Alessandra Mussolini e Daniela Santanchè. Daniela Santanchè e Alessandra Mussolini. Sempre e solo loro, a giorni alterni, a canali alterni, a programmi alterni. La presenza delle donne di “destra” in tv sembra essere limitata alle due strabordanti signore. Stop. Come se a destra non ci sia anche solo un’altra donna capace di esprimersi pubblicamente in tv, magari senza urlare, dire parolacce, sbraitare e insultare.
Ieri, a DomenicaLive (programma inguardabile, a proposito), c’era la nipote del Duce a parlare, nella sua veste di presidente della commissione per l’infanzia, del caso del bimbo di Cittadella sottratto alla madre dalle forze dell’ordine con un blitz degno di una retata antimafia. Ebbene, la pacata presidente di commissione, che un paio di giorni fa è entrata di imperio nella casa-famiglia che accoglie il ragazzino, ora sta facendo il giro delle sette chiese televisive per raccontare ogni particolare di quella visita. Premettendo, ovviamente, che il bambino va lasciato stare, che non ha bisogno di troppa attenzione mediatica. Appunto. Ma tant’è.
La signora Garnero Santanchè, invece, ha dato solita prova di sé qualche giorno fa ad Agorà, su Rai Tre, attaccando con il consueto turpiloquio Marco Lillo, giornalista del Fatto, colpevole di averle posto semplicissime (e lecite) domande. E allora vien da chiedersi se dietro la scelta delle donne di centrodestra da mandare in televisione ci sia un chiaro progetto a perdere, un “ciapanò” della comunicazione politica che punta a mettere in cattiva luce l’universo femminile. Scherzi a parte, la questione è maledettamente seria. Non c’è davvero una donna di centrodestra capace e spendibile sui media? L’impresa, visti i criteri di selezione usati nel Pdl, non è semplice, ma non certo impossibile. A voi, ad esempio, viene in mente qualcuno?