All’indomani della pubblicazione delle motivazioni della sentenza definitiva per gli abusi alla Diaz, le cronache hanno registrato nuovi fatti sconcertanti circa il rapporto fra autorità di polizia e cittadini, per esempio il trattamento riservato agli studenti scesi in piazza in varie città italiane. Ma i comportamenti che mettono a dura prova la fiducia negli apparati di sicurezza non riguardano solo la gestione dell’ordine pubblico: la sequenza di fermi di polizia che finiscono in tragedia è ormai impressa nella memoria di molti italiani. Perché si susseguono tutti questi abusi e quali sono i meccanismi sui quali è necessario intervenire per prevenirli e sanzionarli adeguatamente? “Uomo da marciapiede” ha posto la questione ai cittadini in giro per le strade di Genova. Per molti il problema centrale è culturale. Ma è sentita anche la necessità di nuove regole, capaci di far crescere trasparenza e responsabilità. Alcune delle proposte emerse dal dibattito pubblico negli ultimi anni le abbiamo sintetizzate nel nostro sondaggio, dall’introduzione di un codice identificativo per gli agenti all’approvazione del reato di tortura. Qual è, secondo i lettori del fattoquotidiano.it, la riforma più urgente? Dì la tua nei commenti e votando la risposta che ti convince di più di Piero Ricca, riprese e montaggio di Niccolò Brindasso


Articolo Precedente

Dopo le elezioni il Monti bis? Il vox di Ricca

next
Articolo Successivo

Astensionismo record: legittima protesta o fallimento della democrazia? Il vox

next