Bollite un riso, dal Sant’Andrea al Vialone Nano, e sappiate, nel buttarlo a pugni chiusi dentro l’acqua turbinosa di calore, che state scrivendo la vostra storia!
Se felici, saranno burro e/o olio con parmigiano grattugiato a chiudere la sua fattura per farne brodosa minestra, con una bella grattugiata di pepe, che già di per sé racconta tutto a tutti.
Per ansie immotivate, più asciutto, se così lo gradite, aumentando ovviamente o l’olio o il burro od entrambi.
Nell’umido, viceversa, ci potrete buttare mille alternative per contemporanea cottura: bietoline, spinaci, patate a tocchettini con curcuma per orientali sapori, un carciofo ben mondato e tritato, un porcino un po’ troppo ammosciato, un porro affettato, del prezzemolo tritato o del basilico spezzettato.
Se allegri, cozze sgusciate con qualche goccia di limone. E anche qui prezzemolo tritato, peperoncino macinato.
Se arrabbiati, per calmarsi, va da sé del dolce giallo peperone sempre spezzettato con, in cottura, una foglia di alloro (che poi toglierete).
Se arrabbiati, per non calmarsi, peperoncino macinato, pomidori secchi tritati e bianche foglie di un grumolo di sedano.
Per dormire, cipolle bianche affettate con il riso bollito maritate con una sporcatura di passata di pomodoro, crosta di parmigiano cotta dentro, con qualche spicchio d’aglio che vi proteggerà da malevoli notturni vampireschi incontri, che potrete sconfiggere infilzando nel suo cuore sobbollente una salsiccia che alla fine mangerete, aiutandovi, nel raccattare gli ultimi chicchi di riso, con una definitiva fetta di pane.

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