L’Agenzia Diffusion ha richiesto la cancellazione del video sulle truffe ai clandestini,
di seguito la lettera:
Il video, così come il montaggio, racconta le pratiche che i due operatori della “Agenzia Diffusion” in via Ripa Ticinese n. 111, hanno portato avanti durante il periodo della recente sanatoria. I due operatori sono stati contattati da me subito dopo la segnalazione di un migrante, che denunciava un ricatto. Al suo rifiuto di pagare i 2300 euro per spese che non trovano alcuna giustificazione legale – afferma – i due operatori Diffusion hanno imposto un ultimatum oltre il quale, come dichiarano loro stessi nella telefonata, “avrebbero cancellato la domanda”. Domanda che tra l’altro, era stata fatta usando addirittura uno dei parenti degli operatori, e che in realtà non aveva mai visto il migrante. La richiesta di denaro è stata testimoniata e registrata. Così come è stato effettuato un riscontro delle parti con domande chiare e dirette sulle truffe, come si evince dal video. “Gravemente lesivo della dignità e professionalità dell’agenzia” sono queste che vengono definite “irregolarità da parte di persone che svolgono attività di intermediazione nel settore dell’immigrazione”, non il montaggio del video. Per quanto riguarda l’accostamento all’associazione Pinoy, soggetta a indagini ancora in corso, la scelta è stata fatta per descrivere come tali “irregolarità” siano usuali in periodi di sanatoria ( e non solo), e come spesso, purtroppo, ci siano ancora numerose agenzie che riescono ad eludere i controlli legali. Constato infine che nessun singolo fatto riportato nella videoinchiesta è smentito dalla lettera della Diffusion.
Roberta Rei