L'Unione ciclistica internazionale ha deciso di azzerare i successi del 41 texano dopo che l'agenzia statunitense antidoping ha dimostrato l'utilizzo continuato di sostanze illecite da parte dell'ex campione. Probabili conseguenze anche sul piano finanziario con il ritiro dei premi vinti tra il 1999 e il 2005
L’Unione ciclistica internazionale ha deciso: i 7 Tour de France vinti da Lance Armostrong tra il 1999 e il 2005 saranno revocati. Una mossa attesa, che cancella una delle stagioni più importanti della storia del ciclismo a causa dell’uso di sostanze illecite. “Lance Armstrong verrà privato dei 7 Tour de France. L’Uci non presenterà ricorso contro la decisione dell’agenzia antidoping statunitense”. Parola di Pat McQuaid, presidente dell’Unione ciclistica internazionale, che ha annunciato così la decisione della federazione mondiale. L’ex ciclista statunitense, infatti, è stato radiato dall’agenzia antidoping statunitense (Usada) per il ricorso sistematico a sostanze illecite.
“E’ un giorno decisivo per il ciclismo in un momento molto difficile – ha aggiunto McQuaid nella conferenza stampa convocata a Ginevra – Il mio messaggio allo sport, agli atleti, agli sponsor e agli appassionati è che il ciclismo ha un futuro. Non ci troviamo per la prima volta ad un crocevia importante, abbiamo già affrontato momenti complicati”.
Armstrong, inchiodato dalle 1000 pagine del dossier Usada che si basa anche su 26 testimonianze, “non ha posto nel ciclismo”. Sono serviti anni, e soprattutto le inchieste della giustizia ordinaria negli Usa, per scoperchiare il pentolone. “Questa attività illegale si è sviluppata tra il 1998 e il 2005. L’Uci è sempre stata in prima linea nella lotta al doping e ora ha a disposizione strumenti diversi rispetto a quelli che si potevano utilizzare in quel periodo. Detto questo, noi possiamo inviare i campioni ai laboratori: non abbiamo a disposizione altri tipi di controllo”, ha continuato McQuaid. “Molti test, in quel periodo, venivano eseguiti a margine delle competizioni e non in altre sedi. La situazione adesso è cambiata e noi dobbiamo adeguarci alle novità. Se nel 1998 avessimo avuto gli strumenti che abbiamo oggi – ha sottolineato il numero uno dell’Uci – probabilmente oggi avremo meno doping. E’ facile ora guardare al passato, ad un’epoca in cui tra l’altro non ero presidente, e pensare che si sarebbe potuto fare di più. Noi, così come l’Usada, non abbiamo il potere e le risorse che hanno le forze dell’ordine” ha spiegato. “Nel ciclismo c’è una cultura del doping – ha ammesso McQuaid – ma questa situazione può cambiare e lo dimostrano le dichiarazioni rese negli ultimi giorni da atleti come Bradley Wiggins e Philippe Gilbert”.
Il procedimento a carico di Armstrong potrebbe avere conseguenze anche a livello finanziario. Dopo che tutti i suoi sponsor – Nike compresa – hanno scaricato il 41enne ciclista texano, ora che fine faranno i premi in denaro vinto da Armstrong nelle annate macchiate dal doping? “Venerdì prossimo ci riuniremo nuovamente per discutere. Dobbiamo cambiare la gestione a livello finanziario. Servirebbe una modifica regolamentare che solo il Management Committee può varare” ha risposto McQuaid.