Politica

Pd, Sel e Psi presentano la carta d’intenti. “Regole per non deludere gli elettori”

Dieci i punti programmatici: Europa, democrazia, lavoro, uguaglianza, libertà, sapere, sviluppo sostenibile, beni comuni, diritti e responsabilità. Bersani, Vendola e Nencini si ritrovano a Roma per discutere del futuro del centrosinistra in vista delle primarie del 25 novembre

“Il prossimo giro non si governa senza popolo”. Pierluigi Bersani, dal palco dove Pd, Sel e Psi firmeranno la carta d’intenti per le elezioni 2013, assicura che il nuovo patto per la coalizione di centrosinistra sarà vincolante, per non ripetere l’esperienza del passato. “Governare non è facile per nessuno e non possiamo deludere il Paese – ha spiegato il segretario del Pd -. Ci siamo presi degli impegni reciproci e vincoli di organizzazione”. Bersani ha messo in guardia sui rischi di ‘regressione’ che può portare la crisi e ha sollecitato uno sforzo comune dei progressisti europei. “Attenzione che la crisi sarà lunga e possono emergere regressioni politiche e strutturali spaventose – ha detto Bersani – perché è responsabilità di tutti i progressisti europei fare fronte largo e aperto contro i rischi di regressioni”.

La Carta d’intenti con cui Pd, Sel e Psi si candidano a guidare l’Italia nella prossima legislatura, prevede 10 punti: Europa, democrazia, lavoro, uguaglianza, libertà, sapere, sviluppo sostenibile, beni comuni, diritti e responsabilità. “Faremo in modo che buona politica e riscossa civica procedano affiancate”, si legge nel testo preparato da Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola e Riccardo Nencini.

Bersani ha presentato con grande soddisfazione l’avvio del percorso delle primarie del centrosinistra che si terranno il 25 novembre: “E’ la più bella e ampia cosa che la politica possa offrire in Italia e noi ne siamo orgogliosi – ha detto il segretario del Pd -. Stiamo mettendo in piedi un percorso inedito in Italia e in Europa, nessuno ha mai fatto iniziative di partecipazione di queste dimensioni”, ha insistito. Bersani non ha nascosto che le polemiche sulle regole potrebbero continuare. “Vedrete che sui giornali ci sarà qualche inciampo, si parlerà di regole, ma le primarie sono fatte così, qualche inconveniente lo trovi sempre e il dibattito potrebbe essere più aspro di quello che vorremmo”. L’eventuale ballottaggio, nel caso in cui nessun candidato raggiunga al primo turno il 50% più 1 dei voti nelle primarie, si terrà domenica 2 dicembre.

L’altro sfidante alla primarie del centrosinistra è il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola: ”Per cambiare e costruire un nuovo centrosinistra in Italia bisogna seppellire il berlusconismo, non esorcizzarlo. Dobbiamo ripulire questo paese dalla melma in cui il centrodestra lo ha trascinato”, ha affermato in un passaggio del suo intervento durante la firma del manifesto del centrosinistra con Pier Luigi Bersani e Riccardo Nencini. “Oggi – dice Vendola – costruiamo un’alleanza guardando all’Europa: i nostri nemici sono il populismo e il liberismo”. Poi non risparmia una stoccata all’Udc: “Casini si deve rassegnare, l’Italia che vogliamo non è il Paese dei gattopardi, vogliamo cambiare prima di tutto la politica”. E infine afferma: “Casini non lo abbiamo definitivamente perso. Non l’abbiamo mai trovato. Quanto scritto oggi nella ‘carta di intenti’ è alternativo al suo pensiero conservatore”.

Mentre il centrosinistra è alle prese con l’organizzazione delle primarie, il Pdl con il suo segretario Angelino Alfano mette in guardia il partito di Bersani da possibili stop sulla nuova legge elettorale, prossima a essere votata in aula:  “Speriamo che il Pd non si metta di traverso per far saltare tutto e votare con il porcellum” ha esortato l’ex ministro della Giustizia, secondo cui “questa è una legge elettorale che si può ancora migliorare”. Dopo aver plaudito alle parole di Napolitano di ieri sulla necessità di un accordo ampio in Parlamento, Alfano ha aggiunto: “Se la legge elettorale ha preso il via verso l’approdo ad una conclusione positiva lo si deve al Pdl che ha sbloccato la situazione”. E poi ha concluso: “Di certo c’è che vogliamo restituire ai cittadini il diritto di scegliere il proprio deputato e il proprio senatore”.