Alcune centinaia di giovani manifestanti della Rete trentina “Welcome”, al grido “sMontiamo l’austerità” hanno accolto il premier con fischi al suo arrivo nella sala del centro congressi di Riva del Garda, lanciando anche alcuni petardi contro l’edificio. All’esterno, nei pressi del centro, un gruppo è stato bloccato e respinto dalla polizia, che è ricorsa all’uso dei lacrimogeni. I manifestanti in un primo momento si sono dispersi nelle vie del centro e successivamente si sono nuovamente concentrati nei giardini Verdi. I manifestanti protestavano per “le politiche di austerità, di privatizzazione dei servizi e di sacrifici imposti dal governo che impoveriscono le stesse famiglie di cui si parla al convegno”. “Nessuna zona rossa nel nostro futuro – hanno urlato – fateci passare. Vogliamo il diritto di protestare e lo conquisteremo metro per metro”. Altri si sono seduti in strada per protesta gridando: “Sui nostri monti solo resistenza”.
Monti ha potuto comunque intervenire all’interno del centro, dove è in corso il festival della Famiglia: “Quasi un anno fa il governo ha dovuto affrontare scelte difficili, senza poterle rinviare”, ha detto, raccontando riunioni del Consiglio dei ministri, “lunghe e sofferte” perché non arrivano “ricette prefabbricate da segreterie di partito” e perché “discutiamo a fondo come rendere minori possibili le sofferenze per le famiglie e mettere nei provvedimenti in misura crescente ingredienti, semi per la crescita”. “Per noi il compito è stato ineludibile – ha aggiunto – nessuno di noi ha chiesto di entrare in quella stanza del Governo, il governo è nato per fronteggiare queste sfide economiche”. “La rete familiare ha tenuto, non si è spezzata – ha aggiunto – è difficile coniugare risanamento del Paese e sostegno alle famiglie”.
“Non so valutare come abbiamo agito – ha detto a margine del festival – ma so che abbiamo ottenuto due risultati politici importanti. Politici e non tecnici. Abbiamo fatto lavorare insieme i nemici, che non erano solo avversari, ma sprecavano le loro energie soltanto per cercare di distruggersi l’un l’altro, sprecando risorse. E adesso, altro risultato sempre politico e non tecnico, c’è la possibilità di essere ascoltati dai cittadini senza gridare e senza tentare di sedurre. E’ possibile ottenere consenso senza cercarlo, se è vero che l’opinione pubblica italiana sta mostrando di capire i sacrifici”.