Un anno e sette mesi. È questa la condanna decisa dal tribunale di Ravenna per il motociclista Marco Melandri. Secondo il giudice il pilota 30enne ha preso residenza a Derby, in Inghilterra, solo per pagare meno imposte all’erario italiano. La sua attività principale, infatti, sarebbe rimasta a Ravenna, in Italia.
A poco è valsa la difesa portata avanti dall’avvocato Stefano Vezzadini, che aveva chiesto l’assoluzione, cercando di dimostrare come il motociclista vivesse realmente oltremanica. Per il tribunale la sua è solo una residenza fittizia.
Prima di Melandri, un altro campione del motociclismo italiano, Valentino Rossi, aveva avuto problemi col fisco italiano. Famosa la querelle che, nel 2008, lo costrinse a versare (grazie a un accordo) 35 milioni di euro all’erario. L’anno prima il campione della Moto Gp aveva ricevuto un accertamento dall’ufficio di Pesaro delle Agenzie delle entrate, al quale risultava un imponibile non dichiarato di 60 milioni di euro, per un totale di 25 milioni di euro evasi. Anche Rossi, come Melandri, nel 2000 aveva trasferito la propria residenza in Gran Bretagna, riuscendo così a dichiarare solo i redditi prodotti in Inghilterra.