Economia & Lobby

Accordo fiscale Svizzera-Italia, Grilli: “Si farà prima delle elezioni”

Il titolare di via XX Settembre ha parlato di "riunioni tecniche anche questo mese". Chiusura sulla dismissione delle società partecipate come Finmeccanica, Eni ed Enel: "Non ci sono piani e non ci ricaveremmo molto in questo momento". E sulle accise petrolifere: "Bisogna ridurle strutturalmente, ma non adesso"

L’accordo fiscale con la Svizzera è un obiettivo del Governo, prima si fa meglio è”. Lo fa sapere il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, lasciando l’assemblea degli industriali veronesi. Sullo stato di avanzamento di queste trattative con il governo elvetico e sul loro contenuto ha aggiunto: “Ci stiamo lavorando, ci sono incontri tecnici anche questo mese. Il governo punta ad arrivare all’accordo con la Svizzera prima delle elezioni”. Per Grilli “è un obiettivo del governo avere un accordo con la Svizzera basato sui principi che noi riteniamo propri”.

L’accordo fiscale che il governo Monti vuole siglare con Berna, riguarda la tassazione dei capitali dei nostri concittadini rinchiusi nelle banche svizzere e da sempre invisibili al fisco italiano. Secondo stime della scorsa primavera, l’accordo vale 50 miliardi di euro e sarebbe formulato sulla falsariga di quello già firmato tra il governo elvetico e la Germania di Angela Merkel.

Grilli ha parlato anche del tavolo in corso tra le parti sociali sulla produttività: “Per il mancato accordo con le parti sociali non sono rimasto deluso, sono un tipo fiducioso e ottimista”. E ha poi aggiunto: “Non sono impaziente”, perché bisogna “fare le cose per bene per trovare un accordo in modo giusto per tradurlo in decreto. L’obiettivo è riuscire a incentivare la produttività delle aziende”. 

Il titolare di via XX Settembre ha parlato delle eventuali dismissioni di aziende pubbliche: “Non ci sono in questo momento piani di dismissioni di aziende pubbliche come Eni, Enel e Finmeccanica“, da cui oltretutto “non ci ricaveremmo molto. In questo momento non ci sono piani – ha detto – e poi non ricaveremmo molto. Dal 30% di Finmeccanica porteremmo a casa solo 700 milioni, poco di più con Enel. Dobbiamo avere invece un programma pluriennale di centinaia di miliardi”. Grilli ha posto invece l’accento sul ruolo della Cassa Depositi e Prestiti che sul modello dell’omologa tedesca deve diventare “una corazzata che riesca a supportare l’internazionalizzazione delle imprese, dando finanziamenti e sostenendo l’export. Se gestita ottimamente potrà giocare un ruolo sussidiario nell’economia privata”.

Infine Grilli, nel suo intervento davanti all’assemblea degli industriali a Verona, auspica una revisione delle accise: “Non sono favorevole a un decreto anticiclico sui carburanti, ma bisogna ridurre le accise sulla benzina in maniera strutturale perché il decreto anticiclico andrebbe solo a favore dei Paesi produttori ed è sbagliato. Bisogna invece ridurre le accise in maniera strutturale non appena ci saranno spazi per farlo”.