Duecentoquaranta milioni di euro dagli invalidi di guerra, quasi cinquanta milioni dai disabili, oltre 1 miliardo dai tagli degli sconti fiscali. Sono le stime fatte dalla Relazione Tecnica delle risorse che il governo otterrebbe con alcune delle disposizioni contenute nell'ultima bozza della legge di Stabilità che conferma gli stanziamenti per l'istruzione privata
Duecentoquaranta milioni di euro dagli invalidi di guerra, una somma analoga a quella che invece verrà devoluta alle scuole non statali, mentre quasi cinquanta milioni verranno tolti dai disabili e oltre 1 miliardo arriverà dai tagli degli sconti fiscali. Sono le stime fatte dalla Relazione Tecnica sulle risorse che il governo otterrebbe con alcune delle disposizioni contenute nell’ultima versione della legge di Stabilità che inizia oggi l’iter parlamentare.
I PERMESSI PER PARENTI DISABILI. In particolare ammontano a 49,8 milioni i risparmi che, sempre secondo la relazione, si otterrebbero con il dimezzamento dei permessi retribuiti che, in base alla legge 104, consentono ai lavoratori pubblici di assistere un parente disabile. La stima è calcolata considerando un costo medio giornaliero pari a 92 euro, al netto degli oneri riflessi. “L’intervento trae origine – spiega la Relazione – dalla maggiore incidenza percentuale nella fruizione dei permessi nel settore pubblico rispetto a quella riscontrata nel settore privato e dalla conseguente esigenza di ricondurre a livelli fisiologici”.
INVALIDI E SCUOLE. La tassazione Irpef delle pensioni di guerra e di invalidità per i soggetti con reddito superiore ai 15mila euro, invece, consentirà “un recupero di gettito Irpef di competenza annua di circa +240 milioni” e un recupero di gettito di addizionale regionale e comunale rispettivamente di circa 12 e 3 milioni di euro. La norma, però, insieme a quella sui permessi, sarebbe tra quelle sulle quali è in corso una valutazione per possibili modifiche. Mentre una cifra di entità simile, 233 milioni, verrà utilizzata per il rifinanziamento delle scuole non statali. Quelle pubbliche, invece, salvo modifiche dovranno fare i conti con un incremento per gli insegnanti dalle 18 alle 24 ore di servizio alla settimana. In cambio di 15 giorni di ferie in più.
TAGLI DEGLI SCONTI, TOBIN TAX E ASSICURAZIONI. I tagli degli sconti fiscali, con la franchigia e il tetto, sempre secondo il documento, porteranno risparmi complessivamente pari a 1,156 miliardi di euro “in termini di competenza annua”, mentre l’applicazione dell’imposta di bollo sulle transazioni finanziarie, la Tobin tax, dovrebbe portare nelle casse dello Stato un gettito annuo di 1,088 miliardi di euro. Dalle assicurazioni, poi, con l’aumento dell’acconto sulle riserve tecniche dovrebbe arrivare un maggior gettito di 623,1 milioni di euro nel 2013 e di 373,9 milioni dal 2014.
IL TAGLIO-AUMENTO DELL’IVA. L’aumento di un punto dell’Iva, viene invece analizzato sul lato della perdita di gettito e non di quella d’incasso, visto che formalmente l’incremento previsto era di due punti, anche se a parole il governo aveva lasciato ben sperare su un annullamento in toto del nuovo rincaro in calendario per la prossima estate. E così la relazione parla di “perdita di gettito di 3,280 miliardi di euro”.
IL CALO DELL’IRPEF. Sempre su questo fronte, il calo delle due aliquote Irpef vale 6,508,2 miliardi nel 2014 e 5,853 miliardi nel 2015. “L’analisi degli effetti sul gettito è stata condotta mediante il modello di microsimulazione Irpef, basato sui dati delle dichiarazioni dei redditi”, recita la relazione secondo la quale la perdita di gettito Irpef di competenza annua è di 5,771 miliardi, ai quali si aggiungono 64,5 milioni per l’addizionale regionale e 17,7 milioni per quella comunale. Dai calcoli anno per anno risulta invece -4,151 miliardi nel 2013, -6,508 miliardi nel 2014 e -5,853 miliardi nel 2015.
I RIPENSAMENTI. Secondo indiscrezioni che stanno circolando in queste ore, comunque, il governo starebbe studiando la possibilità di modificare alcune misure, ma non alla retroattività dei tagli alle agevolazioni fiscali che dovrebbero scattare quindi dalle dichiarazioni dei redditi sull’anno di imposta 2012, in deroga allo Statuto del contribuente. Nel pomeriggio era invece circolata l’ipotesi di far slittare l’intervento di un anno con coperture alternative. Le ipotesi di modifica, sulle quali sarebbe intervenuto anche l’interessamento del Quirinale, riguarderebbero invece la norma sui permessi in favore dei dipendenti pubblici con familiari disabili (per i quali sarebbero stati individuati profili di illegittimità costituzionale) e l’introduzione della tassazione per le pensioni di invalidità.