Roberto Formigoni ha dato via Twitter, all’alba, i primi tre nomi della sua nuova Giunta che lo accompagnerà fino alle elezioni anticipate. Un tecnico, Mario Melazzini, è il nuovo assessore alla Sanità, Andrea Gilardoni alle infrastrutture e mobilità; confermato, invece, il leghista Andrea Gibelli come vicepresidente con delega alle attività produttive.
Il presidente della Regione Lombardia aveva chiesto la convocazione di un Consiglio regionale proprio oggi per presentare la Giunta ma non l’aveva ottenuta. Formigoni ha lavorato alla composizione della Giunta nel fine settimana. “Come promesso vi do alcune anticipazioni”, ha spiegato su Twitter. Nella presentazione ufficiale la nuova squadra al completo dovrebbe essere annunciata nel pomeriggio. Il governatore lombardo si era impegnato a preparare una Giunta con la maggior parte di assessori nuovi e ridimensionata nel numero rispetto a quella precedente.
Prima che dalla Lega arrivi un primo commento sulla nuova Giunta della Lombardia, Matteo Salvini ironizza (sempre su Twitter) sulle modalità di annuncio. “Formigoni annuncia pezzi di giunta su Twitter – ha scritto il segretario della Lega Lombarda – Formigoni ormai mangia, beve e dorme su Twitter. Sindrome da Grande Fratello? Che ne dite?”.
Eppure secondo proprio fonti del Carroccio la Giunta, che sarà composta da dieci assessori per traghettare il Pirellone alle nuove elezioni, è frutto di un nuovo accordo tra Pdl e il partito guidato da Roberto Maroni. La lista quindi sarebbe in via di limatura. Per il momento non sarebbero previsti sottosegretari, cancellando dunque i quattro attuali. Andrea Gibelli, vicepresidente confermato, potrebbe essere l’unico rappresentante della Lega. Nella giornata di ieri, con la Lega impegnata nella ‘gazebata‘ per decidere chi sarà l’uomo che contenderà la poltrona di presidente a (probabilmente) Gabriele Albertini, ci sono stati contatti diretti tra il Celeste e via Bellerio, probabilmente anche direttamente con il segretario Maroni. Che sarà il candidato presidente della Lega Nord alle regionali in Lombardia come annunciato proprio da Salvini, precisando che comunque il movimento è disponibile alle primarie di coalizione e, quindi, a una sfida tra il segretario federale del Carroccio e un eventuale candidato del Pdl. Dallo spoglio di un terzo delle schede delle ‘primarie’ interne l’ex ministro dell’Interno si è aggiudicato il 76% delle preferenze: “Il candidato c’è ed è forte. Un uomo di garanzia, di anti-mafiosità, come Roberto Maroni, è difficile trovarlo”. Stando ai primi dati, forniti, Salvini è risultato al secondo posto, con il 18% dei consensi, davanti al presidente della Provincia di Varese, Dario Galli, a Roberto Castelli, Massimo Garavaglia, Attilio Fontana e Andrea Gibelli.
Nessun commento per ora ai primi nomi, ma dal Pd arriva un avvertimento: “Niente scherzi, giovedì ci si dimetta” per aprire la strada delle elezioni, afferma il segretario regionale Maurizio Martina. “Il Consiglio Regionale – aggiunge – va assolutamente convocato per giovedì, bisogna rispettare fino in fondo gli impegni presi. Le 31 dimissioni delle opposizioni ci sono, il Pdl faccia lo stesso e rispetti la parola data”. ”Una volta fissato il termine dell’Era Formigoni dopo 17 anni, accelerare di 15 giorni mi sembrerebbe una scelta sciocca che metterebbe in difficoltà famiglie e imprese” risponde Salvini a una domanda sulla possibilità che già giovedì il Consiglio regionale della Lombardia si sciolga come indicato da Formigoni”. Per Salvini infatti occorre prima approvare il bilancio e “altri due-tre interventi d’urgenza”.