"Ho detto e ripetuto mille volte che una personalità come Monti non può tornare alla Bocconi. La Bocconi dovrà farne a meno”, ha affermato il segretario del Pd, dopo un incontro a Parigi con Hollande, sottolineando che “per il resto decide la politica. Bisogna dare coerenza a un progetto politico”
Il Quirinale chiede di tenere in considerazione la sua esperienza, il candidato alle primarie del Pd Matteo Renzi lo pensa capo dello Stato, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini vedrebbero di buon occhio il prolungarsi della permanenza a Palazzo Chigi. Mario Monti è da settimane nel “mirino” di chi vorrebbe che non si ritirasse a vita accademica dopo l’esperienza di governo come primo ministro. E lo fa anche Pierluigi Bersani che però sottolinea che le possibilità di andare ad un governo Monti-bis dopo il 2013 “sono pari a zero se ciò significa andare avanti con maggioranze spurie”. Il segretario del Pd al termine di un incontro all’Eliseo con il presidente francese Francois Hollande spiega: “Ho detto e ripetuto mille volte che una personalità come Monti non può tornare alla Bocconi. La Bocconi dovrà farne a meno”, ha affermato ancora Bersani, sottolineando che “per il resto decide la politica. Bisogna dare coerenza a un progetto politico”. Insomma Bersani non vuole il professore fuori dal governo del paese, ma sottolinea che non si può rinunciare alle elezioni.
Il presidente del Consiglio, con un occhio ai mercati, solo ieri negava di essere “indispensabile” e rassicurava le cancellerie europee sul fatto che l’Italia, a prescindere da chi uscirà vincente dalle urne, proseguirà sulla strada del rigore e delle riforme. Rispondendo a un giornalista straniero, che durante la conferenza stampa congiunta con il cancelliere federale austriaco gli chiedeva se non intendava restare a palazzo Chigi per evitare che il percorso di riforme si interrompa, Monti ha ribadito le parole di due giorni fa del capo dello Stato, Giorgio Napolitano: “Le elezioni ci sono in tutti i paesi, Austria, Italia, Germania”, ma prima la premessa di non “comprendere” le ragioni per cui “le elezioni italiane del 2013 debbano essere circondate da aspettative o timori particolari”. L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Ue e in tutti questi anni, nonostante sia andata molte volte alle urne, non ha mai creato “particolari problemi”. Anche perché “sarà un governo che, come gli altri in Europa, dovrà muoversi all’interno delle regole e delle politiche” decise in Europa. Poi, desideroso di mantenere il basso profilo sul suo futuro, aggiungeva: “Ringrazio per l’attenzione, ma… Please relax”.
Una presa di distanza da eventuali ‘bis’ a palazzo Chigi che il professore ha continuato a ribadire, sempre nella giornata di ieri, citando Tommaso Moro: segno di moderazione “è essere attenti alle esigenze degli altri, senza sentirsi indispensabili”. Massima che estende così: “Non bisogna nemmeno che gli altri si facciano la strana idea che una persona sia indispensabile”. Uno smarcamento che appare tattico e che sembra più teso a liberarsi da quello che privatamente ha più volte definito “l’abbraccio mortale” di chi punta apertamente ad un Monti-bis.