La legge di stabilità, “varata” dal Consiglio dei ministri il 9 ottobre scorso con il taglio dell’Irpef e l’aumento dell’Iva, potrebbe essere rimodulata. “Siamo aperti alla discussione su tutto in Parlamento” risponde il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, a margine di un’audizione, a chi chiede se il governo è disponibile a valutare, nel corso dell’iter parlamentare, uno slittamento dei tagli alle agevolazioni fiscali previsti nella legge e rivedendo così la retroattività, “bocciata” nei giorni scorsi dalla commissione Finanze della Camera. Sulla “questione” Iva Grilli prosegue: “Abbiamo un sacco di lavoro da fare, mai dire mai”: basando il ragionamento sull’ipotesi che il governo avesse accantonato l‘ipotesi di sterilizzare totalmente l’aumento dell’imposta. “Per ora abbiamo ridotto di un punto – sottolinea il ministro -, partirà dal primo luglio e per ora questo è quello che siamo riusciti a fare. In questo momento dobbiamo lavorare sulla legge di stabilità così com’è”. Su cui non ci sarebbero state frizioni tra i vari ministri secondo indiscrezioni di stampa: “Come ha detto Monti il governo è molto coeso e molto disciplinato: di questi attriti non ho contezza”.
Proprio su Iva, Irpef e retroattività in una intervista pubblicata oggi sul Sole24ore Grilli ipotizza: “Discuteremo insieme, si dovrà fare una scelta, il Parlamento può prendere una decisione diversa”, ma, sottolinea il ministro, “va trovato un miliardo”. Del resto aggiunge, sulle violazioni allo statuto del contribuente, “le violazioni non sono l’eccezione ma la regola, spesso sul fisco va toccato l’anno in corso”. Sulle critiche al provvedimento, Grilli replica che “con gli interventi sull’Irpef e sull’Iva proviamo a rilanciare i consumi” mentre, per quanto riguarda i salari di produttività, il ministro osserva: “Abbiamo raddoppiato le risorse rispetto al 2012: ora tocca alle parti fare di più”. Grilli comunque elogia il provvedimento del governo: “Sento molte critiche, ma ora che il testo della legge di stabilità è pronto per andare in Parlamento, lo posso dire: questa è la composizione ideale delle misure fiscali. In principio volevamo solo evitare il previsto aumento dell’Iva nel 2013. Poi abbiamo pensato a un approccio più articolato per tenere insieme rilancio della domanda, equità e competitività. Ecco allora i tre interventi chiave di questa legge: lo stop all’aumento di un punto dell’Iva, la riduzione delle aliquote più basse dell’Irpef e la detassazione dei salari”. Sui pagamenti dello stato verso i privati aggiunge: “C’è un problema di risorse, bisogna alimentare quel fondo che nel 2013 era di 6,7 miliardi. Vogliamo rifinanziarlo anche per il 2013 e lo faremo attraverso le dismissioni”.