Un nuovo predellino, un disco rotto ma anche un manifesto del populismo europeo. Sono queste le reazioni dei diversi esponenti politici alla conferenza stampa che questo pomeriggio ha indetto l’ex premier Sivio Berlusconi. Una lettura diversa del discorso effettuato a Villa Gernetto, che tra i vari punti affrontati, ha toccato anche la possibile sfiducia al governo Monti da concordare nei prossimi giorni nel partito.
FINI : “MANIFESTO DI POPULISMO” – Per il presidente della Camera Gianfranco Fini “altro che unione dei moderati nel nome del Partito Popolare Europeo. Le parole di Berlusconi sono il manifesto politico del populismo antieuropeo e autoritario”.
FINOCCHIARO: “E’ UN DISCO ROTTO” Dalla capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiario, il commento al discorso dell’ex presidente del Consiglio è inviato da Twitter: “No tasse, no intercettazioni, demagogia, attacco a magistrati e istituzioni. Sono passati vent’anni. Berlusconi è un disco rotto. Basta!”.
DI PIETRO: “CALI SIPARIO SU TRISTE SPETTACOLO” – Per il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro “l’imputato Berlusconi si rassegni: il Paese non può dimenticare i suoi vent’anni di governo. Anche oggi l’ex presidente del Consiglio ha portato in scena lo stesso patetico copione di sempre fatto di violente esternazioni, attacchi alla magistratura e alla Costituzione e promesse a cui, ormai, non crede più nessuno. E’ ora – ha scritto Di Pietro sulla sua pagina Facebook – che su questo triste spettacolo cali il sipario una volta per tutte”.
CESA: “COSI’ NON INCONTRA I MODERATI” – “Il presidente Berlusconi, dopo avere governato negli ultimi dieci anni con maggioranze anche di cento parlamentari, oggi scopre i problemi dell’Italia e attacca il governo Monti, i vertici istituzionali e i governanti europei. Su queste basi incontrerà ben pochi moderati italiani e ogni appello al Ppe diventa semplicemente insultante”. Così il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.
DAL PDL: “IMPEGNO E’ OBBLIGATO” – Dal Popolo della Libertà è invece un profluvio di consensi, anche da chi come Stefania Prestigiacomo, fino a un mese fa fa minacciava l’uscita dal partito:”Abbiamo ancora un grande leader che ha indicato con straordinaria chiarezza il nostro programma elettorale. Il suo impegno diretto è obbligato da una sentenza politica”. E c’è chi preannuncia una sorpresa nei prossimi giorni. E’ il parlamentare del Pdl Luca D’Alesssandro che ha affermato: “Mi auguro che il governo non intenda porre la fiducia al sedicente disegno di legge anticorruzione che sarà discusso in aula alla Camera da lunedì. Si tratta di disposizioni che rischiano di consegnare nelle mani della magistratocrazia e dei tribunali politici, già spregiudicati e intoccabili, un potere enorme e superiore. In caso contrario – ha annunciato minaccia D’Alessandro – il mio no alla fiducia sarà alto e forte, cosi come auspico quello di altri esponenti del Pdl. Allo stesso tempo ritengo sia importante che il Senato approvi quanto prima la responsabilità civile dei magistrati così come è passata alla Camera”.
CALDEROLI: “BENE SU MONTI, MA E’ NUOVO PREDELLINO” – Dalla Lega Nord, il responsabile e coordinatore delle segreterie Roberto Calderoli ha visto nel discorso dell’ex premier un nuovo predellino: “Pregevole e anche coraggioso l’intervento di oggi di Berlusconi ma intriso di verità e di non verità. Da una parte ha avuto il coraggio di dire come non funziona Palazzo Chigi con la sudditanza verso l’Europa; dall’altra una non coerenza rispetto a quello che è successo e quello che succede: il suo è stato un intervento da segretario di partito con un programma che fa prevedere l’ennesimo predellino e un suo ritorno in campo che contrasta con la sua rinuncia a candidarsi”. Il problema, secondo Calderoli, “non è il Pdl che raggiunga o meno la percentuale per governare”, ma che questo partito “ha fallito nella selezione della sua classe dirigente facendosi portavoce spesso degli interessi di casta o delle lobby con la netta prevalenza degli interessi del mezzogiorno a discapito del nord”. Calderoli, rivolto a Berlusconi, ha aggiunto: “E’ inutile maledire l’aumento delle tasse o dell’Imu o porre il problema di Equitalia quando lui e il suo partito hanno già votato per la reintroduzione dell’Imu, per l’aumento delle tasse e per lo stato di polizia tributaria. Caro Silvio – è infine l’invito di Calderoli – molla da subito Monti, molla le lobby, le caste che sono dai tuoi rappresentate, molla il sud assistenzialista e noi saremo pronti per tornare a dialogare”.