (anche lui arrestato e in carcere) che appartenevano alla “cerchia ovvero una rete di conoscenze tra persone fidate che possano, all’occorrenza, reciprocamente aiutarsi attraverso lo scambio di favori”.
L’obiettivo di Mercadante, aggiunge il gip, “era attribuire un sostanziale monopolio nella gestione delle case vacanza per minori del Comune di Milano ad un unico soggetto, Dario Zambelli, le cui imprese infatti si aggiudicarono nell’arco temporale di un solo anno (primavera 2010-2011) tutte le gare a cui parteciparono, pur non avendo assolutamente le competenze tecniche ed i requisiti prescritti”. “Il vantaggio per lo Zambelli – spiega il gip – fu di assicurarsi la gestione di case vacanze che non erano semplici strutture destinate ai minori, ma enormi complessi edilizi in località climatiche, proficuamente utilizzabili anche a favore degli anziani, utenza tipica del sindacato” (la Cisl, cui l’imprenditore risulta strettamente legato, ndr). A far scattare l’inchiesta, e’ stato l’esposto di un imprenditore antagonista a Zambelli.
La “cerchia”
C’è un’espressione che, secondo il gip di Milano, indica “il contesto di relazioni personali” in cui si muove il funzionario comunale. Nel corso di un dialogo intercettato il 17 febbraio di quest’anno, Mercadante e tale “Peppino” “concordano sull’importanza di crearsi la cerchia, ovvero una rete di conoscenze tra persone fidate che possano, all’occorrenza reciprocamente aiutarsi attraverso lo scambio dei favori”. “Possiamo avere benefici tutti. Siamo una cerchia” si dicevano.
Nella conversazione, Peppino avverte Mercadante che “Pino Galati (parlamentare Pdl ed ex sottosegretario all’Istruzione, ndr) oggi arriva a Milano” e “propone – scrive ancora il gip – sempre a Mercadante, di incontrare questo soggetto. Mercadante replica di non poterlo fare, dato che non si sente bene, ma che, siccome ci tiene a fare una lunga chiacchierata con Galati, insieme a Peppino, propone di incontrarsi tutti e tre la prossima volta”. La conversazione procede, a un certo punto, Peppino, in riferimento all’appuntamento con il parlamentare, afferma: “Ci vediamo… Sì… Riusciamo a fare una bella squadra… Stiamo tra di noi… Sicuramente…”.
“Entrare nella cerchia serve per vincere le gare”
“La capacità di entrare nella ‘cerchia’ di relazioni che contano, di intessere rapporti personali di amicizia con soggetti che, istituzionalmente, dovrebbe operare nell’esclusivo interesse della pubblica amministrazione”, scrive il giudice, ha “in molti casi più importanza, ai fini dell’aggiudicazione delle pubbliche gare, della capacità imprenditoriale acquisita sul campo, con l’esperienza effettiva, con l’assunzione di rischi e responsabilità”.
L’indagine, nata a seguito di un esposto presentato nel giugno dell’anno scorso dall’imprenditore Doriano Cranco, come ha annotato il giudice, ha portato alla luce una fitta serie di collusioni e mezzi fraudolenti attraverso i quali le imprese riconducibili a Zambelli sono riuscite ad aggiudicarsi numerosi appalti” banditi dall’amministrazione comunale tra la primavera del 2010 e quella dell’anno successivo. E ciò nonostante l’imprenditore non aveva i “requisiti necessari”. Il gip nel suo provvedimento ha però sottolineato che non solo “tutta l’attività imprenditoriale” di Zambelli “appare fortemente legata al sindacato Cisl” ma che la “straordinaria affermazione delle sue imprese ha visto come “regista ultimo” Mercadante.
Quanto costa la “cerchia” (anche in cene)?
Con soldi pubblici, ossia con il finanziamento erogato dal Comune di Milano per un progetto artistico, al centro dell’inchiesta, è stata pagata una “cena” da “13mila euro”. Formalmente organizzata nel quadro di un progetto finanziato dal Comune (“Uno sguardo sulla città”), ma nei fatti, almeno secondo i magistrati, “una cena organizzata per consolidare una rete di rapporti”.
Quanto vale la “cerchia” (anche in case)?
“Far parte della ‘cerchia’”, cioè avere una “rete di conoscenze estesa a diversi ambiti imprenditoriali, politici e amministrativi, comporta numerosi vantaggi”, tra i quali anche “appartamenti in condomini di lusso a prezzi stracciati”. Il giudice ha evidenziato che appartenere alla “cerchia”, per altro “ancora attiva”, ha consentito agli indagati di ottenere una serie di “benefit”: “Nello specifico, secondo quanto emerso dalle risultanze di indagine, (..) ha consentito di avere appartamenti in condomini di lusso a prezzi stracciati, ricoprire incarichi prestigiosi, assumere cariche pubbliche, ottenere enormi finanziamenti pubblici” oltre che aggiudicarsi “consistenti gare d’appalto”.
Pisapia: “In caso di rinvio a giudizio Comune parte civile”. Il Comune: “L’appalto fu annullato”
Il sindaco Giuliano Pisapia ha già annunciato che in caso di processo il Comune sarà parte civile. “Il Comune di Milano – ha dichiarato – segue come parte offesa il procedimento e, nel caso in cui verrà richiesto il rinvio a giudizio, chiederà di potersi costituire parte civile. Se le accuse saranno confermate questo conferma che in passato ci sono stati episodi di corruzione che oggi stiamo cercando di contrastare con tutti gli strumenti e controlli possibili”.
L’appalto sulle case vacanze comunque fu annullato dall’attuale giunta al termine di un percorso di verifiche, spiega il vicesindaco e assessore all’Educazione del Comune di Milano, Maria Grazia Guida. “Subito dopo il nostro insediamento decidemmo di avviare alcune verifiche sulla procedura di affidamento della concessione per le Case Vacanza di Pietra Ligure e Cesenatico – spiega il vicesindaco – Volevamo fare chiarezza sulle modalità con cui si era realizzato l’iter amministrativo e sui requisiti previsti per l’aggiudicataria. A conclusione dell’iter questa amministrazione annullò l’appalto alla ditta Borgunitour srl”. L’assessorato peraltro ha bloccato, a partire dal dicembre 2012, le liquidazioni dei contributi comunali “per quei progetti le cui rendicontazioni non risultavano chiare o coerenti con le progettazioni proposte. Progetti che sono poi risultati oggetto delle indagini della Guardia di Finanza”.
La nuova amministrazione comunale infatti “ha scelto di rendere più trasparente la modalità di individuazione delle organizzazioni del terzo settore e del privato sociale per la realizzazione dei progetti legati al nuovo Piano dell’Infanzia e Adolescenza. Oggi si procede quindi attraverso bandi pubblici finalizzati alla coprogettazione. Crediamo nella trasparenza delle procedure amministrative – conclude il vicesindaco nella nota – per dare servizi migliori alla città e crediamo fermamente che occuparsi del bene comune voglia dire soprattutto vigilanza contro ogni episodio di corruzione. Così si riannoda il filo interrotto tra politica e amministrazione pubblica”.