La vicepresidente della Regione Liguria e assessore all’urbanistica, Marylin Fusco, indagata nell’ambito dell’inchiesta sui lavori per il porto di Ospedaletti (in provincia di Imperia) si è dimessa. L’assessore, esponente dell’Italia dei Valori, aveva ricevuto l’avviso di garanzia giovedì scorso, quando i carabinieri del Noe avevano perquisito il suo ufficio in Regione e quelli del settore urbanistica per acquisire pratiche relative alla realizzazione del porto di Ospedaletti in provincia d’Imperia. L’ex vicepresidente, che resterà nel parlamento regionale come consigliere, ha ribadito la sua assoluta estraneità ai fatti che le vengono contestati dalla procura di Sanremo. “Non ho gestito i fondi Fas, perché di competenza del presidente e di altri”. 

Con lei sono indagate almeno altre quattro persone tra cui il direttore generale del Dipartimento Pianificazione territoriale e urbanistica della Regione, l’architetto Pier Paolo Tomiolo. Quel giorno la Fusco aveva detto che non intendeva dimettersi perché nulla aveva fatto e perché nessun atto per questa opera aveva firmato. Dopo 48 ore il ripensamento. “Voglio dimettermi per dare un messaggio molto chiaro alla Regione – ha spiegato – e mi auguro che tutti gli amministratori che vengano a trovarsi nella mia stessa condizione, abbiano il coraggio e il senso di responsabilità di dimettersi come ho fatto io con grande serenità e coerenza. Non sono preoccupata, ma le mie dimissioni servono per dimostrare non solo la mia innocenza, ma soprattutto che non tengo alla poltrona”. Nell’inchiesta sui lavori al porto di Ospedaletti rientrerebbe anche la gestione e la destinazione dei fondi Fas per lo sviluppo.

La carriera politica di Marylin Fusco, 39 anni, laureata in giurisprudenza, è cominciata nel 2007 quando è stata eletta al Consiglio comunale di Genova nelle lista dell’Ulivo. Nel 2008 ha aderito all’Italia dei Valori e nel settembre dello stesso anno è stata eletta coordinatrice regionale delle donne. Nella primavera del 2009 si è candidata alle elezioni europee nel collegio nord-ovest riportando 8200 preferenze. Nel giugno del 2009 diventa capogruppo dell’Idv in Comune a Genova. Nella primavera del 2010 è stata eletta in Consiglio regionale e poi nominata vicepresidente e assessore.

Il presidente Claudio Burlando, che ha già annunciato che riassegnerà le deleghe, lo ha definito un “atto di grande sensibilità politica, soprattutto in un momento di così grande distanza dei cittadini dall’amministrazione della cosa pubblica”. 

Anche il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha accolto positivamente la notizia delle dimissioni: si tratta, ha detto, della “differenza tra noi e le altre forze politiche. In tutti i partiti può capitare che qualcuno venga indagato e debba render conto del proprio operato. Ma noi a differenza di altri chiediamo ai nostri di dimettersi dall’incarico che ricoprono”. “Se uno non ha nulla da temere – scrive ancora Di Pietro in un nota – si dimette e consente al proprio giudice di accertare i fatti fino in fondo. Noi facciamo sul serio e ci rammarichiamo che nel ddl anticorruzione, approvato l’altro giorno al Senato, non sia stata inserita la norma” che preveda le dimissioni “per chiunque ricopra incarichi di governo, sia a livello locale che a livello nazionale, se indagato nel corso del suo mandato”.

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