Il 29 ottobre, giorno dell'udienza preliminare del processo a Palermo, si terrà in molte piazze d'Italia una manifestazione a cui ha aderisce anche Il Fatto Quotidiano. Salvatore Borsellino: "Ho bisogno di tutti, di chi potrà venire qui e di chi potrà sostenerci restando nella sua città"
Un sit in sostegno della Procura di Palermo nel giorno della prima udienza preliminare del processo sulla trattativa. Il 29 ottobre, dalle 9, il movimento Agende Rosse ha organizzato una manifestazione in più città d’Italia, a cui aderisce anche Il Fatto Quotidiano. Si svolgerà a Palermo, davanti al carcere Pagliarelli, dove avrà luogo l’udienza, e davanti ai tribunali di Roma, Milano, Torino, Udine, Bologna, Venezia, Lecce, Cagliari ed Ascoli. Qui l’elenco completo.
Per cinque membri di Cosa Nostra (Salvatore Riina, Provenzano Bernardo, Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella e Antonino Cinà) e cinque rappresentanti istituzionali all’epoca dei fatti (Antonio Subranni, Mario Mori, Giuseppe De Donno, Calogero Mannino e Marcello Dell’Utri) la Procura di Palermo ha presentato una richiesta di rinvio a giudizio per il reato di violenza a corpo politico, amministrativo o giudiziario. Per Massimo Ciancimino , figlio di Vito, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e calunnia nei confronti di Giovanni De Gennaro, mentre per Nicola Mancino la Procura chiede il rinvio a giudizio per il reato di falsa testimonianza.
Salvatore Borsellino, che insieme alle Agende rosse ha chiesto di costituirsi come parte civile nel processo, ha dichiarato: “Credo anche che una mobilitazione del movimento il 29 ottobre, sia con la presenza diretta di chi può essere a Palermo ed in altre undici città d’Italia possa essere, nel giorno della udienza preliminare, di grande impatto mediatico e di grande significato nei confronti di quei magistrati che vogliamo sostenere. In quel giorno – conclude – ho bisogno di tutti voi, di quelli che potranno venire a Palermo e di quelli che potranno sostenere la mia azione restando nelle loro città. Vi chiedo, ma so di non avere bisogno di chiedervelo, di sostenerci.”