In primavera ”potrebbe essere prudente prevedere contenute misure correttive”, connesse con il processo di revisione della spesa, così che si “assicuri il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013”. A confermare le analisi enunciate dalla Corte dei Conti che il 2 ottobre alla Camera aveva parlato di “terapia molto costosa e in parte inefficace” e, più recentemente, dall’Osservatorio delle congiunture economiche dell’università parigina Sciences Po, è arrivata stamattina la Banca d’Italia.
La legge di stabilità, ha infatti ricordato il vicedirettore generale della Banca Centrale Salvatore Rossi, in audizione alla Camera, “aumenta lievemente il disavanzo del 2013, di poco meno di 3 miliardi, portandolo all’1,8 per cento del Pil; in termini strutturali, non verrebbe comunque meno l’impegno al pareggio” preso con l’Ue. “Nel biennio successivo – ha proseguito – la legge non modifica i saldi del quadro tendenziale: si lasciano emergere lievi disavanzi strutturali, ancorché nei margini di tolleranza concessi dalle regole europee”.
“Ciò restringe gli spazi di sicurezza – ha detto ancora Rossi – che è opportuno avere in un contesto di incertezza sulle prospettive di crescita e di volatilità dei mercati. Potrebbe essere prudente prevedere, eventualmente in primavera, quando sarà riconsiderato il profilo programmatico e qualora la ripresa dell’economia già si preannunciasse, contenute misure correttive, auspicabilmente connesse con il processo di revisione della spesa, tali da assicurare il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013”.
Il vicedirettore di Bankitalia, in seguito, ha precisato: “Non abbiamo motivi di allarme, notiamo che il profilo del fabbisogno finanziario e delle entrate tributarie sono tali per cui si potranno rispettare gli impegni di restare sotto il 3% del deficit/pil se c’è un’accelerazione del gettito negli ultimi mesi”. Si tratta “dell’ordinario comportamento stagionale”, l’invito è quindi quello di “buttarci un occhio attento a fare in modo che questo succeda”. L’obiettivo dei deficit “è talmente importante, per non deludere i partner europei, che bisogna raddoppiare l’attenzione”, spiega Rossi. Bisogna quindi che il governo “guardi, e sicuramente lo farà, come vanno le variabili in corso d’anno e prenda le misure che riterrà opportune”.
E proprio sul fronte europeo, in queste ore si sta ipotizzando una manovra correttiva sul bilancio comunitario 2012 da 8,979 miliardi di euro che sarebbe necessaria per permettere il pagamento delle fatture già presentate a Bruxelles e mantenere gli impegni sui programmi Erasmus e per la ricerca nonché per i fondi di coesione. La Commissione europea ha approvato oggi la proposta presentata dal Commissario per il bilancio Janusz Lewandowski. L’esborso netto supplementare chiesto agli Stati sarà di 5,9 miliardi, il resto arriverà dalle sanzioni emesse per infrazioni dei 27.
La plenaria di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza (492 sì, 123 no e 82 astenuti) una serie di emendamenti che cancellano le riduzioni per un totale di circa 5 miliardi di euro imposte a luglio scorso dai governi sulla proposta presentata dalla Commissione europea. Ora si dovrà aprire la cosiddetta fase di conciliazione tra Parlamento e Consiglio per arrivare ad un compromesso.