‘Il Duce, lui sì che risolleverebbe le sorti del disgraziato aeroporto romagnolo’. Questo deve avere pensato Massimo Balzani, il direttore di Unindustria Forlì, che lancia la proposta di intitolare a Benito Mussolini, nato lì vicino,a Predappio, lo scalo della cittadina, oggi intitolato a Luigi Ridolfi, un aviatore locale, pluridecorato per meriti durante la Grande Guerra.

La proposta del rappresentante degli industriali è arrivata durante un’intervista concessa alla pagina locale del Resto del carlino. “Vorrei che cambiasse nome: da aeroporto Luigi Ridolfi ad aeroporto Benito Mussolini. Le polemiche me le aspetto. Però l’utilizzo di quel nome potrebbe garantire maggiore visibilità”. Il Duce era un aviatore (come il figlio Bruno che morì in un incidente aereo) e spesso durante i suoi viaggi amava farsi riprendere dalle telecamere di regime mentre compiva le sue trasvolate. “Non dico che la sua politica non possa e debba essere analizzata e valutata, anche negativamente. Tutto questo non significa che non si debba riconoscere che è stato Mussolini a volere l’aeroporto”, ha spiegato nell’intervista Balzani.

Non c’è pace dunque per l’aeroporto forlivese, stretto dalla morsa di una crisi che si è aggravata dopo l’addio di RyanAir nel 2008. Fino ad allora il Ridolfi aveva avuto un boom anche perché la compagnia irlandese non volava su Bologna. Poi quando O’Leary ha scelto di andare nel capoluogo di regione è stata la fine. Oggi lo scalo romagnolo è a un passo dal baratro, anche se si fa e si spende di tutto per tenerlo in vita.

Seaf, la società di gestione è in liquidazione ed è costata alla collettività 40 milioni di euro solo nel periodo 2004-2010. Bisogna aggiungere altri milioni degli ultimi anni (il deficit a maggio scorso era di circa 15 milioni). E mentre i dipendenti sono in cassa integrazione ieri l’Enac ha presentato il bando per la privatizzazione dello scalo e l’affidamento pluridecennale a un concessionario. Il tutto mentre il Piano Passera per la razionalizzazione del sistema aeroportuale, potrebbe presto decidere la cancellazione dalle rotte dello scalo.

Forlì, così vicino alla Mecca dei nostalgici fascisti, Predappio, non è nuova a tentativi di celebrazione più o meno nascosti del Duce. Lo scorso anno Luca Bartolini, consigliere comunale del Popolo della Libertà, propose di incidere una lapide per ricordare il contributo di Mussolini alla costruzione dell’ospedale. “Nessuna celebrazione, ma facciamo i conti col passato in modo diverso dal solito”. Il sindaco del Partito Democratico, Roberto Balzani, rispose con flemma: “Se Mussolini li ha messi di tasca propria giusta una segnalazione”.

Oggi sull’ospedale il primo cittadino non cambia idea, ma sulla denominazione dell’aeroporto liquida in poche battute la proposta del suo omonimo di Unindustria“. Penso sia una boutade senza giustificazione storica. Anche perché l’intitolazione dello scalo risale all’epoca fascista”.

Dal Pd si è levata anche la reazione del consigliere regionale, Thomas Casadei: “Esprimo pubblicamente la mia più netta contrarietà e propongo una mobilitazione di tutti i cittadini democratici di ferma opposizione. Nel segno della memoria della resistenza e della repubblica democratica”.

 

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