Dal 28 ottobre 2012 e fino al 6 gennaio 2013 la "narrazione visuale" dell'artista sudafricana. In esclusiva per l'Italia l'opera video a due canali di The Remains of the Father – Fragments of a Trilogy, prima parte di una riflessione sulla la storia coloniale in Eritrea durante il regime fascista.
Inizia il 28 ottobre al MAMbo di Bologna la prima personale in Italia di Bridget Baker dal titoloThe Remains of the Father – Fragments of a Trilogy (Transhumance). Una mostra a cura di Elisa Del Prete che sarà visibile negli spazi espositivi del museo bolognese di via Don Minzoni fino al 6 gennaio 2013.
Fortemente influenzata dalla sua vicenda biografica di sudafricana bianca cresciuta durante e dopo l’Apartheid, Bridget Baker (East London, 1971) indirizza la propria ricerca verso l’esplorazione delle sottili dinamiche di potere e dominazione tra i popoli, inserendosi all’interno di quelle esperienze, sempre più numerose nella produzione artistica attuale, che si interrogano sulla legittimità dell’eredità storica e delle sue fonti ufficiali per metterne in discussione i codici di interpretazione.
Nell’ambito del progetto espositivo allestito negli spazi della Collezione Permanente del MAMbo, viene presentata in anteprima assoluta l’omonima opera video a due canali The Remains of the Father – Fragments of a Trilogy (Transhumance) (2012, 24′), che rappresenta la prima parte di una trilogia in cui l’artista intraprende un percorso di riflessione su un tema ancora scarsamente indagato dalla storiografia italiana quale la storia coloniale in Eritrea durante il regime fascista.
L’opera è l’esito di un programma di residenza svolto da Bridget Baker a Bologna nel corso del 2012 su invito di Nosadella.due – Independent Residency for Public Art, durante il quale l’artista ha sviluppato un’indagine basata sulla esplorazione di archivi e biblioteche in Italia, e sull’incontro con numerosi interlocutori, tra i quali storici, esperti di cinema, psicologi, sociologi, architetti e esponenti di diverse comunità eritree italiane.
La straordinaria ricchezza delle fonti raccolte ha ispirato all’artista l’idea di una narrazione visuale, in cui elementi fiction si mescolano a tracce di una storia reale dimenticata. Lasciando il pubblico nella incertezza di un punto di vista che si pone al limite tra realtà e finzione, documento e interpretazione, il lavoro intende infatti interrogare lo sguardo dello spettatore sul ruolo dell’immaginazione nella percezione dei fatti.
La vernice aperta al pubblico ha luogo sabato 27 ottobre alle ore 17.00, con ingresso gratuito alla Collezione Permanente dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Domenica 28 ottobre alle ore 18.00, presso la Sala Conferenze del MAMbo, è inoltre previsto un incontro con Bridget Baker durante il quale verranno presentati altri lavori video inediti in Italia, che illustrano la complessità del lavoro dell’artista al confine tra retaggio collettivo e immaginari privati. L’ingresso è libero.
La mostra rientra nella sezione Arti Visive della decima edizione di Gender Bender Festival (Bologna, 27 ottobre 3 novembre 2012).