Matteo Renzi inizia da Sassuolo il suo tour di un giorno per la rossa Emilia e lo fa andando subito all’attacco del segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, che ieri aveva accusato il sindaco rottamatore di parlare e portare a cena la finanza (uno dei commensali ha già annunciato querela), la stessa che ha i propri conti nei paradisi fiscali. “Se proprio dobbiamo parlare per slogan – gli ha risposto il proprio cittadino fiorentino davanti a un migliaio di persone accorse a sentirlo – chi parla delle Cayman deve sapere che a quelle isole, come all’Irlanda e al Lussemburgo, fanno riferimento in modo legale e legittimo i tantissimi fondi di investimento. Se uno non vuole parlare con tutti coloro che utilizzano il diritto delle Cayman, del Lussemburgo e dell’Irlanda, va a finire che non parleremo con quelli che ci comprano i nostri titoli di stato”. Poi Renzi si rivolge in maniera ironica a Bersani: “Lo dico a un candidato presidente del consiglio: Stia attento a dire che non parla con questi, perché è la volta buona che rischia di creare una situazione economica per cui nessuno verrà a investire in Italia”.
Davanti al fido Giorgio Gori e al presidente del consiglio regionale Matteo Richetti, entrambi seduti in prima fila, Renzi ha ironizzato ancora poi sul segretario ricordando le sue parole dopo la vittoria di Federico Pizzarotti a Parma: “Non volevo crederci, ho riletto otto volte quella frase abbiamo non vinto. Signori, quando si perde ci si fa da parte”. Ma sui sondaggi Swg che lo danno in netto svantaggio sul segretario, Renzi glissa: “Non li commentavo quando eravamo su, e non lo farò ora. Cerchiamo di raddrizzarli i sondaggi”.
Renzi poi si dice preoccupato per le regole del ballottaggio alle primarie decise oggi dal partito a Roma. Secondo le nuove norme possono partecipare al voto per l’eventuale secondo turno, il 2 dicembre, “coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’albo degli elettori entro la data del 25 novembre”.
Secondo Renzi si tratterebbe di un altro ostacolo nella sua corsa. “Andare a votare e come giocare al gioco dell’oca. Spero soltanto che accettino la pre-registrazione online. Perché un ragazzo che studia a Bologna e ha residenza a Bari deve tornare la settimana precedente a casa? Si faccia su internet”.
Renzi a Reggio Emilia dal compagno Delrio. Il sindaco di Firenze arriva a metà pomeriggio a Reggio Emilia e la prima tappa del post pranzo è la Fonderia Ex Lombardini. “Un luogo che ricorda gli operai, e il lavoro duro delle officine”. Ci provano gli organizzatori a richiamare la tradizione operaia della rossa Reggio, ma il luogo è quello sbagliato, attualmente sede della Fondazione Aterballetto, creazione e arte allo stato puro, ma molto più “snob” del poco distante Campovolo, casa di Bersani e della Festa dell’Unità da generazioni. Nessuna sede di partito, nessuna piazza ai partigiani, nessun ricordo di militanza e ancora una volta, l’ennesima, nessuna bandiera del Pd.
In piedi in un angolo, in jeans e maglione, il Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, “io ho un debito di gratitudine”, – dice Renzi, “verso il vostro sindaco per la sensibilità e l’affetto che mi sta regalando in questa lunga esperienza ed è un piacer essere in questa città. Grazie per quello che sta sopportando per me”. Delrio è arrivato all’ultimo minuto, giusto il tempo di togliere giacca e cravatta e tornare con il treno da Bologna dove per quattro giorni ha presieduto il congresso Annuale dell’Anci. E se anche non fosse arrivato in tempo, ci sarebbe stato il figlio Michele, uno degli otto della famiglia Delrio, a fare gli onori di casa e accogliere il sindaco di Firenze con il suo comitato di giovani dal nome “Adesso! Kairos”. È Delrio, sindaco Pd ex esponente della Margherita, a “scortare” Renzi nella bersaniana Emilia e incassato anche quel sostegno, girare con il camper per le strade cantate dagli Offlaga Disco Pax, quelle di via Stalingrado e piazza Lenin fa meno paura.
Presentarsi al comizio del sindaco a Reggio Emilia è quasi fare outing, ammettere che si lascia la linea dura del Pd, quella sicura e certa, quella ortodossa e che tradire “mai”, non certo qui in provincia emiliana. Tanti gli anziani tra la folla. Il primo ad arrivare è comunque Giorgio Gori con il suo Suv ultimo modello. Lo riconoscono in pochi, ma del resto lui è lì per quello, non essere riconosciuto e continuare a fare il regista di un tour elettorale che è appena cominciato. Poi il camper al volo, direttamente dall’ultima tappa di Sassuolo e prima della prossima a Brescello. A Reggio Emilia le celebrazioni sono tutte per il sindaco Delrio e sul suo possibile ruolo di primo piano una volta vinte le primarie.
Emilia Romagna
Renzi contrattacca: “Con chi investe alle Cayman si deve parlare” (video)
A Sassuolo il sindaco di Firenze di nuovo contro Bersani che aveva stigmatizzato la cena con gli industriali milanesi ("non ceno con chi investe nei paradisi fiscali"): "Lo dico a un candidato presidente del consiglio: stia attento a dirlo, perché è la volta buona che nessuno investirà più in Italia". Poi la tappa a Reggio dal "compagno" Delrio
Matteo Renzi inizia da Sassuolo il suo tour di un giorno per la rossa Emilia e lo fa andando subito all’attacco del segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, che ieri aveva accusato il sindaco rottamatore di parlare e portare a cena la finanza (uno dei commensali ha già annunciato querela), la stessa che ha i propri conti nei paradisi fiscali. “Se proprio dobbiamo parlare per slogan – gli ha risposto il proprio cittadino fiorentino davanti a un migliaio di persone accorse a sentirlo – chi parla delle Cayman deve sapere che a quelle isole, come all’Irlanda e al Lussemburgo, fanno riferimento in modo legale e legittimo i tantissimi fondi di investimento. Se uno non vuole parlare con tutti coloro che utilizzano il diritto delle Cayman, del Lussemburgo e dell’Irlanda, va a finire che non parleremo con quelli che ci comprano i nostri titoli di stato”. Poi Renzi si rivolge in maniera ironica a Bersani: “Lo dico a un candidato presidente del consiglio: Stia attento a dire che non parla con questi, perché è la volta buona che rischia di creare una situazione economica per cui nessuno verrà a investire in Italia”.
Davanti al fido Giorgio Gori e al presidente del consiglio regionale Matteo Richetti, entrambi seduti in prima fila, Renzi ha ironizzato ancora poi sul segretario ricordando le sue parole dopo la vittoria di Federico Pizzarotti a Parma: “Non volevo crederci, ho riletto otto volte quella frase abbiamo non vinto. Signori, quando si perde ci si fa da parte”. Ma sui sondaggi Swg che lo danno in netto svantaggio sul segretario, Renzi glissa: “Non li commentavo quando eravamo su, e non lo farò ora. Cerchiamo di raddrizzarli i sondaggi”.
Renzi poi si dice preoccupato per le regole del ballottaggio alle primarie decise oggi dal partito a Roma. Secondo le nuove norme possono partecipare al voto per l’eventuale secondo turno, il 2 dicembre, “coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’albo degli elettori entro la data del 25 novembre”.
Secondo Renzi si tratterebbe di un altro ostacolo nella sua corsa. “Andare a votare e come giocare al gioco dell’oca. Spero soltanto che accettino la pre-registrazione online. Perché un ragazzo che studia a Bologna e ha residenza a Bari deve tornare la settimana precedente a casa? Si faccia su internet”.
Renzi a Reggio Emilia dal compagno Delrio. Il sindaco di Firenze arriva a metà pomeriggio a Reggio Emilia e la prima tappa del post pranzo è la Fonderia Ex Lombardini. “Un luogo che ricorda gli operai, e il lavoro duro delle officine”. Ci provano gli organizzatori a richiamare la tradizione operaia della rossa Reggio, ma il luogo è quello sbagliato, attualmente sede della Fondazione Aterballetto, creazione e arte allo stato puro, ma molto più “snob” del poco distante Campovolo, casa di Bersani e della Festa dell’Unità da generazioni. Nessuna sede di partito, nessuna piazza ai partigiani, nessun ricordo di militanza e ancora una volta, l’ennesima, nessuna bandiera del Pd.
In piedi in un angolo, in jeans e maglione, il Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, “io ho un debito di gratitudine”, – dice Renzi, “verso il vostro sindaco per la sensibilità e l’affetto che mi sta regalando in questa lunga esperienza ed è un piacer essere in questa città. Grazie per quello che sta sopportando per me”. Delrio è arrivato all’ultimo minuto, giusto il tempo di togliere giacca e cravatta e tornare con il treno da Bologna dove per quattro giorni ha presieduto il congresso Annuale dell’Anci. E se anche non fosse arrivato in tempo, ci sarebbe stato il figlio Michele, uno degli otto della famiglia Delrio, a fare gli onori di casa e accogliere il sindaco di Firenze con il suo comitato di giovani dal nome “Adesso! Kairos”. È Delrio, sindaco Pd ex esponente della Margherita, a “scortare” Renzi nella bersaniana Emilia e incassato anche quel sostegno, girare con il camper per le strade cantate dagli Offlaga Disco Pax, quelle di via Stalingrado e piazza Lenin fa meno paura.
Presentarsi al comizio del sindaco a Reggio Emilia è quasi fare outing, ammettere che si lascia la linea dura del Pd, quella sicura e certa, quella ortodossa e che tradire “mai”, non certo qui in provincia emiliana. Tanti gli anziani tra la folla. Il primo ad arrivare è comunque Giorgio Gori con il suo Suv ultimo modello. Lo riconoscono in pochi, ma del resto lui è lì per quello, non essere riconosciuto e continuare a fare il regista di un tour elettorale che è appena cominciato. Poi il camper al volo, direttamente dall’ultima tappa di Sassuolo e prima della prossima a Brescello. A Reggio Emilia le celebrazioni sono tutte per il sindaco Delrio e sul suo possibile ruolo di primo piano una volta vinte le primarie.
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
Economia & Lobby
A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
Cronaca
Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".
Roma, 25 feb (Adnkronos) - Ha da poco preso il via alla Camera la 'chiama' dei deputati per il voto alla mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè.