L'ex governatore del Lazio percorreva via del Corso contromano per andare in un negozio di scarpe al Testaccio. Spiega: si trattava di un mezzo "con a bordo due agenti di polizia incaricati di garantire la mia sicurezza". Poi in una lettera al Prefetto chiede lo stop del servizio
L’ex presidente della Regione Lazio che sfrecciava a bordo di un’auto blu contromano in via del Corso, nel cuore della Capitale. Dove stava andando? A Boccanera, un prestigioso negozio di scarpe con prezzi fino a tre zeri, che stava per chiudere. A riconoscere Renata Polverini ieri sera è stata una motociclista romana. L’ex governatrice in serata ha però puntualizzato: ”La mia non è un auto blu bensì un mezzo adibito al servizio tutela con a bordo due agenti di polizia incaricati di garantire la mia sicurezza”. Poi in una lettera ha chiesto al Prefetto la sospensione del servizio di scorta assegnatole.
L’auto era diretta verso Piazza Venezia e percorreva la corsia sbagliata, quella di sinistra. La scooterista ha deciso di seguire l’auto per scoprire chi fosse a bordo. I vigili a Piazza Venezia avrebbero fermato il traffico per far passare il veicolo, che poi ha puntato verso via del Teatro di Marcello. Anche in questo caso l’auto avrebbe saltato la coda passando sulla corsia di sinistra. All’altezza della Bocca della Verità i vigili avrebbero fatto passare l’automobile. Secondo le parole della motociclista, riportate dal web, il tragitto sarebbe terminato alle 19.20 davanti al negozio di calzature nel quartiere Testaccio.
Nessun commento dalla Regione, così come dal negozio di scarpe, dove una commessa taglia corto: “Non diamo informazioni sui nostri clienti”. Tanti i messaggi su twitter che riguardano l’ex governatrice. Per Aurelio Mancuso “l’auto di servizio Polverini sfreccia contromano, per le vie del centro per acquistare un paio di scarpe. Saldi di fine stagione politica”. Altri scrivono “vergogna”, “Si scrive Polverini. Si legge Fastidio” e c’è chi osserva: “Auto blu della Polverini contromano per correre a comprare le scarpe. E’ rimasta senza poverina, gliele hanno appena fatte”. Sul web, infine, circola l’immagine di una scritta spuntata sui muri romani: “Frangetta nera, abbi pietà: se semo rotti facce votà”.