Le fughe di notizie sul parere del Consiglio superiore della magistratura relativo alla legge anticorruzione sono “lesive del prestigio del Csm”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una lettera indirizzata al vicepresidente del Csm, Michele Vietti, datata 22 ottobre e resa nota nel corso del plenum di questo pomeriggio dallo stesso Vietti. Il riferimento è alle notizie di stampa, in particolare a quelle pubblicate da Repubblica, sulla bozza del parere del Csm riguardo alla legge anticorruzione all’esame del Parlamento.
Quello dei pareri forniti dal Consiglio superiore della magistratura, precisa Napolitano, è “un istituto che ho nel corso degli anni più volte difeso da arbitrarie contestazioni, raccomandando per altro che i pareri sui disegni di legge che il Csm intende fare oggetto delle proprie valutazioni vengano espressi in termini e in tempi rispettosi della sovranità del Parlamento, non interferendo nella fase culminante del libero confronto parlamentare”.
“Non posso tacere il mio forte disagio e rammarico – scrive Napolitano – per l’avvenuta pubblicazione su un importante quotidiano del testo di una bozza di parere, relativa alla legge sulla corruzione ancora in via di definizione nei due rami del Parlamento che la competente Commissione del Csm non aveva esaminato e tanto meno approvato per poi sottoporla al plenum del Consiglio”. Quanto accaduto, sottolinea Napolitano, si presta a “dannose strumentalizzazioni e speculazioni” che “non giovano di certo al consolidamento di un importante istituto, quello dei pareri, che il Csm ha per legge la facoltà di formulare”.
Il capo dello Stato cita poi, “per ricordare un infelice precedente e segnalare la continuità delle mie preoccupazioni in proposito”, una precedente lettera “da me indirizzata all’allora vicepresidente del Csm il 1 luglio del 2008 per deplorare la violazione, in fase istruttoria, di quella regola di riservatezza che andrebbe rigorosamente osservata da parte di tutti i componenti del Csm e delle sue Commissioni nel corso della preparazione e discussione di atti impegnativi e di particolare delicatezza”.
Una lettera che non ha bisogno di commenti, ha spiegato Vietti ai consiglieri del Csm: “Credo che parole così chiare e nette non meritino chiose. Al Consiglio non resta che farne tesoro”.
L’intervento del Quirinale trova il giudizio positivo anche del vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello: “Come parlamentari non possiamo che essere grati al presidente Napolitano per il suo richiamo al Csm affinché nell’esercitare la sua funzione consultiva, sui cui termini e modalità si è molto dibattuto, sia rispettoso della sovranità delle Camere”. Quagliariello sottolinea come “sono proprio i reiterati abusi ad aver attirato nel tempo sull’utilizzo dell’istituto dei pareri forti critiche tanto in sede parlamentare quanto in ambito dottrinario”. “Confidiamo che d’ora in avanti l’organo di autogoverno della magistratura tenga conto del monito del Capo dello Stato, nonché suo presidente, e che nella stessa ottica di leale collaborazione istituzionale – conclude Quagliariello – oltre a non esondare dalle proprie prerogative si astenga dall’alimentare strumentalizzazioni mediatiche ad esempio con il deposito in edicola di pareri fantasma non ancora discussi neanche in commissione”.
Il parere, arrivato poi in serata, ha evidenziato due rilievi. Uno tecnico sul tema della prescrizione e l’esito “esiziale su numerosi procedimenti in corso” della nuova fattispecie della concussione per induzione (tra l’altro, con una formulazione più severa rispetto al parere circolato); e uno formale, sull’intervento “estemporaneo” sui magistrati fuori ruolo. Oltre alla richiesta di intervenire sul voto di scambio politico mafioso.
I testo redatto dalla Sesta Commissione e approvato dal Plenum con i voti contrari dei laici del centro-destra e della Lega. Un parere sofferto, arrivato per alcuni in ritardo. Nel complesso viene “salutato con estremo favore il tentativo”, per la prima volta “in maniera organica”, di operare “un intervento di irrobustimento delle garanzie procedimentali e dei presidi di controllo e repressione preventivi”.
Tuttavia, ritiene il Csm, la prescrizione così come disciplinata dalla ex Cirielli, rischia di rendere “vana” ogni iniziativa legislativa, in particolare in riferimento alla previsione della fattispecie specifica di concussione per induzione, che appare “incoerente con le intenzioni che animano” la norma. Questo è direttamente collegato allo spacchettamento del reato di concussione, dal momento che si distingue quella per costrizione da quella per induzione.
Per quest’ultima fattispecie si prevede una sanzione “sensibilmente inferiore a quella fino ad oggi applicata” e questo “rischia di comportare effetti esiziali – si legge in uno degli emendamenti al parere approvati, presentati dai togati di Magistratura indipendente Pepe, Rancanelli e Virga – su numerosi procedimenti in corso”; per tale motivo “si reputa necessario un innalzamento delle pene previste per questa fattispecie”. Inoltre pure ritenendo la nuova fattispecie di traffico di influenze “un utile arricchimento dell’armamentario dello Stato”, la limitazione della sanzione massima a tre anni di reclusione, oltre a incidere sul termine di prescrizione, preclude l’utilizzo di strumenti di “fondamentale utilità” come le intercettazioni, e la custodia cautelare.
Sul fronte, per così dire, interno, in quanto l’intervento riguarda l’attività dei magistrati, con il limite temporale per i fuori ruolo, si segnala come “disarmoniche appaiano iniziative legislative che inseriscono la materia in maniera del tutto estemporanea in un contesto completamente estraneo”. Infine il Consiglio rileva come un “intervento ambizioso” avrebbe potuto investire anche il “reato di falso in bilancio“, funzionalmente connesso ai reati contro la pubblica amministrazione; segnala “l’opportunità di una norma che punisca il cosiddetto autoriciclaggio”, una condotta che “costituisce uno dei principali canali di occultamento dei proventi delittuosi, in particolare del crimine organizzato, dei reati economici e di corruzione”. E, modifica dell’ultima ora, il Consiglio interviene anche sul voto di scambio, materia sulla quale c’è già una delega del governo, e suggerisce di prevedere il reato non solo per i casi di erogazione di denaro, ma anche in caso di altra utilità.
Politica
Corruzione, Napolitano contro il Csm: “I pareri rispettino il Parlamento”
Il presidente della Repubblica definisce "lesiva del prestigio" del Consiglio superiore della magistratura la fuga di notizie sulla bozza del parere sulla legge anticorruzione. Il documento ha evidenziato due rilievi. Uno tecnico sul tema della prescrizione e l’esito "esiziale su numerosi procedimenti in corso" della nuova fattispecie della concussione per induzione (tra l’altro, con una formulazione più severa rispetto al parere circolato); e uno formale, sull'intervento "estemporaneo" sui magistrati fuori ruolo
Le fughe di notizie sul parere del Consiglio superiore della magistratura relativo alla legge anticorruzione sono “lesive del prestigio del Csm”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una lettera indirizzata al vicepresidente del Csm, Michele Vietti, datata 22 ottobre e resa nota nel corso del plenum di questo pomeriggio dallo stesso Vietti. Il riferimento è alle notizie di stampa, in particolare a quelle pubblicate da Repubblica, sulla bozza del parere del Csm riguardo alla legge anticorruzione all’esame del Parlamento.
Quello dei pareri forniti dal Consiglio superiore della magistratura, precisa Napolitano, è “un istituto che ho nel corso degli anni più volte difeso da arbitrarie contestazioni, raccomandando per altro che i pareri sui disegni di legge che il Csm intende fare oggetto delle proprie valutazioni vengano espressi in termini e in tempi rispettosi della sovranità del Parlamento, non interferendo nella fase culminante del libero confronto parlamentare”.
“Non posso tacere il mio forte disagio e rammarico – scrive Napolitano – per l’avvenuta pubblicazione su un importante quotidiano del testo di una bozza di parere, relativa alla legge sulla corruzione ancora in via di definizione nei due rami del Parlamento che la competente Commissione del Csm non aveva esaminato e tanto meno approvato per poi sottoporla al plenum del Consiglio”. Quanto accaduto, sottolinea Napolitano, si presta a “dannose strumentalizzazioni e speculazioni” che “non giovano di certo al consolidamento di un importante istituto, quello dei pareri, che il Csm ha per legge la facoltà di formulare”.
Il capo dello Stato cita poi, “per ricordare un infelice precedente e segnalare la continuità delle mie preoccupazioni in proposito”, una precedente lettera “da me indirizzata all’allora vicepresidente del Csm il 1 luglio del 2008 per deplorare la violazione, in fase istruttoria, di quella regola di riservatezza che andrebbe rigorosamente osservata da parte di tutti i componenti del Csm e delle sue Commissioni nel corso della preparazione e discussione di atti impegnativi e di particolare delicatezza”.
Una lettera che non ha bisogno di commenti, ha spiegato Vietti ai consiglieri del Csm: “Credo che parole così chiare e nette non meritino chiose. Al Consiglio non resta che farne tesoro”.
L’intervento del Quirinale trova il giudizio positivo anche del vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello: “Come parlamentari non possiamo che essere grati al presidente Napolitano per il suo richiamo al Csm affinché nell’esercitare la sua funzione consultiva, sui cui termini e modalità si è molto dibattuto, sia rispettoso della sovranità delle Camere”. Quagliariello sottolinea come “sono proprio i reiterati abusi ad aver attirato nel tempo sull’utilizzo dell’istituto dei pareri forti critiche tanto in sede parlamentare quanto in ambito dottrinario”. “Confidiamo che d’ora in avanti l’organo di autogoverno della magistratura tenga conto del monito del Capo dello Stato, nonché suo presidente, e che nella stessa ottica di leale collaborazione istituzionale – conclude Quagliariello – oltre a non esondare dalle proprie prerogative si astenga dall’alimentare strumentalizzazioni mediatiche ad esempio con il deposito in edicola di pareri fantasma non ancora discussi neanche in commissione”.
Il parere, arrivato poi in serata, ha evidenziato due rilievi. Uno tecnico sul tema della prescrizione e l’esito “esiziale su numerosi procedimenti in corso” della nuova fattispecie della concussione per induzione (tra l’altro, con una formulazione più severa rispetto al parere circolato); e uno formale, sull’intervento “estemporaneo” sui magistrati fuori ruolo. Oltre alla richiesta di intervenire sul voto di scambio politico mafioso.
I testo redatto dalla Sesta Commissione e approvato dal Plenum con i voti contrari dei laici del centro-destra e della Lega. Un parere sofferto, arrivato per alcuni in ritardo. Nel complesso viene “salutato con estremo favore il tentativo”, per la prima volta “in maniera organica”, di operare “un intervento di irrobustimento delle garanzie procedimentali e dei presidi di controllo e repressione preventivi”.
Tuttavia, ritiene il Csm, la prescrizione così come disciplinata dalla ex Cirielli, rischia di rendere “vana” ogni iniziativa legislativa, in particolare in riferimento alla previsione della fattispecie specifica di concussione per induzione, che appare “incoerente con le intenzioni che animano” la norma. Questo è direttamente collegato allo spacchettamento del reato di concussione, dal momento che si distingue quella per costrizione da quella per induzione.
Per quest’ultima fattispecie si prevede una sanzione “sensibilmente inferiore a quella fino ad oggi applicata” e questo “rischia di comportare effetti esiziali – si legge in uno degli emendamenti al parere approvati, presentati dai togati di Magistratura indipendente Pepe, Rancanelli e Virga – su numerosi procedimenti in corso”; per tale motivo “si reputa necessario un innalzamento delle pene previste per questa fattispecie”. Inoltre pure ritenendo la nuova fattispecie di traffico di influenze “un utile arricchimento dell’armamentario dello Stato”, la limitazione della sanzione massima a tre anni di reclusione, oltre a incidere sul termine di prescrizione, preclude l’utilizzo di strumenti di “fondamentale utilità” come le intercettazioni, e la custodia cautelare.
Sul fronte, per così dire, interno, in quanto l’intervento riguarda l’attività dei magistrati, con il limite temporale per i fuori ruolo, si segnala come “disarmoniche appaiano iniziative legislative che inseriscono la materia in maniera del tutto estemporanea in un contesto completamente estraneo”. Infine il Consiglio rileva come un “intervento ambizioso” avrebbe potuto investire anche il “reato di falso in bilancio“, funzionalmente connesso ai reati contro la pubblica amministrazione; segnala “l’opportunità di una norma che punisca il cosiddetto autoriciclaggio”, una condotta che “costituisce uno dei principali canali di occultamento dei proventi delittuosi, in particolare del crimine organizzato, dei reati economici e di corruzione”. E, modifica dell’ultima ora, il Consiglio interviene anche sul voto di scambio, materia sulla quale c’è già una delega del governo, e suggerisce di prevedere il reato non solo per i casi di erogazione di denaro, ma anche in caso di altra utilità.
Articolo Precedente
Quel diavoletto di Scajola
Articolo Successivo
Finmeccanica, il governo tace. Eppure l’azienda è un intreccio di interessi politici
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Da telefonata Trump-Putin primo passo per la pace: stop attacchi alle linee energetiche. Zelensky accetta, ma mette in guardia: “Mosca vuole solo indebolirci”
Politica
Meloni sminuisce il piano di riarmo Ue: ‘Un annuncio roboante rispetto a realtà’. E attacca: ‘Chi parla di tagli al welfare inganna i cittadini’
Zonaeuro
Von der Leyen spinge l’Ue verso lo scontro con la Russia: “Se vuole evitarlo, si prepari alla guerra”
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/afp) - Il governo israeliano ha approvato nella notte il ritorno di Itamar Ben Gvir alla carica di ministro della Sicurezza nazionale. Lo ha indicato in un comunicato stampa l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
"Il governo ha approvato all'unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di rinominare il deputato Itamar Ben Gvir ministro della Sicurezza nazionale", si legge nel testo. Ben Gvir si è dimesso dal suo incarico il 19 gennaio, in disaccordo con la decisione di tregua con Hamas che ha definito “scandalosa”.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Almeno 10 attacchi americani hanno colpito alcune zone dello Yemen, tra cui la provincia di Saada e Hodeidah. Lo hanno riferito i media Houthi dello Yemen. Gli Stati Uniti hanno lanciato un'ondata di attacchi nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, alleati dell'Iran, che la scorsa settimana hanno dichiarato di voler riprendere gli attacchi alle navi mercantili del Mar Rosso per sostenere i palestinesi a Gaza.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno condotto una "operazione militare di alta qualità" contro la USS Harry S Truman. Lo ha reso noto un portavoce dell'organizzazione terroristica, secondo cui l'operazione, la quarta in 72 ore, prevedeva anche un attacco a "diverse navi da guerra nemiche" e ha sventato "un attacco aereo che si stava preparando contro il nostro Paese".
Washington, 19 mar. (Adnkronos) - Il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz torneranno in Arabia Saudita per colloqui su un cessate il fuoco nella guerra tra Russia e Ucraina. Lo ha dichiarato a Fox News l'inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff. Parlando poche ore dopo la lunga telefonata fra il presidente americano Donald Trump con il presidente russo Vladimir Putin, Witkoff ha affermato che i colloqui su un accordo di cessate il fuoco "inizieranno domenica a Gedda".
Riferendosi a un cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche e sugli obiettivi nel Mar Nero, Witkoff afferma: "Penso che entrambi siano ora concordati con i russi. Sono fiducioso che gli ucraini saranno d'accordo".
Ankara, 19 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riportato dai media, la polizia turca ha arrestato il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, uno dei principali avversari politici del presidente Recep Tayyip Erdogan, nell'ambito di un'indagine su presunti legami con corruzione e terrorismo. L'agenzia statale Anadolu Agency afferma che i procuratori hanno emesso mandati di cattura per circa altre 100 persone. Le autorità hanno chiuso diverse strade intorno a Istanbul e vietato le manifestazioni in città per quattro giorni, in un apparente tentativo di prevenire le proteste dopo l'arresto.
La Turchia sta inoltre limitando l'accesso a numerose piattaforme di social media, tra cui X, YouTube, Instagram e TikTok, ha affermato l'osservatorio Internet Netblocks. L'arresto è avvenuto dopo una perquisizione della casa di Ekrem Imamoglu, un giorno dopo che un'università aveva invalidato il suo diploma di laurea, squalificando di fatto la popolare figura dell'opposizione dalla corsa alla presidenza. Avere una laurea è un requisito per candidarsi alle elezioni secondo la legge turca.
Il partito del sindaco, il principale partito di opposizione Republican People's Party, terrà le primarie domenica, dove Imamoglu dovrebbe essere scelto come candidato per le future elezioni presidenziali. Le prossime elezioni presidenziali in Turchia sono previste per il 2028, ma sono probabili elezioni anticipate. "Stiamo affrontando una grande tirannia, ma voglio che sappiate che non mi scoraggerò", afferma Imamoglu in un messaggio video pubblicato sui social media. Accusa il governo di "usurpare la volontà" del popolo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Sì al rafforzamento della difesa, ma senza toccare i fondi di coesione; no all'invio di truppe italiane in Ucraina, tema che "non è mai stato all'ordine del giorno", come pure l'esercito comune europeo; Europa e Usa devono restare uniti, perché è "inimmaginabile" costruire delle "efficaci garanzie di sicurezza" dividendo le due sponde dell'Atlantico; e sui dazi, bisogna evitare "rappresaglie'' e trovare "soluzioni di buonsenso" provando a scongiurare una guerra commerciale con Donald Trump. Davanti alla platea di Palazzo Madama, la premier Giorgia Meloni ha tracciato ieri la linea che il governo italiano porterà al tavolo del Consiglio europeo di Bruxelles del 20 e 21 marzo, dove si parlerà di Ucraina e del maxi-piano di riarmo targato Ursula von der Leyen. Una posizione, quella dell'esecutivo, sintetizzata nella risoluzione in 12 punti della maggioranza, frutto di un paziente lavoro di mediazione che ha visto protagonista il ministro degli Affari Ue Tommaso Foti, oltre ai capigruppo del centrodestra.
Alla sinistra della premier ha preso posto il ministro degli Esteri Antonio Tajani; alla destra, quello dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Assente il vicepremier leghista Matteo Salvini, all'estero per impegni istituzionali. Ma il ministro delle Infrastrutture ha tenuto in mattinata ad augurare 'in bocca al lupo' a Meloni in una telefonata che i rispettivi staff definiscono "cordiale e amichevole". I due, si leggeva in una nota, hanno scherzato "sugli ennesimi retroscena che raccontano di presunti litigi" nel governo: la Lega è "il collante della maggioranza", ribadiva Salvini a Meloni durante il colloquio.
Meloni ha preso la parola in Aula sottolineando l'importanza dell'attuale momento storico, "decisivo per il destino dell'Italia, dell'Europa e dell'Occidente". E' partita dai temi economici ed energetici, il capo del governo: competitività (l'Europa non deve rassegnarsi "al ruolo di gregario"); decarbonizzazione "sostenibile per le nostre imprese e per i nostri cittadini"; automotive, settore "strategico" che "non può essere abbandonato al proprio destino"; semplificazione, perché - ha messo in guardia Meloni - "se l'Europa pensa di sopravvivere a questa fase continuando a pretendere di iper regolamentare tutto, non sopravviverà"; sicurezza ed interconnessioni energetiche, nell'ottica del Piano Mattei caro all'Italia; completamento dell'Unione dei mercati dei capitali per stimolare gli investimenti privati.
Non è formalmente nell'agenda del Consiglio europeo, ma il tema dei dazi americani aleggia sul prossimo summit Ue e anche sull'Aula di Palazzo Madama. Meloni non è sfuggita alla questione, vista la sua delicatezza per una Nazione esportatrice come l'Italia: il quadro "è complesso", ha ammesso la premier, ma bisogna lavorare "con concretezza e pragmatismo" per trovare un'intesa con gli Usa di Trump, evitando "rappresaglie" e scongiurando, così, una "guerra commerciale" che secondo Meloni "non avvantaggerebbe nessuno, né gli Stati Uniti né l'Europa".
Migranti e Medio Oriente sono altri due argomenti affrontati da Meloni nel suo discorso: l'Italia, ha detto la leader di Fdi, segue "con grande attenzione il ricorso pregiudiziale innanzi alla Corte di Giustizia, relativo ai trattenimenti in Albania" e auspica "che la Corte scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio". Meloni poi non ha nascosto la sua "grande preoccupazione" per la ripresa dei combattimenti a Gaza, così come per la situazione in Siria.
A proposito del conflitto russo-ucraino, Meloni ha ricordato il "massimo sostegno" che il governo sin dall'inizio della guerra ha garantito a Kiev: una scelta di campo "rimasta immutata", ha rivendicato, "non soltanto per Fratelli d'Italia, ma per l'intera maggioranza di centrodestra". Meloni ha salutato con favore la nuova fase di negoziati, dichiarando il suo sostegno per "gli sforzi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump".
E' l'unità tra Ue e Usa, il concetto che l'inquilina di Palazzo Chigi si è sforzata di rimarcare: "Non è immaginabile costruire garanzie di sicurezza efficaci e durature dividendo l'Europa e gli Stati Uniti". E' giusto, ha osservato Meloni, "che l'Europa si attrezzi per fare la propria parte, ma è nella migliore delle ipotesi ingenuo, nella peggiore folle, pensare che oggi possa fare da sola, senza la Nato" e chi prova a scavare "un solco tra le due sponde dell'Atlantico, non fa che indebolire l'intero Occidente, a beneficio di ben altri attori". La presidente di Fratelli d'Italia ha poi ribadito quanto già dichiarato in diversi consessi, nelle ultime settimane: l'invio di truppe italiane in Ucraina "non è mai stato all'ordine del giorno, così come riteniamo che l'invio di truppe europee - proposto in prima battuta da Regno Unito e Francia - sia un'opzione molto complessa, rischiosa e poco efficace".
Altro grande tema in discussione è stato il potenziamento della difesa del Vecchio Continente. Meloni è tornata a bocciare il nome del piano 'ReArm Europe', definendolo "fuorviante per i cittadini". Ma la questione posta da Meloni non è soltanto semantica. L'annuncio dello stanziamento di 800 miliardi per la difesa da parte della Commissione Ue è "roboante" rispetto alla realtà, ha sottolineato Meloni, perché quelle non sono "risorse che vengono tolte da altri capitoli di spesa né risorse aggiuntive europee". A questo proposito, la premier ha ricordato il fermo 'no' del governo all'ipotesi di spostare i fondi di coesione destinati alle aree svantaggiate del Sud sul settore difesa.
I conti pubblici vanno preservati, nonostante il loro stato di salute sia "molto buono" e una manovra correttiva non sia "nei radar" del governo. Per questo, ha spiegato, l'Italia "valuterà con grande attenzione l'opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal piano" che prevedono anche il ricorso a deficit aggiuntivo.
La strada indicata dal governo italiano va nella direzione di un meccanismo di garanzie pubbliche europee sul modello 'InvestEu' "per mobilitare più efficacemente i capitali privati e rilanciare gli investimenti nel settore della difesa".
Due i passaggi più applauditi del discorso di Meloni: il riferimento a Papa Francesco, al quale la premier ha augurato una pronta guarigione, e la solidarietà nei confronti del Capo dello Stato Sergio Mattarella, più volte attaccato dal Cremlino. La citazione di Pericle ha chiuso l'intervento della presidente del Consiglio: "La felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio".
Nonostante le fibrillazioni che hanno attraversato il centrodestra negli ultimi giorni, le comunicazioni di Meloni non hanno deluso le aspettative della Lega. Il Carroccio - sotto i riflettori per il suo voto contrario al piano von der Leyen a Strasburgo - ha espresso il suo apprezzamento per un discorso che "va nella giusta direzione, fortemente auspicata da Salvini", ossia: "Niente truppe italiane in Ucraina e nessuna ipotesi di esercito europeo, nessun taglio ai fondi per lo sviluppo e nessun accenno a un debito comune europeo, massimo sostegno all'impegno di Donald Trump per la pace e investimenti per la sicurezza in Italia". La risoluzione di maggioranza alla fine è passata con 109 sì, 69 contrari e 4 astenuti. Oggi il bis alla Camera dei deputati. (di Antonio Atte)
Gaza, 19 mar. (Adnkronos) - Fonti di Gaza riferiscono che sono in corso attacchi aerei in diverse zone della Striscia, mentre i bombardamenti notturni sembrano proseguire a ritmo serrato. La difesa civile dell'enclave afferma che 13 persone sono state uccise negli attacchi durante la notte.
Sono stati segnalati attacchi da parte di aerei israeliani nei pressi di Khan Younis, nel sud di Gaza, nonché in diverse aree a sud di Gaza City, vicino all'estremità settentrionale della Striscia.
Quds news, un'emittente di Gaza legata ad Hamas, afferma che il bilancio delle vittime nella rinnovata offensiva israeliana è salito a 429. Le autorità sanitarie controllate da Hamas avevano precedentemente stimato il bilancio delle vittime a 408.