“Affinché i moderati vincano è necessario rinnovare anche e soprattutto dal punto di vista morale”. Silvio Berlusconi invia un messaggio all’incontro dei democristiani del Pdl in corso a Saint-Vincent, e Gianfranco Rotondi lo legge. ”Oggi sottrarre al centro destra anche un solo voto sarebbe un errore imperdonabile che non possiamo fare” scrive il Cavaliere, e “noi vogliamo mettere in campo un programma di sostegno alle imprese e alle famiglie e di sviluppo del lavoro. Per riuscirci – sottolinea – dovremo non solo rinnovare, ma rifondare l’area politica dei moderati e dei riformatori, un deciso rinnovamento morale per tornare alla politica come servizio, come vocazione e non come strumento di mera affermazione personale”. Riprendendo poi un suo cavallo di battaglia ribadisce la necessità di “una modifica dell’architettura istituzionale dello Stato”.
Con la sinistra al potere, ha aggiunto, le tasse aumenterebbero: “Gli italiani avrebbero ancora più tasse e meno lavoro, avrebbero la patrimoniale e lo stato di polizia fiscale, non ci sarebbe alcuna ripresa, e ci troveremmo tutti più impoveriti, vittime di un circolo vizioso che si può riassumere così, più tasse, meno consumi, meno produzione da parte delle imprese, più licenziamenti, meno reddito, più povertà”.
Per il Cavaliere serve “un radicale ammodernamento della Costituzione per dare poteri effettivi al premier, consentendogli di fare il suo mestiere, cioè decidere la sorte della sua compagine governativa e di governare anche con l’uso dei decreti legge”. Serve inoltre “una modifica del bicameralismo perfetto e dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Servono nuove norme per recuperare lo spirito della costituente e riportare la Corte Costituzionale a una istituzione di garanzia al di sopra delle parte e non uno strumento di lotta politica. Spetta a noi – aggiunte – difendere la libertà, ripristinare la democrazia e sconfiggere la sinistra. Insieme sono convinto che ce la faremo”.
L’ex presidente del Consiglio ha poi lanciato un appello all’unità “rivolto a tutti i moderati che dal 1948 rappresentano la maggioranza degli italiani: Nessuna componente dell’area moderata, neppure la più piccola, deve sentirsi esclusa. Se i moderati si uniranno – ha aggiunto Berlusconi – saranno di nuovo la maggioranza del paese e vinceranno le elezioni; se invece andranno divisi al voto, l’antipolitica potrà pescare tra i delusi e la maggioranza andrebbe alla sinistra”.