Nel fine settimana un raduno di estrema destra ricorda la presa del potere di Benito Mussolini. Conferenze su “squadrismo rivoluzionario” e “barricate dannunziane”. Ospite anche l’ex Terza Posizione, Gabriele Adinolfi. Allarme di Pd. Fds, Anpi e Cgil
28 ottobre 1922, il partito fascista marciava su Roma. A novant’anni dall’ingresso nella capitale di migliaia di camicie nere, dopo il quale Benito Mussolini ottenne da Vittorio Emanuele III il mandato per formare il governo, a Perugia, sabato e domenica prossimi, un convegno celebrerà ‘l’impresa’ che inaugurò il Ventennio. “Un evento di carattere storico e culturale, senza finalità politiche”, precisa sul sito della manifestazione, intitolata “Marciare su Roma MCMXXII – MMXII”, il comitato promotore. La location sarà il prestigioso hotel Brufani di Perugia, lo stesso scelto dal quadriumvirato (Grandi, De Vecchi, Balbo e De Bono) come sede del quartier generale da dove dirigere la rivolta.
Proprio negli ultimi due giorni dell’Eurochocolate, il festival del cioccolato, il capoluogo umbro sarà meta di centinaia di neofascisti, provenienti da tutta Italia. All’incontro hanno già aderito, tra gli altri, l’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, l’Ordine dell’Aquila Romana, l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della Rsi, l’Associazione X Flottiglia Mas-RSI. L’apertura del convegno – al quale interverranno anche l’ex Terza Posizione, Gabriele Adinolfi, Adriano Tilgher, segretario regionale de La Destra in Toscana e alcuni storici revisionisti – verrà preceduta, si legge nel programma, “dall’omaggio ai caduti della rivoluzione fascista”, e includerà una“escursione guidata sulle tombe degli squadristi perugini”. Alle 13 pranzo libero. Nel pomeriggio spazio alle conferenze su “squadrismo rivoluzionario” e “barricate dannunziane”, ad esempio. La sera cena in agriturismo. Poi gli “studi” riprenderanno la mattina seguente.
Nei giorni scorsi alcuni consiglieri comunali di Pd e Fds hanno lanciato l’allarme per l’adunata di neofascisti, dopo avere visto le locandine affisse in città sulla due giorni “nostalgica”. Da qui un susseguirsi di prese di posizione e condanne, contro l’iniziativa e quegli stessi manifesti – sui quali campeggia l’immagine di Mussolini –, ritenuti un segno di apologia del fascismo. A pensarla così anche Anpi e Cgil Umbria, che hanno indetto per sabato 27 ottobre un presidio antifascista per “condannare e isolare ogni manifestazione che commemori ed esalti la marcia su Roma, che fu foriera di una catastrofe morale, culturale ed economica dalla quale gli italiani si rigenerarono solo con la gloriosa Resistenza e la Costituzione”. Parteciperà anche il Pd dell’Umbria, come ha annunciato il segretario regionale, Lamberto Bottini, che ha definito l’evento “una provocazione di cattivo gusto”. “L’Umbria che ci piace celebrare – ricorda la presidente della Regione, Catiuscia Marini – è quella degli intellettuali antifascisti; dei 40 martiri di Gubbio; dei contadini e degli operai che diedero un contributo alla resistenza civile, alle forze anglo-americane ed alle formazioni partigiane; l’Umbria dei frati del Sacro Convento di Assisi o di Padre Aldo Brunacci che a rischio della loro vita nascosero gli oppositori al nazifascismo e gli ebrei, salvandoli dal folle sterminio di massa; o ancora l’Umbria delle città bombardate e distrutte”.
Più duro invece il commento del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, che parla di iniziativa “grottesca”, ma prima di tutto “politicamente disgustosa”. Il primo cittadino teme inoltre che la manifestazione finisca per creare problemi di ordine pubblico, visto che in quei giorni in città si svolge l’Eurochocolate. Per questo, nella riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, che si terrà in prefettura venerdì, il sindaco potrebbe chiedere l’annullamento dell’evento all’hotel Brufani. A subire questi attacchi però il comitato organizzatore del convegno “Pro 90esimo Anniversario della Marcia su Roma” – costituitosi per l’occasione lo scorso agosto – non ci sta: “Ci dispiace per le polemiche, ma è semplicemente un convegno di studi storici, che non ha niente di politico – spiega a ilfattoquotidiano.it Pietro Cappellari, responsabile culturale del comitato promotore – e non vogliamo essere paragonati a dei delinquenti che assaltano una scuola o ai tifosi che intonano cori nazisti. E’ grave che ci accusino di apologia del fascismo – continua – perché noi siamo rispettosi di tutte le leggi dello Stato. E naturalmente prima di organizzare la manifestazione abbiamo parlato con la questura e con i funzionari della Digos”. Improbabili, infine, secondo il responsabile culturale del convegno sulla Marcia su Roma i disordini temuti dal sindaco: “Non credo che un’estremista o un esaltato vada a sentirsi una lagna di ore di conferenza storica”. Il caso intanto è divenuto di interesse nazionale, dopo che il deputato umbro del Pd, Walter Verini, ha chiesto al ministro dell’Interno “di valutare la situazione e di mettere in atto ogni possibile iniziativa, volta ad evitare alla città di Perugia questa ferita e questa tensione”.
Aggiornato da Redazione Web il 25 ottobre 2012, ore 11