Lo conferma Dea Melotti, una delle eredi del patrimonio del cantautore bolognese, a margine della presentazione sull'apertura al pubblico della casa di via D'Azeglio 15, tra il 30 novembre e il 2 dicembre. "I nostri rapporti con Alemanno sono buoni, ma non stretti. Deciderà lui quando vorrà andare via da lì"
Ormai è ufficiale e la conferma arriva per bocca di Dea Melotti, una delle eredi di Lucio Dalla. Il grande concerto-tributo per l’artista, scomparso il 1 marzo scorso, si farà tra il 1 e il 4 marzo 2013 e si terrà in Piazza Maggiore a Bologna, la Piazza Grande cantata dall’artista, a due passi dalla sua casa di via d’Azeglio. Ancora non si sanno ancora i nomi degli artisti e nemmeno una data precisa, anche perché potrebbe essere più di una. “Saranno quattro giorni di musica”, ha promesso la cugina del cantante.
Del tributo si era parlato fino dalle prime ore successive alla scomparsa del cantautore bolognese, ma poi il tema era sparito dietro alle polemiche relative all’eredità di Dalla. Ora però che il lascito dell’autore di Caruso è andato definitivamente in mano ai cinque cugini dell’artista (che non fece testamento), i nuovi eredi muovono i primi passi per quella che, dicono loro, sarà la Fondazione che Dalla voleva. Il primissimo passo, di cui oggi c’è stata la presentazione, sarà l’apertura della casa di Lucio Dalla al pubblico tramite il Fai, il Fondo per l’ambiente italiano, di cui il cantane era socio. I biglietti saranno in vendita da lunedì 29 ottobre: si pagherà 10 euro a testa per una visita a gruppi da 25. L’appartamento sarà aperto dalle 12 alle 19 di venerdì 30 novembre e dalle 9 alle 19 nei giorni di sabato 1 e domenica 2 dicembre. I fondi saranno devoluti alla ricostruzione del municipio del paese terremotato di Finale Emilia.
Della casa in via D’Azeglio si potranno visitare una decina di stanze al primo piano, in cui sono tenute le opere d’arte di cui amava circondarsi l’artista, ma anche gli oggetti più personali, come le sedie dove riposava o quelli del lavoro, come i pianoforti. L’abitazione di Dalla sarà allestita da Silvia Evangelisti, critica e storica dell’arte e amica personale dell’artista, mentre a fare da guide ci saranno gli studenti dell’Accademia di Belle arti di Bologna.
Gli eredi, con portavoce Dea Melotti, che hanno ereditato una fortuna milionaria, hanno oggi parlato dei progetti per la possibile Fondazione intitolata al loro cugino, che tanto in vita l’avrebbe voluta. “Promuoveremo iniziative anche alle Isole Tremiti, dove lui è adorato, poi per Natale abbiamo un progetto legato ai presepi, una delle grandi passioni di Lucio”, ha spiegato Dea Melotti.
Poi c’è la questione della Fondazione: “Piano. Dobbiamo imparare come si fa, prima di istituirla. Pensate a quella dedicata a Giorgio Gaber, ci sono voluti tre anni per farla”. Di una cosa però si dice certa: ci saranno solo familiari tra i rappresentanti ufficiali, nessun amico. Saranno esclusi quindi tutti i collaboratori, compreso Marco Alemanno, l’ultimo compagno di Lucio Dalla.
Oggi Alemanno non era presente alla presentazione dell’iniziativa del Fai. E l’assenza s notava. C’erano diversi amici, tra cui Samuele Bersani e Tobia Righi. “Marco sta lavorando in Puglia, perciò non è presente oggi”. Eppure a inizio giugno, quando ancora il destino del’eredità era in mano al curatore fallimentare, il giovane artista non ebbe parole tenere nei confronti dei cugini di Lucio: “I parenti fanno finta che io non esista, negano l’evidenza, da due mesi non ho più contatti diretti. Sono prigioniero nella mia casa, perché io la chiamo casa mia”.
Dea Melotti sminuisce. “I nostri rapporti sono buoni, non stretti. Non ci siamo frequentati dopo la morte perché non ci eravamo frequentati prima. Sarebbe stato penoso farlo dopo la morte, non era reale. Marco si è anche scusato con noi per quegli articoli. Ci ha detto che le sue parole sono state travisate e noi gli crediamo”.
Poi Dea Melotti precisa “Marco Alemanno abita ancora in via D’Azeglio (in un suo appartamento che non sarà aperto al pubblico, ndr). Deciderà lui quando andare via.