“Servono atti concreti perché il consiglio regionale della Lombardia si riappropri delle sorti di questa legislatura, senza dipendere dagli umori dello screditato Formigoni”. Con queste parole il consigliere dell’Idv Gabriele Sola si è dimesso questa mattina. Una decisione motivata da una ragione in più: “Oggi era l’ultima opportunità per scongiurare il raggiungimento del termine che mi avrebbe garantito il diritto a percepire il vitalizio”. Per solidarietà con il suo gesto a Milano è arrivato persino Antonio Di Pietro. Ma né Sola, né il presidente dell’Idv si sono accorti di avere fatto male i conti: la seduta in cui verranno accettate le dimissioni è stata convocata il prossimo 25 ottobre, un giorno dopo la data in cui scatta la metà del mandato per Sola. Che quindi maturerà lo stesso il diritto al vitalizio. “La Conferenza dei Presidenti aveva previsto una seduta di Consiglio per lunedì 22”, si giustifica Sola, che ha inviato una nuova lettera al presidente del consiglio Fabrizio Cecchetti, ribadendo di voler rinunciare “in ogni caso, e in via inderogabile al diritto al vitalizio”. La scelta di Sola non è stata condivisa dai due compagni di partito al Pirellone ed è stata criticata dagli alleati dell’opposizione: “Il decreto del governo è già in vigore – ha dichiarato il capogruppo del Pd Luca Gaffuri -. Pertanto questa iniziativa è una sola” di Franz Baraggino e Luigi Franco

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