La notizia l’ha data la Bloomberg: Exxon e Valero hanno iniziato il razionamento delle consegne di benzina alle pompe dello stato della California, in una settimana i prezzi alla pompa sono cresciuti di un dollaro, un aumento medio del 18% in tre-quattro giorni, si è arrivati ad aumenti del 40% settimanale in stazioni di città minori. La Chevron ha chiuso un oleodotto.

Non è dato sapere se il brusco calo dell’offerta di petrolio sia solo una mossa speculativa delle multinazionali o piuttosto se l’approvvigionamento di greggio stia effettivamente venendo a mancare, quello che conta è il dato oggettivo: i carburanti stanno diventando sempre più rari e costosi e presto la mobilità rischierà di trasformarsi in un lusso per pochi privilegiati se non si prendono al più presto le dovute contromisure.

C’è chi in Italia ci sta provando e sta portando qualche piccolo incoraggiante risultato, l’ultimo dei quali è stata la grande partecipazione avvenuta a Reggio Emilia in occasione degli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova durante il fine settimana appena trascorso.

In questa occasione politici, amministratori, associazioni, tecnici e comuni cittadini si sono seduti allo stesso tavolo per operare un brain storming collettivo in cui ci si è concentrati fermamente sulla visione dell’Italia di domani, lontani da poteri forti, da interessi particolari. Uniche guide sono state il buon senso e il bene comune.

Il risultato più grande, al di là dei tecnicismi (che potete trovare qui), è stata la consapevolezza comune che esiste solo una strategia possibile per rispondere alla crisi finanziaria e petrolifera in corso e per riportare  le città italiane a forme di vera vivibilità: puntare tutto su forme di mobilità nuova, ovvero trasporto pubblico locale associato a mezzi leggeri, come la bicicletta.

Allo stato attuale delle cose non serve più essere coraggiosi per cambiare, piuttosto, bisogna avere molto coraggio per rifiutare di modificare gli schemi sbagliati che abbiamo inseguito negli ultimi decenni: la stessa forma di coraggio folle che si rende necessaria per gettarsi da un aereo senza paracadute.

Unica nota dolente, l’assenza dei rappresentanti del Comune di Roma e del Comune di Torino.

A proposito di Torino e di quanto emerso dagli Stati Generali di Reggio Emilia, voglio sottoporvi un’intervista fatta a Piero Fassino qualche settimana fa in occasione della sua visita a Smirne.

Le risposte sono state un po’ evasive, ne parleremo questa sera al Circolo dei Lettori di Torino alle 21:00 in compagnia dell’Assessore alla Mobilità del Comune di Torino, Claudio Lubatti.

Siete tutti invitati.

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