“Ricevuto ordine carcerazione“. Lo scrive Alessandro Sallusti su Twitter e sul sito de Il Giornale rilancia: “Ora vado in galera”. Da oggi per il giornalista scattano 30 giorni per chiedere la misura alternativa al carcere. “La speranza che la politica fosse capace di trovare una soluzione sta naufragando per mancanza di volontà e di capacità”, ha dichiarato ancora Sallusti. “Politica cialtrona”, ha aggiunto su twitter il giornalista.

“La cosa è definitiva e irreversibile. I miei legali presenteranno alla procura la rinuncia all’affidamento ai servizi sociali, in maniera da interrompere il conteggio dei 30 giorni a disposizione”, ma “è difficile prevedere quando succederà che io di fatto vada in carcere”, ha aggiunto Sallusti all’Adnkronos. “La procura può fare due cose – spiega il direttore del Giornale – Prendere atto della rinuncia e renderla immediatamente esecutiva, per cui parliamo di poche ore o pochi giorni, o magari far passare un po’ di tempo, forse in attesa che io cambi idea”. Il suo, sottolinea Sallusti, “è un caso senza precedenti, un condannato si avvale sempre dell’affidamento ai servizi sociali” per cui “non c’è una normativa consolidata”. Inoltre, “una cosa è annunciare la rinuncia ai servizi sociali in televisione o sui giornali, altra è presentarla in Procura. Questo dovrebbe sospendere il countdown”. “Sono pronto – conclude – anche se credo che fino a lunedì non succederà nulla”.

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