Secondo Eurostat nel primo trimestre 2012 aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il valore più alto dal '95 quando era al 120,9%.Il rapporto peggiora anche nell’Ue nel suo complesso, dove è passato dall’83,5% del primo trimestre all’84,9% del secondo
Nuovo record per il debito pubblico italiano, che nel secondo trimestre del 2012 è schizzato al 126,1% del Pil. Secondo i dati forniti da Eurostat, nel primo trimestre aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il più alto dal ’95 quando era al 120,9%. L’Italia si conferma seconda solo alla Grecia, il cui debito è ora al 150,3% e appena superiore a quello portoghese (117,5%).
In termini assoluti, il debito italiano nel secondo trimestre dell’anno in corso è stato di 1.982.239 milioni di euro, contro i 1.954.490 del trimestre precedente e i 1.910.024 del secondo trimestre 2011. Il debito italiano è cresciuto di 2,3 punti percentuali di Pil rispetto ai tre mesi precedenti e di 4,4 rispetto al secondo trimestre 2011, quando era al 121,7%. L’Italia ha però prestato ai Paesi dell’Eurozona in difficoltà (Grecia, Portogallo e Irlanda) l’equivalente dell’1,9% del Pil. Il rapporto debito-Pil, ricorda Eurostat, è calcolato sulla base della somma del Pil degli ultimi quattro trimestri. Sul dato del secondo trimestre 2012 pesa quindi anche la dinamica negativa della crescita.
Il rapporto debito/pil continua a salire anche nell’Ue nel suo complesso, dove è passato dall’83,5% del primo trimestre all’84,9% del secondo. Continua ad aumentare il livello del debito pubblico in Europa: nel secondo trimestre di quest’anno la media dell’Eurozona ha raggiunto il 90% del Pil (era 88,2% alla fine del primo trimestre) e quella dell’Ue a 27 paesi l’84,9% (dall’83,5% di marzo). Il debito italiano si conferma il secondo maggiore, pari al 126,1% del Pil, dopo quello greco (150,3%) e appena superiore a quello portoghese (117,5%). I titoli diversi dalle azioni rappresentavano a fine giugno il 78,6% del debito dell’Eurozona, i crediti erano pari al 18,6% e i depositi il 2,8%. Gli aiuti finanziari ai paesi in difficoltà sono ammontati all’1,6% del Pil dell’Eurozona.
Peggioramenti anche per i paesi sotto programma di assistenza finanziaria dell’eurozona. La Grecia, che grazie all’haircut sui suoi titoli aveva tagliato il suo debito al 136,9% nel primo trimestre, è risalito al 150,3%. Balzo in avanti anche per il debito portoghese, passato dal 112% al 117,5%, e quello irlandese, cresciuto dal 108,5% al 111,5%. Anche il rapporto debito/pil della Spagna è in netto aumento: dal 72,9 dei primi tre mesi del 2012 al 76% di fine giugno.